Un nuovo santuario: la tomba di p. Pio da Pietrelcina
La seconda categoria è costituita dai pellegrini che si recano a San Giovanni Rotondo per visitare la tomba di p. Pio. Fino al 1980 la presenza di questi pellegrini era alquanto rara e saltuaria: il santuario di S. Matteo non faceva parte del loro itinerario. In seguito, soprattutto per i suggerimenti dei padri cappuccini e degli albergatori che li ospitavano, questi pellegrini iniziarono a frequentare i santuari di S. Matteo e di S. Michele. Pian piano li inserirono nel loro itinerari. In questa evoluzione è stato molto importante l’acquisita consapevolezza che la vita e la santità di p. Pio da Pietrelcina non erano da considerare come eventi singolari, slegati dal contesto religioso già esistente, ma facenti parte di un ambiente in cui la ricerca delle altezze della santità era, per il popolo di Dio, un fenomeno antico di oltre un millennio. Pian piano questi pellegrini crebbero; tutte le regioni italiane furono presenti; la Sicilia, fino a quell’epoca quasi assente, divenne la regione
italiana più presente; oggi arrivano anche pellegrinaggi dall’estero, dagli Stati Uniti, dalla Spagna e soprattutto dall’Irlanda.