1921-Giovanni Casati-I libri letterari condannati dall'Indice P. Mantegazza
Giovanni Casati [1], I libri letterari condannati dall'Indice [2], 1921
1 - Da www.academia.edu di Elisabetta Zonca Giovanni Casati (Lambrate 1881-Milano 1957) prelato milanese, dopo la consacrazione venne chiamato a Lecco e successivamente a Milano in Santa Maria del Carmine, dove si dedicò alla biblioteca parrocchiale. Attivo membro della Federazione italiana delle biblioteche cattoliche, ne diresse la rivista dal 1912 al 1945. Il suo contributo si inserisce nella difesa della morale attraverso "buone letture" selezionate e somministrate con cura.
2 - Dalla Treccani Catalogo (Index librorum prohibitorum) degli scritti condannati dalla Chiesa cattolica in quanto contrari alla fede o alla morale. Il problema si pose con la diffusione della stampa e Innocenzo VIIl, nel 1487, con la costituzione Inter multiplices, si espresse sulla necessità di arginare la stampa e la diffusione di libri nocivi alla fede o scandalosi; il papa prevedeva un esame obbligatorio da parte della Chiesa di tutte le opere destinate alla pubblicazione, la concessione esplicita del permesso di stampa (imprimatur), la distruzione dei libri non autorizzati e pene per autori, editori e lettori. Fu Paolo IV a far pubblicare il primo, rigorosissimo, Index librorum prohibitorum redatto dall’autorità centrale. In seguito al Concilio di Trento, Pio IV ne pubblicò uno nuovo, meno severo (1564). Nel 1571 Pio V istituì la Congregazione dell’Indice, che ne curò più di 40 edizioni, finché venne soppressa (1917) e le sue competenze passarono al Sant’Offizio. Dal 1966 esso non ha più valore giuridico di legge ecclesiastica; l’approvazione dell’autorità ecclesiastica è richiesta solo per alcuni tipi di pubblicazioni (testi e versioni della Sacra Scrittura, libri liturgici, catechismi ecc.).
1877-P. Mantegazza-Rassegna scientifica
Nuova Antologia, n. 136, 1877
Rassegna scientifica
Opere italiane di Psicologia positiva. - Nuovi lavori darwiniani. - Un libro del Curioni e una Monografia geologica del Baretti. - Rassegna a grande velocità di libri e di opuscoli. [...]
1894-C.Lombroso-L'uomo di genio
Cesare Lombroso, L'uomo di genio, 1894
Prefazione alla sesta edizione
Accade spesso agli autori di esser pentiti e dolenti dell’opera loro appena compiuta; il piacere della ricerca, della creazione è svanito: restano i dubbii, i rimorsi pegli errori, o pelle mende che non vi difettano mai. Questa volta posso dire il contrario. Sento aver fatta opera, se non completa, certo più vicina alla perfezione di quanto, colle mie povere forze, poteva sperare. Molto vi giovò l’esser questa, più che la VI, la XIV edizione, se alle edizioni italiane si sommano le straniere, restandone le ultime, grazie alle critiche dei paesi più colti d’Europa, monde degli errori di cui riboccavano le prime: ma v’ha sopratutto contribuito l’esserne entrata l’idea nella corrente della vita letteraria. [...]
2010-Paolo Mantegazza politico-W. Pasini
Walter Pasini, Paolo Mantegazza, deputato e senatore del Regno, in Paolo Mantegazza e l’Evoluzionismo in Italia, a cura di Cosimo Chiarelli e Walter Pasini, p. 121-132, 2010
Tra le molteplici attività alle quali Paolo Mantegazza si dedicò nel corso della sua intensa ed affascinante vita vi fu quella politica. Egli fu dapprima deputato nazionale (dal 1865 al 1876), poi senatore. Partecipò e vinse 4 elezioni nel collegio elettorale di Monza. la prima elezione avvenne il 22 ottobre 1865. la quarta ed ultima elezione ebbe luogo nel novembre 1874. Fu l’ultimo successo della Destra, che pur perdendo 30 seggi mantenne la maggioranza. [...]
1896-P. Mantegazza-Ricordi politici Capp. 1-6
Paolo Mantegazza, Ricordi politici di un fantaccino del Parlamento italiano, 1896 Capp. 1-6
Capitolo I
Com’io divenni deputato. - La mia candidatura e il mio programma. - La mia elezione. - Il pranzo d’onore. - I brindisi e una poesia maccheronica. - Entro nella sala dei cinguecento, modesto sì ma superbo. - Una doccia fredda datami dal deputato Brofferio. - Le prime armi. - Relatore di molte elezioni. - Un mio duello parlamentare con Francesco Crispi
Io sono diventato deputato senz’averlo voluto per mia iniziativa, e soprattutto senza meritarmi quest’onore. Non avevo ancora trent’anni, quando, ritornando in Europa dopo un lungo soggiorno nella Repubblica Argentina seppi al Rosario di Santa Fé che a Monza si era pensato a me per mandarmi in Parlamento. Me lo disse un italiano molto cortese, che mi aveva offerto con squisita gentilezza l'ospitalità della sua casa. [...]
1896-P.Mantegazza-Ricordi politici Capp. VII-XV
Paolo Mantegazza, Ricordi politici di un fantaccino del Parlamento italiano, 1896 Capitolo VII-XV
I1 Congresso internazionale di statistica del 67 - Due aneddoti del re Vittorio - Mentana e le sue conseguenze - Son chiamato al Consiglio dei Ministri, ma senza alcun frutto - Prendo la parola sul bilancio della marina - Voto contro la tassa sul macinato, e divento un reprobo della destra - Un colpo di Stato per conservare Ellero alla Camera - Tramonto della luna di miele politica, e musoneria dei miei elettori - Vado in Sardegna colla Commissione d’inchiesta - Aneddoti e profili del Sella, del Depretis, del Ferraccit, del Tenani e del Macchi.
1910 - Paolo Mantegazza - Parvulae - Pagine sparse
Paolo Mantegazza, Parvulae Pagine sparse, 1910
E’ morto un ottimista (Paolo Manegazza - 1834-1910. Il libro è stato edito a cura dei Fratelli Treves, editori in Milano. NdR); un grande e tenace ottimista, ch'ebbe i suoi giorni di celebrità, che moltissimi anni addietro inaugurò in Italia una letteratura, la quale voleva render popolare la scienza, e parve ardita e nuova; è morto un medico, un fisiologo, uno scrittore che credeva alla felicità.
Paolo Mantegazza volle e seppe trarre dalla sua dottrina una collana di libri per il gran pubblico, che ne ammirò lo sforzo ingegnoso, anche quando il fine umanitario non era stato raggiunto, anche quando il libro riuscì a un fine diverso da quello che l'autore aveva desiderato.
Questo medico e fisiologo era edonista e moralista insieme, amava la vita e la morale a un tempo, e quelli che non amavan la morale gli perdonavan volentieri i suoi aforismi in grazia dell’amor della vita, e quelli che non amavan la vita si dilettavano ai suoi aforismi di morale. Così fu molto letto; era uno scrittore facile, piano, abbondante, un po' trascurato e chiacchierone, e allettava. ...
1796 - Storia della scrittura
L'Arte dello scrivere, 1796
Tra le Arti comode ed utili è certamente quella dello scrivere, per cui si trasmettono ai posteri, ed ai lontani i nostri sentimenti.
Quest'Arte dallo studio, e dalla diligenza ha ricevuto ancora grazia, ed ornamento, ed alcune Nazioni in diversi tempi l'hanno tanto coltivata, che dalla perfezione dei caratteri si distinguono i diversi secoli, in cui fono formati. Né solo è piacevole a chi scrive veder uscir dalle Tue mani un'opera elegante ed armonica piuttofto che una sconcia e difforme, ma ciò giova moltissimo a chi legge, poiché rende la Lettura più spedita, dimin[...]