La raccolta della biblioteca si è costituita nel giro di oltre trenta anni.
I primi quadri arrivati furono quelli oggi esposti nel refettorio conventuale restaurati a cura della Regione Puglia prima del 1970.
Nello stesso tempo arrivarono i ritratti di p. Luigi Lembo, p. Vincenzo Mandes e p. Ferrecchia, tutti ministri provinciali che operarono nei difficili tempi del sec. XIX. Dopo il 1970 la serie dei ritratti si arricchì anche con quello di fra Vincenzo Danza, di p. Giocondo De Nittis e di S. Francesco Antonio Fasani e di p. Antonio Maria Fania.
Nel 1970 nella biblioteca erano depositati una quindicina di dipinti che non potevano essere esposti perché in pessime condizioni, o perché mancanti di cornice, o perché le cornici erano quasi distrutte e bisognava sostituirle.
Dopo il 1975, terminata la fase più impegnativa del restauro della chiesa, con Nicola Petruccelli dedicammo alcune settimane al recupero dei suddetti dipinti.
Non si trattava di restauri, ma solo di assicurarne la sopravvivenza. Rifatte le cornici e spolverati con delicatezza, i dipinti furono esposti sulle pareti dei corridoi.
Negli anni seguenti ne arrivarono molti altri da chiese, cappelle private e famiglie. Oggi il patrimonio artistico di S. Matteo è notevole.
Tra i quadri più interessanti il rapimento di Giacomella Beccarini ad opera dei saraceni nel sacco di Manfredonia 1620. Il quadro è stato donato da Nicola Petruccelli.
È in pessime condizioni e avrebbe bisogno di urgente restauro.
Dipinti
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