Convento di San Matteo-Foto del 2012
Convento di San Matteo-Foto del 2012
Convento di San Matteo-Foto del 2012
Convento di San Matteo-Foto del 2012
Nel 1958, p. Vincenzo Gallo fondò a San Marco l’associazione giovanile “Giosuè Borsi”. I giovani, quasi tutti studenti di Liceo, trovarono in p. Vincenzo un padre buono e sapiente, e un docente di lettere competente e disponibile. Si stampò anche un bollettino, “il Terrano”, che durò qualche anno. L’associazione formò un bel numero di professionisti che in seguito hanno illuminato la società sammarchese con la loro disponibilità e competenza. Alcuni di loro furono professori in diverse università, altri insegnarono al liceo e scuole medie di San Marco. I soci s’incontravano spesso a S. Matteo dove ascoltavano conferenze su diversi temi di storia, letteratura, attualità, filosofia. Tra i conferenzieri si ricorda il prof. Michele Coco, il prof. Tommaso Nardella, storico, il prof. Cosma Siani, Vittorio Siani ecc.
Questa fu l’occasione buona perché S. Matteo conquistasse un rapporto meno guardingo col televisore. La Congregazione dei Religiosi, infatti, il 6 agosto del 1957 aveva emanato le norme relative all’uso della televisione nelle case dei religiosi.
Pur rimanendo severamente proibita, la TV era moderatamente permessa alle comitive giovanili dei nostri oratori. La notizia fu diffusa il 24 marzo 1958 dal ministro generale dell’Ordine, p. Agostino Sepinski. A San Matteo arrivò con lettera del ministro provinciale, p. Aurelio Porzio, il 25 maggio 1959. I giovani della “Giosuè Borsi” avevano bisogno di conoscere il mondo, i problemi relativi ecc. ecc. La relazione inviata da p. Vincenzo Gallo, guardiano del convento, al provinciale diceva che solo saltuariamente e di rado i giovani studenti francescani erano ammessi alle trasmissioni televisive.
Durante il mese di agosto 1964, il prof. Joseph Tusiani, docente dell’Università di New Yorch[k], tiene alla fraternità di S. Matteo una conferenza dal titolo “Aspetti religiosi nella poesia di Michelangelo”.
Il 26 settembre 1964, sono ospiti i benedettini del monastero della Madonna della Scala a Noci. L’abate p. Lisi al commiato volle rivolgere alla fraternità un indirizzo in bel latino.