2014-Tesi di laurea sul Brigantaggio
Alessandro Capone, Reazione e Brigantaggio in Capitanata (1860-1864). Pratiche e linguaggi del ribellismo antiunitario, Anno accademico 2013-2014, Relatori Alberto Mario Banti e Luca Baldissera.
Nel corso dell'estate del 1860, le province continentali del Regno delle Due Sicilie divennero il teatro dello scontro tra l'esercito borbonico, i volontari garibaldini e l'armata piemontese, accorsa per frenare l'iniziativa democratica e la rischiosa prospettiva di una sua prosecuzione verso Roma.
Continuavano ad aggravarsi, intanto, il rincaro dei grani e la disoccupazione agricola provocati dagli eventi che, nel breve volgere di pochi mesi, avevano stravolto l'ordine imposto all'Italia dalle potenze convenute a Vienna e passato pressoché indenne attraverso l'ondata rivoluzionaria del 1848-1849.
Il precipitare della crisi politica, militare ed economica che avrebbe condotto al collasso la più antica entità statale della penisola italiana fu scandito e accompagnato, sin dall'estate del 1860, dalle manifestazioni dello stato di agitazione in cui versavano le popolazioni del Mezzogiorno.
Mentre gli abitanti di molti comuni rurali reclamavano la ripartizione delle terre demaniali o il ripristino degli usi civici aboliti con l'eversione della feudalità, numerosi altri borghi venivano violentemente sconvolti da insurrezioni che culminavano nel rovesciamento delle istituzioni liberali e nella restaurazione dell'autorità di Francesco II e dei suoi simboli. ...
1864-Saint Jorioz-Il brigantaggio-Proemio
Alessandro Bianco di Saint-Jorioz, Il brigantaggio alla frontiera pontificia dal 1860 al 1863, Milano 1864
Proemio
Assai difficile sarebbe in questa breve scrittura voler pretendere di stabilire in modo preciso le origini del brigantaggio nelle provincie meridionali. Esse sono tante e tali e così complesse, che uno studio siffatto riuscirà penoso e incompleto, se non impossibile, non solo per me, ma pei dotti eziandio che faranno in avvenire oggetto delle loro meditazioni questa eterna e vitale e gravissima questione sociale, economica, politica e morale del brigantaggio. ...
con
Giuseppe Vacca, La situazione delle provincie napolitane …, Torino 1861
1864-Saint Jorioz-Il brigantaggio-Cap. III
Alessandro Bianco di Saint Jorioz, Il brigantaggio alla frontiera pontificia dal 1860 al 1863, Milano 1864, Capitolo III
Capibanda, biografie e ritratti, parenti di briganti, catture e ricatti, preti e frati, usi, costumi, vizj, delitti e brutture.
Chiavone (Luigi Alonzi detto Memmo), il più noto ed il più antico fra i capi briganti, era d’origine sorano. Antico soldato indisciplinato dell’esercito Borbonico e condannato a pene infamanti per infrazioni all’onore, quindi uomo di mal affare e guardaboschi nel paese di Sora. Si fe’ conoscere per la sua vita sregolata, le sue irruenze e le sue prepotenze, e fu oggetto di spavento nella propria città per le sfrenate libidini, le vessazioni e le concussioni di cui si rese autore. Ferdinando II amava ed assai apprezzava cotesta sorta di ribaldaglia, e la teneva d’occhio amorosamente, ed all’occasione sapeva premiarla, impiegandola lucrosamente, onde farla propria creatura, per giovarsene poi nelle sue truci persecuzioni contro quel ceto di popolo ch’egli supponeva nutrisse umori liberali. [...]
1864-Saint Jorioz-Il brigantaggio-Cap. V
Alessandro Bianco di Saint Jorioz, Il brigantaggio alla frontiera pontificia dal 1860 al 1863, Milano 1864, Cap. V
Della guerra contro i briganti e sistemi di guerreggiamento
Le forze militari nella zona di frontiera sono frazionate in modo eccessivo e apparentemente pericoloso. È una necessità assoluta ed inesorabile, sia per essere informati, sia per guarentire i paesi dalle piccole bande ed impedire il vettovagliamento dei briganti. In caso si presentassero delle grosse bande, si può disporre, per combatterle e rincacciarle al di là della frontiera, delle riserve che si trovano in seconda e terza linea. Ma la maggior difficoltà è, che queste bande marciano di notte, con una celerità rimarchevole, per erte montagne, appena accessibili, con calzatura e costume tutto speciale ed adattatissimo, per cui segnalata anche una banda e la sua direzione generale, non si sa dove vada a cadere, se tre ore più in qua o quattro più in là, e in che modo si debbono mandar truppe per intersecare la loro marcia. [...]
1864-Saint Jorioz-Il brigantaggio-Cap. VI
Alessandro Bianco di Saint Jorioz, Il brigantaggio alla frontiera pontificia dal 1860 al 1863, Milano 1864
Capitolo molto bello e “mosso”.
Notevole la Nota dell’Autore: “Giustizia e delicatezza mi prescrivono di dichiarare, che pella redazione di questo capitolo mi sono valso di un pregevolissimo scritto intitolato: Quadro Storico del Brigantaggio nella zona di Gaeta, a me dedicato dall’autore Francesco Baglioni da Fano, sergente nel 43.° reggimento fanteria”. Questi, alla fine del capitolo, scrive:
Qui termina il racconto storico dell’epopea brigantesca alla frontiera, per quell’epoca che io mi era prefisso descrivere.
Parmi, se non erro, che da esso, per quanto breve sia, chiaramente risulti che molto ebbero a fare le truppe; ma che le diverse bande non mai giunsero ad organizzarsi fermamente e fortemente, e quindi le loro imprese momentanee, ma numerose e svariate e qualcuna rarissima non priva di un certo ardimento, furono sempre e tosto accompagnate da una certa e completa sconfitta.
1861-62-Proto Carafa-Brigantaggio
Proto Carafa, La mozione di inchiesta del Duca di Maddaloni al Parlamento Italiano, Nizza Società tipografica 1862 e [dello stesso autore] Delle cose di Napoli, Torino 1861
Ho letto e pubblicato i due libricini, con alcuni commenti e con uno scopo: per dare un’idea più precisa del Risorgimento, per le idee espresse, a volte ridicole, anche se i fatti di cui parla sono incontrovertibili . …
1864-Saint Jorioz-Il brigantaggio-Cap.Ia
Alessandro Bianco di Saint Jorioz, Il brigantaggio alla frontiera pontificia dal 1860 al 1863, Milano 1864-Capitolo Ia
Corposo ed interessante quadro della situazione sociale e politica degli stati del sud d'Italia all'indomani dell'unità, di fatto un reportage da chi ha vissuto quegli avvenimenti in prima persona. (da www.liberliber.it).
In genera l’Autore dà un giudizio negativo sulla popolazione.
L’Autore scrive: Lo spirito di questa popolazione è singolarmente muto, inerte ed insulso. Sarebbe difficile precisare se siano amici o nemici, caldi o tiepidi amatori delle cose nuove, non hanno colore e sapor proprio, sono tutto quello che si vogliono, ma a conti stretti egli è opinione generale ch’essi sarebbero più nemici che amici, più malvagi che buoni.
Dipoi: Non vi è moralità in queste popolazioni, e sventuratamente non si trovano che per rare eccezioni uno o due onesti in un Comune.
(A proposito di amministratori pubblici) Ho visto a Fondi, a Traetto, a Itri, a Pastena, a Pontecorvo, a Roccaguglielma, ovunque insomma, scacciati gli uni, succederne altri pessimi e malversatori d’assai! …… si dovrebbe inoltre obbligare i proprietarj delle case a fabbricare latrine, onde impedire questo abuso che è generale e fatto abitudine nelle provincie del mezzodì, e che a malapena si è potuto in qualche paese diminuire grazie all’intervento attivo ed energico dell’Autorità militare. …
… Ivi sono tutti briganti, l’ho detto già e lo ripeto, a cominciare dai Sindaci e dai Consiglieri; li sbandati vi fanno tutto il loro comodo, e nessuno parla, se non che per avvisare li sbandati stessi dell’arrivo della truppa. …
… I briganti, quindi, non furono "criminali comuni", ma un esercito di ribelli che, all'infuori della violenza privata, non conoscevano altra forma di lotta. ...
1864-Saint Jorioz-Il brigantaggio-Cap.Ib
Alessandro Bianco di Saint Jorioz, Il brigantaggio alla frontiera pontificia dal 1860 al 1863, Milano 1864, Capitolo Ib
Il Saint Jorioz, anche se un militare, non era molto “simpatico” ai ministri, a quelli del Governo, ai ricchi: era ritenuto un “mazziniano”, cioè un “sovversivo”.
Su 400.000 abitanti della provincia de L’Aquila, 130.000 erano costretti ad “emigrare”: è la prima volta che il tema viene affrontato.
… Eppure i contadini dell’Aquilano costantemente emigrano per sette mesi dell’anno, recandosi sul territorio italiano sì, ma non ancora in nostre mani, abbandonando alla sorte le loro famiglie, nelle quali dopo tanta assenza fanno ritorno con pochi scudi, frutto delle penose loro privazioni, de’ loro risparmii. ... Il libro viene stampato nel 1864 ...
1864-Saint Jorioz-Il brigantaggio-Cap.Ic
Alessandro Bianco di Saint Jorioz, Il brigantaggio alla frontiera pontificia dal 1860 al 1863, Milano 1864, Capitolo Ic
Il Conte Alessandro Bianco di Saint Jorioz, Capitano nel Corpo Reale di Stato Maggiore Generale comandato dal gen. Giuseppe Govone, non era molto “simpatico” alle élite che comandavano nell’Italia di quel tempo.
L’Autore, tra l’altro, scrive: … Dai fatti lo storico-politico desume lo spirito morale o immorale di una Provincia come di un Regno o di un Impero, perché l’uomo non possiede mezzi intrinseci sopra dell’altro uomo onde conoscerne i sentimenti, sebbene ne abbia molti per ben dirigerli, dei quali i Governi, per imbecillità o per malvagità, non si valgono. … I mali vengono tutti, tutti dall’alto al basso! … Per conoscere dunque lo spirito di una Provincia come di un Regno o di un Impero, si deve ricercare quale sia la coltura e la opinione della Classe Media e quale la disposizione e la istruzione communicata alla inferior classe, perché il sentenziar in globo, ovvero pretendere che tutta una massa sia egualmente colta e giudicante, in una parola che racchiuda un eguale spirito, è una goffaggine o una insensatezza contro natura. …
… Dagli esposti tredici sintomi, il lettore può arguire qual sia la morale naturale di questa Provincia e quale l’artificiale, nella quale concorse largamente il cessato governo, ed il presente, con forze che si fanno ogni dì maggiori ...
1864-Saint Jorioz-Il brigantaggio-Cap.II
Alessandro Bianco di Saint Jorioz, Il brigantaggio alla frontiera pontificia dal 1860 al 1863, Milano 1864, Capitolo II
L’Autore, che compulsava le carte che venivano dal suo essere stato un testimone oculare di quello che scrive - è stato Capitano nello Stato maggiore del colonnello Giuseppe Govone e parla del contrasto fra le autorità civili (prefetti) e militari.
Parla, e fa i nomi, di burocrati che secondo lui sono corrotti ed appoggiano il deposto regime borbonico.
1864-Saint Jorioz-Il brigantaggio-Cap.IV
Alessandro Bianco di Saint Jorioz, Il brigantaggio alla frontiera pontificia dal 1860 al 1863, Milano 1864, Capitolo IVz
L’Autore parla del rapporto con i soldati francesi, presenti nel Regno Pontificio; tali rapporti sono stati inizialmente pessimi, per poi normalizzarsi: tra eserciti ci si intende! … I francesi nei primordii della nostra occupazione si mostrarono verso di noi non solamente aspri, irritabili, malevoli, ma ancora qualche cosa di più; sprezzanti, direi quasi, e più borbonici e papalini che tutta la mala genìa reazionaria presa a fascio. ...
Quindi parla diffusamente del Governo Pontificio: Francesco II di Borbone vi si era rifugiato … e tentava, con l’aiuto del brigantaggio, di ri-conquistare il trono perduto.
Quasi di sfuggita, Saint Jorioz parla della Commissione sul brigantaggio: … si misero a cancellare, ritogliere, raschiare, ridurre a sugo, alla più semplice espressione, a forme minuscole, quasi microscopiche di magrezza, quei grassi e tondi rapporti.
Sicché divennero cose cotanto mozze, mutilate, impiastrate, rabberciate e sbiadite, che ogni forma e colore e sostanza perdettero, a danno della cosa pubblica, e la Commissione in fin de’ conti seppe quello che tutti sanno o quello solamente che si volle sapesse, e così ritornossene alla capitale, tutta gaja e tronfia, ben pasciuta e persuasa e profondamente convinta che il brigantaggio era stato distrutto ed estirpato da quella amena e succulente passeggiata. …
Capito???
1865-Recensione di un libro sui briganti del 1864
www.historiaregni.it /napoli-e-il-brigantaggio-dal-1860-al-1864/ del 30 luglio 2018
Napoli e il brigantaggio dal 1860 al 1864
Una recensione del famoso libro di Marco Monnier sul brigantaggio nel Meridione d’Italia tratta da L’esercito Illustrato del 6 aprile 1864.
Sotto questo titolo abbiamo letto nell’ultima dispensa della Revue des Deux Mondes (1 aprile) uno scritto dell’egregio signor Marco Monnier sulle condizioni delle provincie napoletane e particolarmente sul brigantaggio dal 1860 al 1864, scritto così sensato e veritiero che vorremmo per intiero poter riportare se la ristrettezza delle nostre colonne ce lo consentisse, imperocché siamo persuasi riuscirebbe ai nostri lettori interessantissimo. Ma poichè ciò non possiamo, ci limiteremo a darne un rapidissimo cenno, non però senza riportare in disteso alcuna pagina che il signor Marco Monnier consacra a tributar le meritate lodi a quelle nostre truppe che furono e sono tuttavia adoperate a sanare quella orribile piaga. ...
1865-Riflessioni sul brigantaggio
Riflessioni sul brigantaggio nelle province meridionali, 1865
Al Parlamento Italiano sarà indubbiamente portata la questione se la legge Pica attualmente in vigore nelle Provincie meridionali per la repressione del brigantaggio debba essere prorogata oltre il 31 Dicembre anno corrente, limite assegnato dalla cessata Camera, oppure cessare col giorno suddetto. ...
2020-Un garibaldino in Calabria
Un garibaldino in Calabria: le memorie del Colonnello Pietro Fumel
Silvia La Regina Ufba
Pubblicato, tradotto in portoghese, come Memórias do Coronel Pietro Fumel: um Garibaldino na Calábria, in Núncia Santoro de Constantino e Cláudia Musa Fay (orgs.). Garibaldi, História e Literatura: Perspectivas Internacionais. Porto Alegre: Edipucrs, 2011. pp.315-324.ISBN 978-85-397-0063-9
Il garibaldino del mio titolo non è il colonnello Fumel, che apparteneva all’esercito sabaudo e che nel 1861 fu mandato a reprimere il brigantaggio in Calabria; è invece un non meglio identificato Vincenzo La Regina, notabile calabrese di Sammarco Argentano e probabilmente mio parente in lontanissimo grado, che ci ha lasciato un manoscritto inedito (reperito nel classico baule) di 22 pagine, dal titolo Memorie del Colonnello Pietro Fumel, raccontatemi da lui stesso nella Trattoria Garibaldi in Milano vicino a Porta Nuova nei giorni 20, 21, 22, 23 e 24 marzo 1865. ...
2011-A. B. di Saint Jozioz-Antipatico o qualcosaltro?
Alessandro Bianco di Saint Jorioz. Risorgimento, tutta un’altra storia.
Dove si riparla della gloriosa casata dei Saint Jorioz, e di un figlio che tardivamente non disonorerà del tutto il nobile padre. I piemontesi hanno le mani per sparare, uno di loro ha pure gli occhi per guardare. Si fa la guerra alla frontiera pontificia, bisogna che niente cambi e niente resti com’è. Quando morì a settantaquattro anni, il 25 febbraio del 1893, nessuno o quasi se ne accorse. Un operaio, forse lo stesso che lo aveva trovato cadavere in un’abitazione dello Stradale di Francia al numero 25, a Torino, andò a denunciare il decesso dell’uomo qualificato come “maggiore a riposo”. Venne sepolto il 28. Sui giornali della città, rammentò il Parmentola, “non un necrologio, non un’inserzione”. ...
1864-Saint Jorioz-Il brigantaggio-Cap. VII
Alessandro Bianco di Saint Jorioz, Il brigantaggio alla frontiera pontificia dal 1860 al 1863, Milano 1864, Capitolo VII
Capitolo conclusivo.
L’Autore scrive:
Nel corso di questo settimo ed ultimo capitolo io mi studierò di riepilogare, il più chiaramente e più brevemente che per me sarà possibile, le cause che a parer mio generarono ed alimentarono il brigantaggio; i modi coi quali si potrebbe per ora vincerlo (essendo soltanto riservato all’opera del tempo, alla promulgazione di buone e sode leggi, e all’impianto di una saggia, integra ed imparziale amministrazione governativa di farlo totalmente sparire!); i mali passati, le sciagure presenti, le efferatezze del Governo borbonico e gli errori del Governo italiano; le cause, gli effetti, e i dolorosi corollarii che dalla caparbietà e malvagità dell’uno e dalla pochezza o dabbenaggine o impotenza dell’altro provengono.
A ancora:
… Del resto anche i briganti odierni, così come si trovano al di là della frontiera, malgrado la vernice politica di cui si vogliono intonacare, non sono che pretti ladri e della specie la più infima e brutta. La loro missione non è che quella di spargere il terrore e lo spavento, rubando ed incendiando. …
… Può il tutto riassumersi così: L’amministrazione della giustizia in questi paesi fu favoreggiatrice, fomentatrice, connivente alle diserzioni ed al brigantaggio. …
Pasquale Villari scriveva nel 1885 in Lettere meridionali [https://www.garganoverde.it/storia/p-villari.html?view=simplefilemanager&id=74]: L'abbandono delle Province Meridionali; per poco non si è detto che furono sacrificate alle settentrionali. E pur troppo esse hanno ragione di dolersi, perché sono senza strade, senza telegrafi, senza porti, e, quel che è peggio, sono spesso senza sicurezza delle persone e delle proprietà, nel che è la prima base d'ogni Governo civile. Anche il Ministero presente, nonostante il suo buon volere, va sperimentando quanto sia difficile trovare nel Mezzogiorno la forza morale e materiale necessaria a ristabilire la sicurezza.
1865-Tommaso Cava de Gueva-Analisi politica del brigantaggio
Tommaso Cava De Gueva, Analisi politica del brigantaggio attuale nell’Italia meridionale, Napoli 1865
Tommaso Cava era un ufficiale di Stato maggiore del Regno delle Due Sicilie, passato poi all’Esercito Italiano, dove poi si licenziò.
Era un legittimista coraggioso, del quale i Media ufficiali non parlano minimamente. … Non conosco né la data di nascita né di morte. ...
In Appendice, alla fine dello scritto, troverai un lettera al Procuratore Generale sig. Marvasi, che lo aveva accusato (cito):
… Così pure, se si fosse incriminato il mio scritto, perché tendente a falciare i tristi in carica, io avrei detto, sta bene: ma quando seppi che era stato incriminato, perché tendente alla distruzione dell’attuale ordine monarchico costituzionale, rabbrividii ed esclamai, povero mio paese! In quale abrutimento sei caduto!! …
1879-Pasquale Villari-Il brigantaggio
Pasquale Villari, Le lettere meridionali e altri scritti, Napoli 1879
... Se però non abbiamo, né dobbiamo temere il socialismo, il comunismo e l'internazionalismo, è poi certo che non abbiamo alcuna quistione sociale, ma solo la pace interna per tutto? Non c'è quistione politica che progredisca davvero senza quistioni sociali, perché la mutazione del Governo senza una trasformazione progressiva della società sarebbe opera affatto vana. ...
1885-Pasquale Villari-Il brigantaggio-I rimedi
Pasquale Villari, Le lettere meridionali e altri scritti, Roma Torino Firenze 1885
Pasquale Villari propone dei rimedi alla Quistione Meridionale e scrive: … Se però la Prussia si fosse ristretta solo a quello che abbiamo detto più sopra, ne sarebbe seguito ciò che è avvenuto nelle province meridionali, colla divisione dei beni demaniali.
Gli antichi proprietarii avrebbero ricomperata, a basso prezzo, la parte del contadino, che, privo di capitali, non avrebbe potuto coltivarla, e sarebbero divenuti padroni assoluti della terra, coltivata da proletari ridotti ben presto alla condizione poco meno che di schiavi. …
… L'uomo che vive in mezzo agli schiavi, accanto agli oppressi e corrotti, senza resistere, senza reagire, senza combattere, è un uomo immorale che ogni giorno decade. La camorra, la mafia ed il brigantaggio diventano inevitabili. . …
… Se laggiù il contadino ed il povero sono in così pessimo stato, se la gente colta manca al suo dovere, non reagendo e non migliorando questo stato di cose, peggio per loro; resteranno ancora un pezzo nello stato di semibarbari. Nell'Italia centrale e superiore saremo, come siamo, civili.