La festa di S. Matteo Apostolo a S. Marco in Lamis
Questo contenuto proviene dal Bollettino del Santuario Anno II n. 4-5 del 5 ottobre 1960 (56 anni fa). Il Guardiano del Convento di San Matteo a San Marco in Lamis era P. Vincenzo Gallo, grande frate e fine scrittore. Ma erano altri tempi. L'autore dell'articolo è Giuseppe Giuliani. |
Il Gargano, terra povera e pur tanto ammaliatrice è nello stesso tempo mistica, legata da saldi nodi alle antiche usanze e tradizioni durante le feste patronali si trasforma per mostrare con orgoglio tutto il suo folklore.
I paesi del Gargano ove il folklore esplode più che negli altri posti, sono: S. Marco in Lamis, S. Giovanni Rotondo, Montesantangelo, Vico del Gargano e S. Nicandro Garganico. E' questa una terra di uomini laboriosi che ogni giorno affrontano il futuro con animo rassegnato alla volontà di Dio, contenti che non faccia mancare loro il 'pane quotidiano'.
Questi uomini sprigionano tutta la loro vitalità nelle Feste folkloristiche - religiose, che cambiano da paese a paese, acquistando delle caratteristiche ben precise.
Per queste occasioni si indossano gli abiti nuovi, si tirano dai tiretti dei comò vestiti odorosi di naftalina, scarpe lucide avvolte in vecchi giornali, cravatte sgargianti ricevute da qualche parente dalla lontana America. Bella e suggestiva è la festa che si svolge alla Foresta Umbra, dove fanciulle, vestite con i più preziosi ed antichi costumi del Gargano, cantano e danzano con la grazia e la poesia delle nostre nonne. Chi non promette a se stesso di ritornare a S. Marco in Lamis dopo avere assistito alla mistica e commovente processione del Venerdì Santo, quando mille lampioncini e fracchie gigantesche si elevano al cielo?
Ma c'è anche un altro giorno dell'anno che fa della città di S. Marco in Lamis il centro di afflusso di forestieri provenienti da tutte le parti del Gargano ed è il 21 settembre, festa di S. Matteo Apostolo. In tale occasione la città si veste a festa e si adorna di luci multicolori. La villa comunale ed i viali adiacenti alla strada statale n. 389, che diventano il centro della festa, vengono illuminati a giorno con suggestivi giochi di luci. Tutti i Sammarchesi attendono con ansia quella feste, perché è in tale importante avvenimento che si potranno finalmente abbandonare al divertimento, pur essendo da due soldi.
La sera, nella villa comunale, mentre il concerto bandistico esegue qualche brano di opera classica, i giovani che covano nel cuore tante speranze, camminano leggeri leggeri, vanno di qua e di là, si inseguono, si guardano, si cercano. Il cuore ansimante batte sempre più forte. Le domande si incrociano: Hai visto Maria, Dov'è Michele? Da lontano giunge il suono di una fisarmonica con la voce di un bambino che vende i biglietti della fortuna.
Largo Madonna delle Grazie ed il piazzale antistante il Santuario di S. Matteo diventano dei bazar e si prova un piacere ineffabile nel lasciarsi stordire dal chiasso che regna sovrano. Ogni venditore cerca di far reclamo alla sua merce e, perciò, escogita tutti i mezzi dalla tromba alle urla assordanti e ai giochi maliziosi Le bancarelle espongono ogni ben di Dio: datteri, noccioline americane, torroncini, giocattoli di ogni specie, oggetti di ornamenti, articoli di abbigliamento, utensili da cucina in rame. In quest’ultimo reparto le donne si fermano più a lungo a guardare, a discutere e poi finiscono per comperare almeno qualche pezzo. Infatti a S. Marco in Lamis non è concepibile che in una famiglia non ci siano utensili di rame; anche le più povere ne sono provviste.
Ma anche i bambini possono vivere, anche se per pochi giorni, nel paese dei balocchi o nel regno delle fate azzurre. E' per essi che le giostre girano, mentre i dischi girano anch’essi a tutto volume. Il pomeriggio il pubblico affluisce a Largo Piano per assistere ai giochi popolari. Vario è il repertorio di questi giochi: la corsa dei ciucci per la conquista del palio, la conquista della sirtania, la corsa nei sacchi e la cuccagna. Questi giochi intrattengono il numeroso pubblico sino al calar delle prime ombre della sera.
Ma questa festa è importante anche perché ha luogo una delle più quotate fiere della regione, specie per il settore zootecnico. Anzi, proprio a S. Marco, in occasione della festa di S. Matteo, vengono fissati i prezzi Base del mercato. La fiera comincia con le prime luci dell'alba e termina il giorno successivo. I contratti avvengono tra il mediatore, il venditore e l'acquirente con delle forti strette di mano ad affare concluso. Migliaia di suini prendono la via del nord Italia e soprattutto dell’Emilia.
Giuseppe Giuliani