Parte I - Capitolo II
S. Matteo Apostolo ed Evangelista e i transumanti italiani ed europei
S. Matteo e la transumanza ad Asiago

Da una relazione di Giancarlo Bortoli (Internet) Asiago, 27.9.99

Convento di San Matteo-Foto del 2012
Convento di San Matteo-Foto del 2012
Quanto antica e perché è nata la Fiera dedicata al Santo Patrono di Asiago?
La risposta è meno semplice di quel che si può credere ed affonda le radici nella storia economica del nostro territorio: storia di pastori e taglialegna.
La più antica fonte scritta che ho trovato, nella quale la si cita, è la famosa Relazione del Caldogno, datata 1598, che così la descrive, parlando di Asiago: “In questo luogo, alla festa di San Matteo, si fa una fiera, dove concorre gran quantità di mercanti per comperar lane e formaggi, che ivi da tutte le montagne circonvicine a’ quei luoghi si conducono in grandissima copia, ed in tal giorno si vendono per molte migliaja di ducati;”. Questo documento ci permette di concludere subito che la fiera si teneva, ed era già conosciuta, oltre 4 secoli fa. Capitando il 21 di settembre, coincideva con il periodo della discesa delle greggi dalle malghe.
I pastori recavano con sé non soltanto le pecore, ma anche i prodotti realizzati durante il periodo della monticazione: la lana ed il latte trasformato in un prodotto conservabile, il formaggio (e, dunque, il formaggio “Asiago” una volta non era vaccino, ma pecorino!). Prodotti che servivano da merce di scambio per ottenere altri beni utili, come attrezzi, utensili, alimentari, stoffe. Non esistevano allora i numerosi negozi che costellano oggi Asiago: per comperare una data merce, occorreva recarsi ad una fiera. L’importante era disporre di denaro ovvero di altra merce per effettuare il baratto. La massima concentrazione di questa disponibilità, per i pastori, coincideva proprio con i giorni della demonticazione, col giorno di San Matteo insomma: per questo, proprio in quel giorno, è nata la fiera. Ma se così è, vuol dire che la stessa è ancor più antica e può essere ragionevolmente fatta risalire almeno al 1393, se non prima.
Cosa accadde in quell’anno?
Convento di San Matteo-Foto del 2012
Convento di San Matteo-Foto del 2012
Certamente un fatto straordinario e che altrettanto certamente fu vissuto come tale anche allora.
Accadde che la vicinia dei capifamiglia di Asiago decise di spostare il sito dell’antica chiesa: dal Parco della Rimembranza (il cui nome originario è chirchecke, cioè colle della chiesa) al luogo ove giace tuttora. Non solo: prese la ancor più straordinaria decisione di cambiarne il Santo, o meglio i santi titolari i quali, secondo lo storico Ab. Dal Pozzo, erano Quirino e Giolita “…perché ne’ catastici antichi della diocesi padovana questa di Asiago trovasi registrata sotto il nome di questi …”, santi che si trovano anche nell’antica chiesa di Salcedo, mentre secondo Mons. Domenico Bortoli, si trattava di Ermagora e Fortunato e coincidono con quelli di una chiesa di Fara. L’evento fu talmente traumatizzante che, racconta il Bortoli, quelli di Camporovere decisero di staccarsi da Asiago per aggregarsi a Roana, donde si beccarono l’appellativo di “rebellen v[o]un Camparube”.
Ora, se lo spostamento della sede della chiesa può essere spiegato con motivazioni logistiche, risulterebbe incomprensibile l’altra scelta, costata, per giunta, il distacco di Camporovere. Io credo che le cose siano andate così: Asiago, per la sua posizione centrale, era diventata non solo centro degli affari politici (qui si tenevano le riunioni della Reggenza dei Sette Comuni), ma anche di quelli economici (il che ce lo testimonia sempre il Caldogno). Verso la fine del medioevo, quando la circolazione monetaria era ancora scarsa e l’organizzazione dei commerci si basava sul baratto e sulle “fiere franche”, cioè detassate, ad Asiago dovette spontaneamente formarsi, nel tempo, un luogo ove i pastori carichi dei loro prodotti si incontravano con i commercianti affluiti dalla pianura: da questi ottenevano ciò che serviva, dando in cambio lana e formaggio (liberandosi vieppiù del peso e dell’onere del trasporto). Questo piccolo mercato divenne sempre più importante, ricorrendo ad una data che per forza doveva essere verso la fine di settembre, epoca della demonticazione, appunto. Un tale evento, quasi festa civile, non poteva rimanere privo di un avallo religioso, un’attribuzione di solennità cristiana. La scelta del 21 settembre (poteva andar bene alla funzione economico-commerciale anche qualche giorno dopo!) cadde perché in quel giorno, sin dall’antichità, si celebra non un Santo tra i tanti, ma un apostolo ed evangelista che, per di più, ha a che fare col denaro: San Matteo, che prima di essere apostolo, era un gabelliere al servizio dei romani, a Cafarnao, ed è tuttora il protettore di coloro che hanno a che fare con tasse, conti, denaro: dunque guardie di finanza, esattori, ragionieri, revisori contabili.
Convento di San Matteo-Foto del 2012
Convento di San Matteo-Foto del 2012
Ecco allora che, accresciutasi la popolazione di Asiago durante il ‘300 ed accresciutasi anche l’importanza di quel mercato spontaneo, si decise di costruire una nuova chiesa, stavolta in muratura, portandola vicino al luogo ove si teneva quel mercato, solennizzandolo con l’intitolazione a San Matteo. Correva il 20 di maggio del 1393: dunque, per me questa è la data di nascita ufficiale della fiera la quale, dunque, vanta più di 600 anni.
Aggiungo qui un’altra riflessione: com’è stato detto durante il recente convegno sulla pastorizia, organizzato dalla Comunità Montana e da Veneto Agricoltura, una volta scese dalle malghe dell’altopiano, le greggi venivano fatte svernare nella pianura veneta ed in particolare nel padovano, ove la stragrande maggioranza delle poste per le pecore era di proprietà del vescovo di Padova. Molte di queste si concentravano nel territorio della podestaria di Camposampiero, dove molti dei nostri pastori acquisteranno poderi, trasformandosi in agricoltori. Ebbene, credo che si possa capire allora che il collegamento realizzato dai pastori tra l’altopiano e Padova, spieghi la presenza in questi luoghi di chiese intitolate a Santa Margherita (che fu la prima dei Sette Comuni, a Rotzo), a San Bartolomeo (Gallio) e … a San Matteo! Sì, ad Isola padovana (ora ribattezzata Mantegna), è documentata sin dal ‘200 la chiesa intitolata all’apostolo. E ancora, l’aggregazione di Camporovere con Roana, culminata nel 1393 coi citati eventi, potrebbe essere stata originata da un latente conflitto di interessi, il conflitto tra bosco e pascolo. Se la Fiera di San Matteo è fondamentale per il commercio della lana e del formaggio,
e quindi per l’economia di un popolo di pastori, lo è meno per i boscaioli: è sempre il Caldogno che ci ricorda che gli uomini di Roana, con le Canove, Campo di Rovere e Mezza Selva, sono meno coinvolti nel commercio “… essendo dediti solo al taglio di legnami ne’ boschi, ed al lavoro de’ loro terreni; e non avendo copia di pascoli, non hanno anco più di tre in quattro mille pecore … ”. E’ un discorso da approfondire. Intanto godiamoci il lustro di una Fiera che vanta molti secoli di storia e che ora, languendo, dovrebbe essere ripensata e rilanciata.

Altri luoghi italiani dove si celebra la festa e “L’antica Fiera di S. Matteo”

Convento di San Matteo-Foto del 2012
Convento di San Matteo-Foto del 2012
A Bergamo si celebra Il Festival del Pastoralismo. I dirigenti della Regione Lombardia hanno mostrato grande interesse per l’iniziativa della Regione Molise che ha proposto la Transumanza Patrimonio dell’Umanità. La dichiarazione dell’UNESCO è arrivata nell’autunno del 2020. L’evento è stato festeggiato con la Mostra svolta dal 9 gennaio al 9 febbraio del 2020 dal titolo “I Bergamini 600 anni di Transumanza”. “La transumanza alpina è oggi una realtà consistente, specie in Lombardia, con 150 mila pecore che si spostano ogni autunno e primavera tra la pianura padano-veneta e le Alpi, spesso ancora a piedi”. “Alla transumanza, prosegue la dichiarazione della Regione Lombardia, viene assegnato un grande valore ecologico; ostacolata, guardata con sospetto, contrapposta alla più “razionale” e “ordinata” pastorizia stanziale, la transumanza si sta prendendo delle rivincite in un periodo di ripensamento critico di sistemi di produzione agrozootecnica poco sostenibili, indifferenti all’esigenza di adattamento all’ambiente e
di rispetto delle culture umane”.
In Liguria alcuni centri organizzano importanti eventi in occasione della Fiera di S. Matteo.
Laigueglia in provincia di Savona, il cui santo Patrono è S. Matteo Apostolo, si propone come la patria della pecora brigasca e del brusso, formaggio confezionato col latte della pecora brigasca. Il 21 settembre se celebra la festa in onore di S. Matteo Patrono della cittadina in cui si svolge anche la Festa della Transumanza.
A Mendatica la Fiera di S. Matteo, nata come mercato del bestiame e ora divenuta esposizione di prodotti tipici e artigianali, seguita, a partire dalle 16, da corteo storico e caratteristico Palio delle Capre.
Anche S. Bartolomeo al Mare celebra una bella Festa di S. Matteo, suo Patrono, anche con un nutrito programma di intrattenimenti teatrali.
Piemonte
Usseglio, provincia di Torino, la Festa della Transumanza e della Patata di Montagna.
Nebiuno. 23 ottobre. Sagra della Transumanza. Gran premio di mungitura.
Sfilata degli animali di ritorno dall’ alpeggio; A Pont Canavese si festeggia il rientro delle mandrie dagli alpeggi. 28 e 29 settembre.
Nichelino, Provincia di Torino - Dalla seconda metà del 1800 si celebra “Festa di San Matteo”, patrono della città, con decine di eventi, iniziative, e tornei sportivi fino allo spettacolo pirotecnico conclusivo.
Piobesi Torinese –16 novembre la transumanza, il clou della manifestazione il 17.
Torna, puntuale come ogni anno a Piobesi Torinese, l’antica tradizione della Fiera Autunnale, istituita nel lontano 1599 con “Lettera Patente” di Carlo Emanuele I di Savoia. La manifestazione si svolge il 16 e il 17 novembre.
Rivoli, provincia di Torino. – Fiera di S. Caterina. La transumanza è arrivata in città. Fabrizio Galliati, presidente Coldiretti Torino, afferma: "A Rivoli, in occasione della fiera che la città dedica alla patrona, santa Caterina, abbiamo organizzato una due giorni per portare la montagna in città".
Lombardia
Oltre a quella di Bergamo, si ricorda anche Pontida con la Fiera di S. Matteo e Gorgonzola nota dal Medioevo per essere un importante centro di incontro di mandrie e mandriani che scendevano di ritorno dalle malghe alpine delle valli bergamasche durante la transumanza autunnale
Veneto
Padova, la Fiera Franca del bestiame a Gazzo Padovano, che segue l’antica usanza della transumanza, l’Antica Fiera di Bresseo a Teolo.
A Piazzola sul Brenta (Padova) nei giorni 20-21-22 settembre si tiene la Fiera di San Matteo presente da tempi antichissimi, sicuramente da ancor prima del 1677.
Feltre, provincia di Belluno - Antica fiera di San Matteo, seconda domenica di Novembre. Una giornata di festa nata per festeggiare uno dei prodotti tipici feltrini: la noce feltrina.
Trentino
A Malè della provincia autonoma di Trento la Fiera di San Matteo (San Maté in dialetto) è una fiera del bestiame molto apprezzata e conosciuta sia dagli abitanti di Malè e della Val di Sole sia dai trentini delle altre valli, che viene nominata per la prima volta in un documento storico risalente al 1604.
Toscana
Convento di San Matteo-Foto del 2012
Convento di San Matteo-Foto del 2012
Pienza - Ogni 21 settembre si ripete la Fiera di San Matteo intorno ai Giardini di Piazza Dante Alighieri e in corso Rossellino. Protagonista della Fiera di S. Matteo è il formaggio che ha quasi un solo un nome: pecorino. Anzi “cacio” per essere precisi.
A Siena si ricordano “Le tracce della transumanza”, l’affascinante percorso promosso dalle Province di Siena, Arezzo e Grosseto, per raccontare il valore dei sentieri utilizzati un tempo dai pastori per il trasferimento stagionale dei bestiami, il viaggio di uomini e greggi che hanno fondato quella che può essere definita “la civiltà della transumanza”, ovvero un insieme di valori culturali, ambientali e antropici che hanno consolidato una identità storica e sociale.
A Lucca la fiera di San Matteo si celebra il 19 settembre.
Emilia
Borgotaro (Parma): 21 settembre – Fiera di San Matteo. Ecco un proverbio in dialetto borgotarese, correlato alla ricorrenza di San Matteo (21 settembre): “P’r San Maté - L’ castagn’ sutu ai pé”. traduzione: “Per San Matteo le castagne sotto i piedi”. Si tratta di un detto che lega, come spesso accadeva un tempo, un raccolto ad una data, al nome di un santo. Indicava che le castagne cominciavano a cadere.
Gattatico e frazione Praticello, provincia di Reggio Emilia. Dal 14 al 22 settembre la 174ma fiera di San Matteo.
Modena - Sagra di S. Matteo
Marche
Convento di San Matteo-Foto del 2012
Convento di San Matteo-Foto del 2012
Fossombrone - la fiera di San Matteo, in programma 16 e 17 settembre a Fossombrone, classico appuntamento d’inizio autunno dopo Fano e Pesaro.
Abruzzo
Campo di Giove, provincia di Chieti, festa patronale 20-21 settembre. La festa che avveniva dopo l’estate, ricorda il periodo della transumanza; i pastori dopo la festa si apprestavano a trasferire le greggi in Puglia attraverso i tratturi.
A Poggiofiorito, il 21 e il 22 settembre, si festeggia l’amato patrono San Matteo, con solenni celebrazioni liturgiche e manifestazioni profane.
Molise
Campolieto. il 21 settembre dello stesso anno, festa di S. Matteo Apostolo ed Evangelista,
Montenero di Bisaccia - La Chiesa di S. Matteo Apostolo è la Chiesa Madre di Montenero di Bisaccia
Praga
Festa e Fiera di San Matteo. Fino al 22 aprile la città ospita la Fiera di San Matteo, quella che si ritiene essere la più antica fiera di primavera d’Europa, nonché la più grande dell'intera Repubblica Ceca. Questa fiera annuale, che si svolge da febbraio ad aprile, ha le sue radici nei pellegrinaggi storici in occasione della celebrazione di San Matteo, santo patrono di Praga. La tradizione della fiera risale al 1595, quando fu menzionata per la prima volta. Da allora, la fiera si è svolta in varie località di Praga e dal 1963 ha trovato un posto permanente nella zona dell’area fieristica della città.