Parte IV - Capitolo III - I progetti lunghi della biblioteca
Appunti sulle tre Biblioteche Provinciali
Un po’ di storia
Negli Statuti Provinciali del 1448 un lungo articolo è dedicato alla Libraria.
Gli inventari delle biblioteche religiose compilati alla fine del secolo XVI per ordine della Sacra Congregazione dell’Indice documentano l’esistenza di corpose
biblioteche nei conventi del Molise.
Dal sec. XVII le biblioteche sono erette in Istituti di formazione dei giovani Frati: nel convento di Gesù e Maria in Foggia e in quello di Santa Maria delle Grazie a Campobasso. Si coglie qualche accenno ai conventi di S. Bernardino a San Severo e della SS. Trinità a Sepino.
Biblioteca di S. Giovanni del Gelsi a Campobasso
Quando morì, nel 1715, il fondo librario di Gesù e Maria non venne restituito alla biblioteca di origine ma trasferito a Campobasso nello Studio di teologia di S. Maria delle Grazie. Il resto della biblioteca di p. Antonio Tortorelli restò a Trivento dove in seguito fu integrata nella Biblioteca Diocesana.
Nel 1805 un devastante terremoto distrusse il convento di S. Maria delle Grazie.
La Biblioteca fu ricoverata nel convento di S. Giovanni dei Gelsi il quale, fondato nel 1415, solo saltuariamente era stato anche casa di studio, essendo soprattutto un luogo di irradiazione apostolica e sede di un importante lanificio.
La biblioteca di S. Giovanni dei Gelsi a Campobasso è la più antica della Provincia Monastica. Rispecchia l’insieme degli interessi culturali dei Frati Minori Osservanti dai loro primi insediamenti fondati nella prima parte del sec. XV.
Questi Frati semplici e laboriosi salvarono la Biblioteca da sicuro declino e presentarono in letizia francescana il frutto del loro lavoro.
Le Biblioteche di S. Giovanni dei Gelsi e quella di S. Matteo, benché molto diverse fra loro, derivano dallo stesso humus culturale, ambedue nate nella zona Capitanata-Molise, il nucleo originario e caratterizzante della Provincia Monastica di S. Angelo dal Medioevo al 1897.
Biblioteca della Madonna della Vetrana a Castellana-Grotte
Il nucleo originario della Biblioteca di Castellana Grotte era espressione della particolare spiritualità Alcantarina del convento, con fondi librari ordinati con logica interna che puntava alla storia della Famiglia Alcantarina e alle esigenze formative di quei Frati.
A questo nucleo, nel 1897 quando fu ricostituita la Provincia di S. Michele Arcangelo di Puglia e Molise, furono aggiunti i fondi librari di alcuni conventi siti nella Provincia di Bari di diverse famiglie Francescane: Osservanti, Riformati, Alcantarini, soprattutto di S. Antonio a Bari e S. Leone a Bitonto. All’interno del fondo di S. Leone a Bitonto, convento dei Frati Minori Riformati, sono rimaste interessanti tracce del fondo bibliotecario appartenuto al convento dei Frati Minori Osservanti di S. Maria della Chinisa a Bitonto.
Biblioteca di S. Matteo
Ma le riflessioni e le attività del XIV Centenario della fondazione dell’abbazia di S. Giovanni in Lamis avevano evidenziato che il convento di S. Matteo doveva qualificarsi sempre più come punto di riferimento culturale per tutto il territorio garganico e oltre. Nei pochi anni che seguirono la biblioteca crebbe ulteriormente.
Si cominciò, soprattutto con il lavoro di p. Antonino Mariella, ad organizzare le sezioni letterarie, si fece un primo inventario delle riviste e si impostarono le sezioni di storia locale.
Nel 1970 nel Capitolo Provinciale fu dichiarata Biblioteca Provinciale Pubblica.
I frati di S. Matteo si trovarono a gestire un patrimonio che andava ben al di là dei progetti fatti nel 1966 e una responsabilità dai caratteri non ancora ben distinti.
Appendice 2
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