La Repubblica del 20 dicembre 1998
"Protesta giusta: quelli vogliono soldi sottobanco"

Heinrich Lossow: Venere
Heinrich Lossow: Venere
Sylos Labini: i cattolici promuovano la revisione costituzionale
Roma (g.c.) - Soddisfatto. Paolo Sylos Labini, padre della cultura economica di sinistra in Italia, cresciuto alla scuola di Gaetano Salvemini, dice che la manifestazione laica contro i finanziamenti alle scuole private non poteva riuscire meglio. "L'appello laico è stato raccolto al di là delle aspettative".
Lui ieri, nel cinema romano in cui l'opposizione laica per iniziativa di Critica liberale si è data appuntamento, aveva accanto il leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti e il direttore di Critica liberale, Enzo Marzo, Valdo Spini dei laburisti e Rossana Rossanda, il segretario repubblicano Giorgio La Malfa e il comunista cossuttiano Giorgio Bergonzi. Uno schieramento composito e autorevole in difesa della scuola pubblica e contro il finanziamento alle private; uno schieramento che si muove sulla stessa lunghezza d'onda degli studenti che ieri pomeriggio hanno sfilato a Roma venendo da tutt'Italia in centomila.
Il professor Sylos Labini e gli studenti condividono le stesse ragioni di protesta.
Heinrich Lossow: una baccante
Heinrich Lossow: una baccante
Professor Sylos Labini, perché questa legge sulla parità scolastica non va bene?
"Dico ai cattolici da 42 anni: promuovete una revisione costituzionale per togliere quell'inciso in cui si dice che l'istruzione privata deve essere senza oneri per lo Stato. Perché il problema è che quell'inciso va rispettato".
Lei dunque ritiene che in questo caso non lo si rispetti. E segnala inoltre che il problema è annoso
"Già nel 1956 in un convegno degli Amici del Mondo insistevo su quell'inciso che è rimasto come un elemento d'equivoco e di ambiguità. Noi sappiamo che alle scuole private, non solo a quelle confessionali, sono stati dati tanti soldi. Mi chiedo e chiedo: perché non promuovere la revisione costituzionale? È talmente semplice".
E allora, perché non lo si fa secondo lei?
"Perché preferiscono avere sottobanco i soldi, perché significherebbe mettere in discussione la regolamentazione delle private".
Una regolamentazione che è ignorata, lei ritiene?
"Così, si va avanti come si vuole. Ci sono episodi di cronaca significativi: professori penalizzati per ragioni ideologiche ...".
Chi sostiene la legge sulla parità tra scuola pubblica e privata dice che non si tratta di dare soldi agli istituti non statali.
"Se si trattasse di libri gratuiti, di sussidi per le famiglie non abbienti, non ci sarebbe nessuna obiezione. Ma dubito, anzi non credo affatto che i vescovi si accontentino di questo".
L'obiettivo sono i soldi, i finanziamenti a suo parere?
"Io sono contro i metodi levantini. A me pare che in questa vicenda si siano adottati una decina di espedienti; che siano stati escogitati degli arzigogoli. Si procede sempre nello stesso modo che è poi quello di preferire il trucco alla via maestra".
Il ministro Berlinguer ritiene che la legge sulla parità sia tutt'altro che un attentato alla laicità dello Stato, bensì un ammodernamento del sistema scolastico italiano; e che le contestazioni insomma rivelerebbero un atteggiamento in qualche modo vecchio, arcaico.
"Arcaico? Arcaico è dire che bisogna rispettare la norma? Discutiamo piuttosto su quell'inciso della Costituzione. Si tolga quell'inciso, si cominci una discussione chiara. Personalmente, ritengo che vada valorizzata la scuola pubblica, accentuato il pluralismo che già c'è. Allora, si possono mettere regole precise come sono in Francia e come da noi non sono".