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1868 - Alessandro Manzoni - Dell'unità della lingua

Alessandro Manzoni, Nuova Antologia, Volume VII, Fascicolo III, Firenze Marzo 1968
Dell’unità della lingua Dei mezzi per diffonderla.
Relazione al Ministro della Pubblica Istruzione proposta da Alessandro Manzoni agli amici colleghi Bonghi e Gargano, ed accettata da loro.
I sottoscritti onorati dall'Il.mo signor Ministro della Pubblica Istruzione dell'incarico - di proporre tutti i provvedimenti e i modi coi quali si possa aiutare e rendere più universale in tutti gli ordini del popolo la notizia della buona lingua e della buona pronunzia, - trovano necessario di premettere alcune considerazioni alla proposta con cui si studieranno di rispondere all'importante invito.
Una nazione dove siano in vigore vari idiomi, e la quale aspiri ad avere una lingua in comune, trova naturalmente in questa varietà un primo e potente ostacolo al suo intento.
In astratto, il modo di superare un tale ostacolo è ovvio ed evidente: sostituire a que' diversi mezzi di comunicazione d'idee un mezzo unico, il quale, sottentrando a fare nelle singole parti della nazione l'ufizio essenziale che fanno i particolari linguaggi, possa anche soddisfare il bisogno, non cosi essenziale, senza dubbio, ma rilevantissimo, d'intendersi gli uomini dell'intera nazione tra di loro, il più pienamente e uniformemente che sia possibile. [...]

1868 - Giuseppe Guerzoni - La tratta dei fanciulli

Giuseppe Guerzono, La tratta dei fanciulli ..., Firenze 1868
Da www.wikiwand.com Giuseppe Guerzoni (Calcinato, Castel Goffredo o Mantova, 27 febbraio 1835 - Montichiari, 26 novembre 1886) è stato un patriota, politico, storico, scrittore e drammaturgo italiano, il maggiore biografo di Giuseppe Garibaldi.
Fu allievo al liceo di Mantova di don Ferdinando Bosio, patriota, che gli inculcò gli ideali risorgimentali. Nel 1849 fuggì di casa per partecipare alla difesa di Brescia, assediata dagli austriaci. Dopo essersi laureato in Filosofia all'Università degli Studi di Pavia nel 1856, si trasferì a Torino. Rimasto vedovo andò a Milano dove cominciò l'attività di scrittore. Nel 1859 combatté nei Cacciatori delle Alpi a San Fermo della Battaglia, dove fu ferito e decorato al valore, nel corso della Seconda guerra d'indipendenza italiana, nel 1860 seguì la Spedizione dei Mille. Arruolatore di volontari nel 1860 a Brescia, anch'egli seguì Garibaldi verso la Sicilia, ma sbarcò poi a Talamone agli ordini di Zambianchi con il compito di far insorgere il Lazio e creare così una manovra diversiva conosciuta cola la Diversione del Zambianchi, terminata nell'insuccesso. Si recò in Sicilia con la Spedizione Medici e prese parte alla Battaglia di Milazzo, dove si distinse venendo promosso maggiore e decorato con una seconda medaglia al valore, combatté poi fino a Capua e alla Battaglia del Volturno. Nello stesso anno, 1860, trasferì la sua residenza a Castel Goffredo, dove il padre Lino fu nominato segretario comunale, rimanendovi sino al 1870, quando emigrò a Montichiari. [...]

1863-Pietro Fanfani-Introduzione al Vocabolario

Pietro Fanfan, Vocabolario dell’uso toscano, Firenze 1863
Dalla Treccani Pietro Fanfani. Filologo (Collesalvetti 1815 - Firenze 1879); dal 1859, bibliotecario della Marucelliana. Editore di testi antichi, autore di studi di lingua e di libri educativi, polemista in difesa della tradizione linguistica quale egli puristicamente la concepiva; e soprattutto, lessicografo (Vocabolario della lingua italiana, 1855; Vocabolario dell'uso toscano, 1863; Vocabolario della pronunzia toscana, 1863; Vocabolario italiano, in collaborazione con G. Rigutini, 1875; Lessico dell'infima e corrotta italianità, in collaborazione con C. Arlia, 1877; ecc.).

1871-Brani da Da Firenze a Digione

Ettore Socci, Da Firenze a Digione Impressioni di un reduce garibaldino, Prato 1871
Da siusa.archivi.beniculturali.it Ettore Socci nacque a Pisa il 25 luglio 1846 e dopo i primi studi frequentò il liceo a Firenze.
Fu volontario garibaldino nel Trentino, nell'Agro Romano e nei Vosgi; giornalista mazziniano, propagandò ideologie progressiste che portarono al sequestro di due giornali da lui diretti: il Satana e Il grido del popolo. Da questo momento si susseguirono numerosi arresti e assoluzioni.
Fece parte della "Società democratica internazionale" e l'8 agosto 1874 fu arrestato insieme a 32 estremisti repubblicani e socialisti. Seguì un processo famoso conclusosi con l'assoluzione generale.
Lasciata Firenze si stabilì a Roma dove collaborò a La capitale e dal 1880 al 1883 alla “Lega della democrazia” di Alberto Mario che avrebbe dovuto propagandare gli obbiettivi del programma radicale. Fondò e diresse altri due giornali, Il fascio della democrazia (1883-85), e La democrazia (1886).
Nel 1889 con il suo appoggio sorse il Circolo radicale e ne fu eletto presidente. Alla fine dello stesso anno Socci e Felice Cavallotti, prestigioso capo del partito radicale, presero l'iniziativa di convocare una grande assemblea delle forze democratiche italiane con il fine di mettere il partito alla testa dell'opposizione a Crispi. Il congresso si riunì a Roma dall'11 al 13 maggio 1890 e vi parteciparono i maggiori esponenti del radicalismo.
Nel 1892 Socci fu eletto deputato per il collegio di Grosseto e prese posto a sinistra. La sua attività parlamentare proseguì fino alla morte avvenuta il 19 luglio 1905.
Oltre a scritti a carattere politico sociale fu autore anche di romanzi. Fra i suoi lavori si ricordano un volume di divulgazione storica per la gioventù Umili eroi della patria e dell'umanità, che ebbe larga diffusione, e soprattutto l'opera Da Firenze a Digione: impressioni di un reduce garibaldino, uno dei racconti più interessanti della partecipazione dei volontari garibaldini alla campagna di Francia.

1871-Ettore Socci-Da Firenze a Digione

Ettore Socci, Da Firenza a Digione Impressioni di un reduce garibaldino, Prato 1871
Dalla Treccani Ettore Socci. Giornalista e uomo politico (Pisa 1846 – Firenze 1905). Sin da giovane fervente mazziniano, fu con Garibaldi in Trentino (1866), a Mentana (1867) e nei Vosgi (1870-71). La sua attività giornalistica e quella svolta nelle file della Società internazionale, fondata sotto gli auspici di Mazzini, gli procurarono in seguito numerosi arresti. Coinvolto nel processo che si svolse a Firenze nel 1875 contro repubblicani e internazionalisti, dopo l'assoluzione Socci continuò a propugnare le idee repubblicane sulle pagine della Lega della democrazia (1878-83) e del Fascio della democrazia (1883-85). Dal 1892 fu deputato.
Da siusa.archivi.beniculturali.it Ettore Socci nacque a Pisa il 25 luglio 1846 e dopo i primi studi frequentò il liceo a Firenze.
Fu volontario garibaldino nel Trentino, nell'Agro Romano e nei Vosgi; giornalista mazziniano, propagandò ideologie progressiste che portarono al sequestro di due giornali da lui diretti: il Satana e Il grido del popolo. Da questo momento si susseguirono numerosi arresti e assoluzioni.
Fece parte della "Società democratica internazionale" e l'8 agosto 1874 fu arrestato insieme a 32 estremisti repubblicani e socialisti. Seguì un processo famoso conclusosi con l'assoluzione generale.
Lasciata Firenze si stabilì a Roma dove collaborò a La capitale e dal 1880 al 1883 alla “Lega della democrazia” di Alberto Mario che avrebbe dovuto propagandare gli obbiettivi del programma radicale. Fondò e diresse altri due giornali, Il fascio della democrazia (1883-85), e La democrazia (1886).
Nel 1889 con il suo appoggio sorse il Circolo radicale e ne fu eletto presidente. Alla fine dello stesso anno Socci e Felice Cavallotti, prestigioso capo del partito radicale, presero l'iniziativa di convocare una grande assemblea delle forze democratiche italiane con il fine di mettere il partito alla testa dell'opposizione a Crispi. Il congresso si riunì a Roma dall'11 al 13 maggio 1890 e vi parteciparono i maggiori esponenti del radicalismo.
Nel 1892 Socci fu eletto deputato per il collegio di Grosseto e prese posto a sinistra. La sua attività parlamentare proseguì fino alla morte avvenuta il 19 luglio 1905.
Oltre a scritti a carattere politico sociale fu autore anche di romanzi. Fra i suoi lavori si ricordano un volume di divulgazione storica per la gioventù Umili eroi della patria e dell'umanità, che ebbe larga diffusione, e soprattutto l'opera Da Firenze a Digione: impressioni di un reduce garibaldino, uno dei racconti più interessanti della partecipazione dei volontari garibaldini alla campagna di Francia.

1880-Storia di Giuseppe Mastrilli

Storia di Giuseppe Mastrilli, una visita al Cimitero, 1880
Da www.chiamatadimarzo.com La storia del Brigante Mastrili del 2024 (?) di Contrada Marchi
Tutto nasce da una storia, la storia di Giuseppe Mastrilli, conosciuto anche come Peppe Mastrilli, un brigante che terrorizzò Terracina e la campagna romana nella seconda metà del Settecento. Le sue gesta sono diventate leggendarie, mescolando realtà e fantasia.
La sua attività di brigantaggio si è svolta principalmente nella campagna romana e nel Lazio meridionale, tra Terracina, Sonnino e Sezze. Tuttavia, la sua fama era tale che la sua leggenda si diffuse in diverse zone d'Italia, tra cui il Veneto. Molte storie popolari lo associano a luoghi specifici del Veneto, dal Monte Baldo alla Lessinia, anche se non ci sono rimaste testimonianze scritte nella zona. Come spesso accadeva a Recoaro, come in molte altre zone montane e contadine, ci si tramandava verbalmente storie e leggende, facendole così diffondere nel tempo e tra regioni.
Mastrilli proveniva da una famiglia onesta e benestante. [...]

1980 - Enrico Falqui - Nostra Terza pagina - Parte II

Enrico Falqui, Nostra Terza pagina, Parte II, 1980
Con interventi di
Alvaro, Ambrogetti, Angioletti, Angiolillo, Antonicelli, Antonini, Artieri, Bacchelli, Baldini, Barzini, Belli, Bellonci,
Bergamini, Bo, Bocelli, Bodini, Bontempelli, Burzio, Buzzati, Calzini, Camerino, Caputo, Cecchi, Comisso, Croce, De Angelis, De Benedetti, De Robertis, Dessì, Donini, Emanuelli, Ferrero, Fiore, Flora, Franzero, Gadda, Gallo, Gargiulo, Gigli, Giovannetti, Granzotto, Lazzarini, Leschiutta, Lilli, Linati, Malaparte, Manzini, Monelli, Montale, Montanelli, Moravia, Moretti, Napolitano, Natoli, Ojetti, Palazzeschi, Pancrazi, Papini,
Paternostro, Pea, Peirce, Pellizzi, Piovene, Praz, Prezzolini, Puccini. Quarantotti-Cambini, Ravegnani, Ridolfi, Romani, Romanò, Rossi, Saviotti, Scagnetti, Soffici, Solmi, Sorrentino, Spadolini, Spaini, Squarcia, Tonella, Valcini, Valentini, Valeri, Valori, Vergani, Zincone, Zingarelli. [...]

2021-C. Beccaria-Dei delitti e delle pene-Introduzione

Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene, 2021
Introduzione
Gli uomini lasciano per lo più in abbandono i più importanti regolamenti alla giornaliera prudenza o alla discrezione di quelli, l’interesse de’ quali è di opporsi alle più provvide leggi che per natura rendono universali i vantaggi e resistono a quello sforzo per cui tendono a condensarsi in pochi, riponendo da una parte il colmo della potenza e della felicità e dall’altra tutta la debolezza e la miseria. Perciò se non dopo esser passati framezzo mille errori nelle cose più essenziali alla vita ed alla libertà, dopo una stanchezza di soffrire i mali, giunti all’estremo, non s’inducono a rimediare ai disordini che gli opprimono, e a riconoscere le più palpabili verità, le quali appunto sfuggono per la semplicità loro alle menti volgari, non avvezze ad analizzare gli oggetti, ma a riceverne le impressioni tutte di un pezzo, più per tradizione che per esame. [...]

1924-A.Tilgher-Ferrero

Leo Ferrero, La Chioma di Berenice, 1924
Leo Ferrero è morto in un incidente d’auto, negli Stati Uniti, a Santa Fè nel 1933. Aveva 30 anni. Era amico di Nello Rosselli, compagno di liceo. La gran parte delle sue opere letterarie furono pubblicate postume dai suoi genitori, in particolar modo da sua madre Gina Lombroso], figlia del famoso Cesare Lombroso. La casa di Gina Lombroso viene frequentata, nel 1916, da Salvemini e i Rosselli.
Nel presente file sono presenti testi di Adriano Tilgher (antifascista) e Note/Commenti sulla famiglia Ferrero (Guglielmo, Gina e Leo - antifascisti).documentazione pensiero femminile, 2008, pp. 32-40.

1951 - Introduzione storica - L. Russo

Luigi Russo, I Narratori, 1951
Avvertenza alla nuova edizione
Ripreselito al pubblico il mio volumetto I Narratori, che io composi nel 1922 e pubblicai nel 1923, nella collana della Fondazione Leonardo, quando ancora si diffidava di una possibile letteratura narrativa italiana, poiché l'ultima grande età letteraria era rappresentata da tre poeti.
Molti puntavano sull'avvenire della lirica, ed io decisamente mi volsi invece a dare un breve scorcio storico della letteratura narrativa italiana, poiché Giovanni Verga non mi pareva che potesse restare isolato nel suo tempo e dopo il suo tempo. [...]

1980 - E. Falqui - Nostra Terza pagina - Parte III

Nostra “Terza pagina”, Parte III, Roma 1980
Con interventi di
Alvaro, Ambrogetti, Angioletti, Angiolillo, Antonicelli, Antonini, Artieri, Bacchelli, Baldini, Barzini, Belli, Bellonci,
Bergamini, Bo, Bocelli, Bodini, Bontempelli, Burzio, Buzzati, Calzini, Camerino, Caputo, Cecchi, Comisso, Croce, De Angelis, De Benedetti, De Robertis, Dessì, Donini, Emanuelli, Ferrero, Fiore, Flora, Franzero, Gadda, Gallo, Gargiulo, Gigli, Giovannetti, Granzotto, Lazzarini, Leschiutta, Lilli, Linati, Malaparte, Manzini, Monelli, Montale, Montanelli, Moravia, Moretti, Napolitano, Natoli, Ojetti, Palazzeschi, Pancrazi, Papini,
Paternostro, Pea, Peirce, Pellizzi, Piovene, Praz, Prezzolini, Puccini. Quarantotti-Cambini, Ravegnani, Ridolfi, Romani, Romanò, Rossi, Saviotti, Scagnetti, Soffici, Solmi, Sorrentino, Spadolini, Spaini, Squarcia, Tonella, Valcini, Valentini, Valeri, Valori, Vergani, Zincone, Zingarelli. [...]

Hai mai visto gli ex voto di san Matteo? Conosci Giovanni Gelsomino?