Convento di San Matteo-Foto del 2014
Convento di San Matteo-Foto del 2014
Il rituale di Bitetto rappresenta una interpretazione di area barese del pellegrinaggio alla grotta dell’arcangelo. Prende le mosse alla metà di maggio e si snoda a bordo di carretti per le vie interne attraverso Ruvo di Puglia, Andria, Canosa, Cerignola fino a Manfredonia e Monte Sant’Angelo. Lungo la strada i pellegrini visitano i santuari della Madonna dei Miracoli ad Andria, San Sabino a Canosa, San Leonardo e San Celestino a Manfredonia. Alle falde del Gargano, i pellegrini scendono dalle “vetture” e, ricevuta la benedizione, compiono a piedi la faticosa salita del monte dell’arcangelo. Pur provenendo dal sud, e quindi non direttamente interessato al tratto occidentale della Via Francisca, questo pellegrinaggio prevede la possibilità di una digressione verso i santuari di San Matteo e di Stignano.
Questa digressione rafforza la tesi della singolarità del percorso devoto garganico che si presenta come un unico grande santuario, pur nella specificità delle storie particolari e dei richiami spirituali. Tra l’altro il rituale di Bitetto conserva la canzoncina alla Madonna di Stignano Se fu diva provvidenza che ti adora la città in uso presso i pellegrini di Ripabottoni e, in genere, presso i garganici e i molisani, ma del tutto sconosciuta nella Puglia piana. Il viaggio di ritorno si svolge attraverso Foggia dove alla tradizionale visita al santuario dell’Incoronata, si aggiunge una rapida visita alla Madonna dei Sette Veli e al Crocifisso che si venera nel succorpo della cattedrale. Concludono il pellegrinaggio le visite ai santuari dell’area barese, Santa Maria dei Martiri a Molfetta, San Nicola a Bari, il Beato Giacomo Illirico a Bitetto, e, infine la Chiesa Matrice, antica Cattedrale della città dove i pellegrini ricevono la benedizione e fanno il ringraziamento. Una
particolarità del rituale di Bitetto è costituita dai trentatré Pater noster che si recitano prima di visitare ognuno dei tanti santuari disposti sulla via. Tra i santuari, i pellegrini, annoverano anche le chiese cattedrali incontrate.