Da: Peter Nichols, Italia, Italia (edizione italiana 1975)
Questo pezzo di Peter Nichols, a quei tempi corrispondente da Roma di The Times di Londra, sembra scritto oggi tanto è attuale. Nulla o quasi è cambiato nel comportamento degli uomini politici. Quello di cui c'è da stupirsi non è tanto che i politici non siano migliorati, ma che gli italiani continuino a sopportare, per stupidità, servilismo o altro, una tale zavorra di cui si sarebbero dovuti liberare da tempo, nei fatti e non solo a parole.
Dagli anni cinquanta in poi il parlamento ha passato un numero sorprendentemente piccolo di leggi di qualche importanza, ma ha approvato moltissime leggine di importanza nulla o quasi, intese a soddisfare qualche interesse locale. La quarta legislatura (1963-68) si è trovata alle prese con 3576 leggi e ne ha approvate 790, quasi tutte di minimo valore costruttivo. All'insediarsi di ogni governo i politici promettono riforme fondamentali. Passano gli anni, cadono e si ricostituiscono governi, e non si è fatto niente; eppure quegli stessi uomini possono guardare senza batter ciglio un dimostrante - terremotato, statale, spazzino, medico, invalido o studente che sia - brandire un cartello con la scritta 'fatti e non parole'.
I parlamentari italiani (camera e senato hanno lo stesso trattamento) sono i più pagati d'Europa. La cifra esatta alla fine del 1972 era un lordo di 1.175.386 lire al mese, che al netto diventavano 953.076. Gli stipendi sono pari a quelli di un consigliere di Cassazione, e così si evita ogni spiacevole polemica sull'aumento degli assegni ai parlamentari: quando aumentano quelli dei magistrati salgono anche i loro e basta. Deputati e senatori hanno la tessera permanente per viaggiare gratis in ferrovia e riduzioni nei viaggi aerei; ma ben più preziosa è la loro immunità. Praticamente un membro del parlamento non può essere processato per alcun reato senza l'autorizzazione a procedere della camera cui appartiene. All'origine con un tal privilegio si intendeva proteggere il parlamento contro un esecutivo non democratico che volesse chiudere la bocca ai deputati scomodi, processandoli; e certo lo spettro del fascismo ha aleggiato sull'estensione dei regolamenti. Ma del sistema si è abusato. Si è dato il caso di uomini politici influenti in questa o in quella provincia che, minacciati di qualche scandalo o notoriamente colpevoli di reati, sono stati portati in parlamento prima che potesse aprirsi il processo. Il maggior inconveniente è però simbolico: fa capire che il parlamentare appartiene a una razza diversa dalla gente che dovrebbe rappresentare.
In un sondaggio sulle opinioni dei giovani pubblicato al principio del 1970 figurava la domanda: in quali persone o istituzioni avete fiducia? La mamma, naturalmente era in testa alle risposte. I politici in coda, con lo 0,5 per cento dei suffragi.