Restauri e adeguamenti alle necessità del momento storico

proprietà del convento, seguiva poi la strada pubblica che s’innestava alla strada dello Starale proveniente da San Marco in Lamis e arrivava al piazzale di S. Matteo salendo con un tortuoso selciato su per il pendio occidentale. Attraversato il piazzale di S. Matteo, la stradicciola proseguiva fino alle pendici di Monte Celano da dove proseguiva verso le Chiancate. Era necessario allargare il piazzale. Le comitive di pellegrini continuavano ad arrivare a piedi. Qualche gruppo familiare si avventurava su carretti telonati.
Verso il 1950 ogni tanto arrivavano piccoli pellegrinaggi a bordo di camion che facevano molta fatica a districarsi nei pochi metri disponibili fra carretti, ragazzi che giocavano e comitive di pellegrini che si organizzavano per entrare in chiesa.
Il disagio era chiaro già dal lontano 1948 quando la fraternità aveva chiesto e ottenuto dal comune di San Marco in Lamis la disponibilità di una striscia di m. 50x20. Nel 1950 con l’incipiente motorizzazione il tema si era imposto con una certa urgenza. In mancanza di mezzi, s’iniziò alla francescana. Armati di picconi e qualche carriola, “un po’ per celia, un po’ per non morir”, frati studenti e frati anziani cominciarono a conquistare qualche metro di montagna. Poi, intorno al 1952, s’iniziò un lavoro più metodico ed efficiente con i cantieri di lavoro curati da p. Gerardo Di Lorenzo. Gli interventi durarono ancora diversi anni fin quando, dopo il 1980, con la gestione di p. Nicola De Michele, il problema fu risolto definitivamente.
Restauri ed adeguamenti
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