I beni culturali di S. Matteo, specchio del territorio

Convento di San Matteo-Auditorium del Santuario di Monte Sant'Angelo-Foto del 2013
Convento di San Matteo-Auditorium del Santuario di Monte Sant'Angelo-Foto del 2013
Il complesso dei beni culturali di San Matteo abbraccia il vasto arco temporale che va dai nostri giorni al paleolitico: alcuni reperti litici risalgono a circa 70.000 anni prima di Cristo. Propone, quindi, alla nostra conoscenza un quadro ampio dell’attività e degli interessi, soprattutto religiosi, delle popolazioni del territorio che va dai manufatti litici e fittili delle epoche antiche, alle preziose sculture medievali, alle splendide edizioni del Quattrocento e del Cinquecento, ai raffinati paramenti sacri dei sec. XVI, XVII e XVIII, ai dipinti devozionali, alle statue, alla grande collezione delle tavolette votive al patrimonio artistico contemporaneo.
I beni culturali di San Matteo rispecchiano soprattutto la storia del convento negli ultimi cinque secoli, caratterizzata dall’umile e quotidiano fluire della vita.
E se dalla loro visita è facile arguire che essi non sono frutto di donazioni importanti, vestigia prestigiose dei grandi della terra, è altrettanto facile ravvisare la preziosità della dedizione e della devozione delle genti garganiche e daune.
Nella sua millenaria storia, il convento è diventato un importante punto di riferimento religioso, civile e culturale per le popolazioni del Gargano e della Daunia.
Le scoperte dovute ai restauri e agli studi promossi dalla fraternità religiosa col coinvolgimento di studiosi di università e di altri istituti culturali e le grandi raccolte di beni culturali confluite nella biblioteca negli ultimi decenni hanno maggiormente evidenziato questo aspetto.
Nel convegno FIRB del 2016 è stato sottolineato che le collezioni di beni culturali conservati e messi a disposizione della comunità, sono da considerare come segni nobili della lunga, faticosa e spesso ingrata storia delle popolazioni garganiche e daune, densa di impegno religioso, civile e artistico.
In questi ultimi cinquant’anni la fraternità si è impegnata in complesse operazioni finalizzate alla conservazione e valorizzazione del bene principale, costituito dallo stesso convento e dell’ambiente entro cui è nato e ha operato, con lavori importanti per assicurane la sopravvivenza e con restauri tesi alla riscoperta di strutture che potessero far luce su periodi storici a volte anche molto ampi.
Si è sviluppato, poi, uno studio sul suo rapporto col territorio fisico.
Una parte importante degli studi è stata dedicata all’aspetto religioso proprio del santuario di S. Matteo, i pellegrinaggi e tutta la problematica relativa ai pellegrini, alle vie di pellegrinaggio, ecc.
L’ultimo aspetto considerato è quello delle testimonianze documentarie, letterarie e oggettuali riguardanti la vita religiosa, civile e culturale della fraternita e delle comunità ad essa legate. Tra queste testimonianze particolarmente importanti sono gli ex voto pittorici, la raccolta archeologica e il complesso di paramenti sacri antichi.