In ogni manuale di marketing turistico uno degli elementi più importanti per lo sviluppo di un territorio è la Enogastronomia (vino+cibo). Purtroppo di produttori di vino sul Gargano non se ne vede l'ombra, per cui parlerò soltanto di Gastronomia, molto importante ai fini della valorizzazione di un territorio.
In uno studio commissionato dall'allora Comunità Montana del Gargano, era dato di leggere: Il successo del binomio ecoturismo-enogastronomia ha inoltre fatto riemergere con forza la 'questione' dell’agricoltura (e dell’artigianato) locale: l’attrattiva a fini turistici dei prodotti tipici richiede infatti un’agricoltura storica, tradizionale, ancora in grado di produrli (e un artigianato e una ristorazione in grado di valorizzarli). Quest’agricoltura oggi indebolita quando non abbandonata in molte aree interne, poco competitiva per i prodotti e i mercati globali ma 'custode' di prodotti e di lavorazioni tradizionali - veri e propri 'presidi' della cultura locale -, può trovare nel turismo (ed in particolare nell’eco-turismo) degli sbocchi 'locali' e delle entrate economiche in grado di farla sopravvivere e progredire (Studio di Marketing Turistico - Parte 1: Analisi della situazione Comunità Montana del Gargano, Novembre 2006).
Affermazioni pienamente condivisibili; in questo web tutto il molto materiale pubblicato si muove secondo questo progetto: il Territorio deve essere valorizzato ai fini della creazione di occupazione e ricchezza.
Nel Rapporto sul Turismo in Puglia (2009) si può leggere:
Esistono inoltre altri prodotti caratterizzanti come quelli legati alle tradizioni locali, che hanno la loro principale manifestazione nell’enogastronomia
In questa pubblicazione è possibile leggere anche che
Dal IV Rapporto Censis sul Turismo del Vino del 2007, si rileva che le strade effettivamente funzionanti sono 60; inoltre sono 1.300 i comuni aderenti al network delle strade del vino e dei sapori con 358 denominazioni di origine controllat e garantita. Sulla base dei dati di Censis Servizi, su 38 Strade del vino è emerso che, in media, 36 strade dispongono di un sistema di comunicazione e promozione al passo con i tempi, avendo un sito web e partecipando a fiere di settore nazionali, 34 strade, in media, organizzano eventi dell’enogastronomia locale e di promozione dei vini locali e 11 strade eventi culturali, 30 distribuiscono materiale informativo.
In Puglia ci sono 10 strade del vino. Quella più vicina è la Strada dei vini DOC della Daunia, con la totale assenza del Gargano, che non ha grosse tradizioni enologiche. Purtroppo da un controllo sul web ho potuto appurare che le Strade del vino in Puglia sono 6 e non 10.
Del Turismo e del Territorio si è interessata una Tesi di Laurea, intitolata: L'Entroterra del Gargano e pubblicata integralmente su questo web nella sezione >> Entroterra del Gargano (Popup). In questa Tesi si parla del Gargano e del distretto turistico di S. Giovanni, che comprende anche S. Marco in Lamis e Borgo Celano. Purtroppo si parla di Territorio, di Borgo Celano, dei tesori presenti nel Convento-Santuario di San Matteo, del Bosco Difesa di San Matteo solo in occasione di qualche campagna elettorale, ma poi non si fa nulla. Ora si sono aggiunti anche i Dinosauri. Ricordiamo che l'Inferno è lastricato di buone intenzioni...
Nel PSL del Gal Gargano - PSR Puglia 2007-2013 è scritto, tra l'altro:
- diffondere la conoscenza degli aspetti culturali e tradizionali dell'enogastronomia pugliese;
- valorizzare le produzioni tipiche pugliesi attraverso la promozione del marchio Prodotti di Puglia
Nel Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia - Presentato a Roma il 18 Gennaio 2013 a cura del Gruppo di Lavoro del Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, presieduto da Piero Gnudi si legge:
È comunque opportuno considerare che l’Italia è ben posizionata per quel che riguarda arte, storia, enogastronomia, attrazioni naturali e shopping. Questo posizionamento molto forte nell’immaginario del turista internazionale è a maggior ragione vero per i turisti provenienti dai BRIC. È evidente, quindi, che l’Italia debba far leva sul forte brand e valore percepito di cui dispone e valorizzarlo al meglio.
Forse a pochi è noto che quasi tutti i prodotti agricoli e molte elaborazioni gastronomiche sanmarchesi possono fregiarsi del marchio Prodotti Tradizionali. Con il termine di Prodotti Tradizionali si intendono i prodotti agroalimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni. Purtroppo il buon portale della Regione Puglia www.tipici.it non è più attivo. Come pure mi è stato impossibile vedere il portale web dedicato alla Strada del Gusto del Gargano: a San Marco in Lamis, all'incrocio tra i cosiddetti Santi Medici - SS 272 e la Provinciale (Panoramica) che mena a San Marco è possibile ammirare un cartello che segnala tale Strada.
L’attuale crisi finanziaria e demografica di San Marco in Lamis (e del Gargano) sembra irreversibile ed inarrestabile. Eppure ci sarebbero dei modi per crescere.
Il territorio va proposto in maniera unitaria, ma sottolineandone i vari aspetti: naturalistico, sociale, culturale, storico, economico.
E’ questo il presupposto sul quale va inquadrata la questione della promozione dell’esistente. Un turista, per andare a passare le vacanze sul Gargano, deve sapere cosa ci può trovare.
E’ importante allora illustrare in modo corretto quello che c’è. Ci sono molte pubblicazioni a stampa che fanno questo. Appare però sempre più di dominio comune che le informazioni acquisite tramite web, per la loro immediatezza e per la possibilità di ottenerle in qualsiasi luogo dove ci sia una connessione ad Internet, praticamente ovunque nel mondo, assumano una connotazione rilevante. E’ un dato acquisito che molti utenti, in Italia ed all’estero, pianificano le loro vacanze attraverso il web. Anche molti prodotti vengono acquistati attraverso il web, nei negozi virtuali di e-commerce.
E’ importante, allora, che questo mezzo sia utilizzato ampiamente per offrire informazioni e servizi.
Purtroppo per quanto riguarda la comunicazione e l'informazione siamo all'anno zero, almeno per quanto riguarda una zona dell'entroterra garganico quale è San Marco in Lamis. Non mi è stato possibile analizzare l'offerta eno-gastronomica degli operatori sanmarchesi in quanto questi ultimi (in genere) non considerano affatto il web come strumento (molto economico) di marketing turistico. Ho notato soltanto che qualcuno scrive solo scemenze sul web, in particolare sui cosidetti social. Soltanto un Agriturismo si promuove molto efficacemente. La comunicazione ufficiale è un disastro e le iniziative per promuovere la enogastronomia come espressione della cultura popolare sono uguali a zero.
Le risorse presenti non vengono affatto valorizzate, per disinteresse della mano pubblica, di molti cosiddetti operatori economici e di molti privati proprietari di un immenso patrimonio culturale e storico. In poche parole non gliene importa un fico secco. Si parla di questi temi soltanto in occasione delle campagne elettorali. E se ne parla anche in modo superficiale.
Comunque la cucina di San Marco in Lamis e di tutto il Gargano è semplice ma saporita ed io ho cercato con questa sezione (almeno fotograficamente) di illustrarla; ho proposto alcune ricette partendo dal presupposto che il modo di mangiare di una popolazione fa parte della sua cultura.
Voglio chiudere questi appunti ricordando che il Marketing Mix prevede Prezzo, Distribuzione, Prodotto, Comunicazione e Risorse Umane e che i tortellini con la panna non sono un prodotto tipico sanmarchese o garganico.
Abbinate alle ricette proposte ho inserito dei testi di p. Michelangelo Manicone da Vico del Gargano. I contenuti sono tratti da La Fisica Daunica Parte II - Il Gargano, a cura di Loredana Lunetta e Isabella Damiani, Roma 2005, Edizioni di Storia e Letteratura. I testi del frate sono del 1803 e sono molto belli, attuali e godibili. Ampi stralci sono stati pubblicati su questo web nella sezione dedicata a p. Manicone. I testi proposti sono delle ricette sul modo di cuocere le patate, la cui coltura andrebbe introdotta sul Gargano, secondo il Frate. Vi propongo un breve brano di P. Michelangelo Manicone.
Apostrofe patatica
Io porrò fine a questo interessante articolo con una utile e patetica apostrofe. Fin qui ho ragionato: ora declamerò. I raziocinj rischiarano la mente, e le declamazione muovono le mani ad eseguire. Popoli del Gargano, voi sapete ora cosa sieno le patate, sapete i loro usi, sapete infine il metodo di coltivarle: ma sapete voi gli impareggiabili e certi vantaggi, che dalla coltura delle medesime si cavano? No certamente. Io adunque, per rendervi un prestante servigio, vo' esporverli. Attenti.
I vostri terreni non sono in gran parte erti, pietrosi, secchi? Le vostre ricolte di grano non sono esse ordinariamente magre, meschine, scarse? Quindi relativamente a questo necessario genere non vi trovate voi sempre al di sotto de' vostri bisogni, e sempre obbligati a ricorrere al colono apulo per provvedervene a carissimo prezzo? Coltivate le patate, questo ramo cotanto essenziale di campestre economia, e sarete liberi dalla schiavitù, e dipendenza dell'Apulia, a cui gl'inevitabili vostri bisogni vi hanno fin qui renduti soggetti.
Si, coltivate le patate, che saranno sempre abbondantissime le ricolte.