Ho scritto degli appunti su di un argomento, a mio avviso importantissimo, alla luce della triste situazione italiana.
Per il momento, ho trattato un anno soltanto del Risorgimento: il 1860, l'anno della annessione dell'Italia centrale (Papato) e del Mezzogiorno (Borboni). Seguiranno degli appunti sul 1866 (Custoza e Lissa).
La letteratura storiografica e memorialistica al riguardo è sterminata e molti sono gli autori (poco conosciuti ...) che hanno scritto su questi argomenti.
Non mi interessa il dibattito storiografico su questo argomento (non sono uno storico!); mi sono focalizzato su alcuni punti:
L'Italia unita esiste, grazie specialmente, ad alcuni personaggi (Cavour, Mazzini, Garibaldi, Vittorio Emanuele II).
Esiste ancora oggi un enorme divario tra il Mezzogiorno ed il resto del paese.
Specialmente nel secondo dopoguerra sono state spese somme favolose per il rilancio ed aggancio del Mezzogiorno al resto d'Italia. Tali somme sono state utilizzate male; molto spesso sono state rubate! (Vedi Tangentopoli e Mani pulite agli inizi degli anni '90). Tale malaffare è stato denunciato continuamente da diversi italiani (Si veda quello che scriveva la rivista L'Astrolabio nel 1963-1984, fondata da Ernesto Rossi e Ferruccio Parri).
- Le classi dirigenti italiane italiane e meridionali hanno completamente fallito, ma sono ancora molto forti e comandano. Specialmente nel Mezzogiorno, epigoni della peggiore politica sono ancora in giro, e continuano a fare danni. L'alternativa (sic!) è rappresentata da personaggi squalificati o senza seguito.
Ho utilizzato molte illustrazioni (del volume 3 e 4) presenti in Alfredo Comandini (1853-1923), Italia nei Cento anni (1801-1900) del sec. XIX, giorno per giorno illustrata, 5 voll., Vallardi, 1899-1942.
Ho creato 2 album fotografici elaborando le litografie di Rossetti (50) dal libro di Antonio Balbiani, Storia illustrata della vita di Garibaldi, Milano, 1860.
Nella sotto-sezione Libri 1 (ma in generale in tutta la sezione dedicata al Risorgimento), ho inserito alcuni testi, sconosciuti ai più, che parlano del Risorgimento italiano, con una estesa bibliografia e con note esplicative mie.
Scriveva G. A. Borgese, nel Goliath:
Il nome scelto per la nuova èra, Risorgimento, è brutto; una variante di Rinascimento, un pretesto per la nuova risurrezione dei morti.
L'autore di un inno molto diffuso intendeva che le tombe si scoprissero e gli eroi e martiri risorgessero. Un altro vide sul capo dell'Italia l'elmo di Scipione, il guerriero romano che conquistò Cartagine, il protagonista dell'epica latina del Petrarca.
Ma questi riferimenti al passato avevano un'importanza relativamente secondaria. In complesso, anche se il nome di Risorgimento è discutibile, la cosa in sé fu buona e nuova.
L'Italia nel diciannovesimo secolo divenne una nazione moderna, con un corpo e un'anima, con un territorio unito e una legge comune. [...] Preso in sé, il Risorgimento italiano maturò sotto l'influenza di una costellazione formata da otto astri: cinque poeti e tre eroi. I poeti furono l'Alfieri, il Parini, il Foscolo, il Manzoni e il Leopardi. Gli eroi Mazzini, Garibaldi e Cavour. [...]
Giuseppe Garibaldi, Facit indignatio versum in G. A. Borgese, La vita e il libro, Torino, 1911
È sulla faccia della terra sparso
Di traditori il seme; essi sovente
Di Moderati hanno l'assisa, e sempre
Ostentazione di virtude: il volto
Camaleonio mal nasconde il tetro
Dell'alma umor, e per sventura ovunque
Sono la feccia dell'Inferno, il tifo
Divorator della famiglia umana;
In questa sezione del web, che ho chiamato Risorgimento, ho accluso dei materiali che penso mi saranno utili per studi successivi. Essi sono: Carlo Villani - Pasquale Di Cicco (Storia locale) - Antonio Gramsci (La quistione meridionale ed Il Risorgimento), Il Diavoletto del 1860 (giornale quotidiano austriaco, legittimista, stampato a Trieste dal 1848 al 1870) e tanti altri.
Le immagini che accompagnano questi testi sono state tratte (da me, e da chi altri se no?) dal libro Simbolismo (2017) di Maria Teresa Benedetti. La casa editrice Giunti, facendo la "réclame" al libro, scrive: La presente pubblicazione è dedicata al complesso movimento del simbolismo, sintesi di spirituale e sensuale che pone al centro della propria ispirazione l'idea in luogo del dato naturale. Nasce negli ultimi anni dell'Ottocento come reazione, nell'ambito della letteratura e delle arti figurative, al naturalismo e all'impressionismo. Al contesto simbolista verranno abitualmente associati artisti come Moreau, Khnopff, Rops, Puvis de Chavannes, Gauguin, i nabis.
Altro libro dal quale ho tratto le immagini (in anteprima.- sottovoce dico mondiale, ma quanta fatica mi costano queste immagini!) è la Grande illustrazione del Lombardo-Veneto di Cesare Cantù e L. Gualtieri di Brenna ( ... e di altri letterati ...), stampato a Milano nel 1859.