Pasquale Turiello

 
  • 1975 - Pasquale Soccio e Tommaso Nardella - Stignano

    1975 - Pasquale Soccio e Tommaso Nardella - Stignano

    Giovedì, 24 Agosto 2017 - 400.90 Kb - pdf - c605f3f86125c8d8fafde83fa650acb1 - Pasquale Soccio - Tommaso Nardella, Stignano Storia e Vita di un Santuario Garganico, Editoriale Adda, 1975[...] Se a Monte con la grotta dell'Angelo il terribile luogo ci indica la porta del cielo, la valle di Stignano, con la sua vaga bellezza, ci dona la più umana e gentile porta di ingresso al Gargano. Così devono aver pensato gli abitatori del l'età più remota se il dio bifronte Giano, custode delle porte, ebbe qui culto e diffusa denominazione. Lo attesterebbe infatti il torrente che percorre la valle e affluisce nel Candelaro e che porta ancor oggi il nome di Iana. Né ci sembra forzata la corrente opinione etimologica, quando in fatto di toponomia, si riferisce sempre allo stesso dio: Iancuglia, nel profilarsi dell'amena valle, ritenuta culla di Giano, Rignano, (Ara Iani), Celano (Caelum Iani) e così Stignano (Ostium Iani), porta del Dio indicatore della pace e della guerra. [...]

  • 1969 - Diario di Marco Centola

    1969 - Diario di Marco Centola

    Giovedì, 24 Agosto 2017 - 79.41 Kb - pdf - e0c07da00585e06e009b38000f6b52e2 - Il diario di Marco Centola, il sammarchese che incontrò Giuseppe Garibaldi a Mèlito Porto Salvo nel 1860.Il diario di Marco Centola è conservato nell'Archivio di Stato di Foggia. Si trova nelle carte della famiglia Centola che il Prof. Tommaso Nardella ha trascritto e pubblicato nel libro seguente: Marco Centola e lo sbarco garibaldino a Melito - Fausti Fiorentino Editore 1969La versione non comprende le note del Nardella per una questione di Copyright e di rispetto verso chi duramente ha lavorato su queste vecchie carte impolverate. La presente ritrascrizione digitale è stata creata per coloro i quali vogliono conoscere la storia di Marco Centola e non possono entrare in possesso del libro e del diario dato che non è più in vendita. Si prega di citare la fonte in ogni caso. [...]

  • 2009 - Romano Starace - Stignano

    2009 - Romano Starace - Stignano

    Martedì, 29 Agosto 2017 - 3.95 Mb - pdf - fac0cf77003080c53695ceb63c32666f - Romano Starace, Santa Maria di Stignano nel Cinquecento. I francescani in Capitanata, Edizioni Sudest, Manfredonia, 2009Il convento di Santa Maria di Stignano nel Cinquecento. Committenza e stato dell'arteLo studio delle fondazioni francescane in Capitanata presenta un grande interesse per il numero e la varietà di insediamenti, e per il lungo arco temporale che segna la loro presenza. Moltissimi conventi, tuttavia, testimonianza della storia dauna dal basso Medioevo fino a tutto il Settecento, per le note soppressioni dei beni ecclesiastici del 1866, vennero chiusi o alienati, e adattati ad altri usi, e anche quando non andarono del tutto snaturati persero più o meno gradualmente la loro identità e integrità architettonica, con grave danno per la ricerca di più ampi campi di conoscenza. [...]

  • 1836 - Giuseppe Manno - Quesiti sui pubblici ufficiali

    1836 - Giuseppe Manno - Quesiti sui pubblici ufficiali

    Martedì, 19 Settembre 2017 - 2.49 Mb - pdf - 042f18f23d12ffac4537a8a8d6734a54 - Giuseppe Manno, Quesiti sopra i pubblici ufficiali, Torino, 1836[...] Il servizio pubblico è diversamente riguardato secondo la condizione di coloro che lo prendono. Nella strettezza di fortuna è mezzo di campare; nello stato agiato ma volgare è strada agli onori; nella grandezza è aumento di potere. Si vuole adunque dai primi un pubblico officio, come si aspetta un retaggio, per isfruttarlo: si cerca dai secondi, come si desidera una nobile alleanza per ingentilirsene: si ambisce dagli ultimi, come fra gli uguali si agogna al primo luogo, per averne superiorità di possanza. [...]

  • Stefano Bittasi - Un articolo su 'La donna forte'

    Stefano Bittasi - Un articolo su 'La donna forte'

    Giovedì, 21 Settembre 2017 - 109.06 Kb - pdf - fe951dabc92983d13d855a4bc07c45e4 - Stefano Bittasi SJ da Bibbia aperta Proverbi 31:10-31 'La donna forte[...] È in questo clima di scambio e di confronto culturale tra giudei che avevano vissuto a Babilonia, in Egitto, in Asia minore e in Anatolia, che vengono scritti i cosiddetti libri sapienziali, piccola summa di come la vita vada vissuta nella sua ampia gamma di relazioni: con Dio e con l’altro, nella famiglia e nella società, nella fedeltà alla propria identità e nel dialogo con le altre genti. [...]

  • 2015 - Alessandra Costanzo - Confessione e penitenza

    2015 - Alessandra Costanzo - Confessione e penitenza

    Giovedì, 21 Settembre 2017 - 115.84 Kb - pdf - 212f85d6e37571ce29126a25ef4a9d4d - Confessione - Penitenza e la Chiesa in ItaliaAutore: Alessandra CostanzoAssociazione Italiana dei Professori di Storia della ChiesaDizionario Storico Tematico 'La Chiesa in Italia'Volume I - Dalle Origini All'Unità NazionaleRoma 2015[...] All’interno dei tre sistemi - antico, tariffato e moderno - che scandiscono le tappe salienti della storia della penitenza, l’Italia apporta alcuni significativi contributi alla teologia e alla prassi penitenziale. [...]

  • Diario di Marco Centola

    Diario di Marco Centola

    Domenica, 08 Ottobre 2017 - 154.12 Kb - pdf - 9c3847687cfe5521de68f557ee6e8319 - Diario di Marco Centola sullo sbarco garibaldino a Melito. A cura di Tommaso Nardella Il diario di Marco Centola è conservato nell'Archivio di Stato di Foggia. Si trova nelle carte della famiglia Centola che il Prof. Tommaso Nardella ha trascritto e pubblicato nel libro seguente: MARCO CENTOLA E LO SBARCO GARIBALDINO A MELITO - FAUSTO FIORENTINO EDITORE 1969La versione non comprende le note del Nardella per una questione di Copyright e di rispetto verso chi duramente ha lavorato su queste vecchie carte impolverate. La presente ritrascrizione digitale è stata creata per coloro i quali vogliono conoscere la storia di Marco Centola e non possono entrare in possesso del libro e del diario dato che non è più in vendita. Si prega di citare la fonte in ogni caso. [...]

  • 1977 - Francesco Paolo Borazio - Lu Trajone

    1977 - Francesco Paolo Borazio - Lu Trajone

    Giovedì, 16 Novembre 2017 - 9.42 Mb - pdf - 508f43753744ce5483377f2d2b8ebec1 - Francesco Paolo Borazio, Lu Trajone....,  Quaderni del Sud, San Marco in Lamis, 1977Versione del 1977 curata da Michele Coco, Antonio Motta e Cosma Siani con la introduzione di Francesco Sabatini e le illustrazioni di Filippo Pirro.Un gruppo di giovani studiosi, maturati da serie esperienze culturali a contatto con la realtà della scuola nelle cittadine d'origine e nei grandi centri urbani, ha voluto procurare un'edizione completa del poemetto che costituì la fatica maggiore di Francesco Borazio, il poeta popolano della loro terra.San Marco in Lamis, grosso paese chiuso tra i monti del Gargano. L'operazione è stata condotta con spirito critico, con precisione filologica, con gusto. Miglior sorte non poteva incontrare l'opera che lo sfortunato cavapietre autodidatta - morto a 35 anni nel 1953, figura pressocché ignota nel panorama della letteratura pugliese contemporanea - lasciò manoscritta in un quadernetto di scuola.A vari lettori, quelli esclusi dal particolare divertimento riservato al pubblico strettamente locale, potrà sembrare che i pregi intrinseci del poemetto non siano tali da giustificare l'onore della stampa e della diffusione. [...]

  • 1982 - Francesco Paolo Borazio - La preta favedda

    1982 - Francesco Paolo Borazio - La preta favedda

    Venerdì, 17 Novembre 2017 - 1.26 Mb - pdf - 97316b3410c5d672bf1d686ea6389635 - Francesco Paolo Borazio, La preta favedda, San Marco in Lamis, 1982Opera completa del poeta sammarchese Francesco Paolo Borazio. Edizione del 1982 a cura di Sergio D'Amaro, Antonio Motta e Cosma Siani. Traduzioni 'a fronte' di Tommaso Nardella.Dopo Lu Trajone, è sembrato opportuno pubblicare la raccolta delle poesie in vernacolo di Francesco Borazio per due ragioni: riservata al primo lavoro boraziano da parte dei lettori di professione (pochi, ma degni di fiducia) che hanno voluto dedicare la loro attenzione a questo Autore; dall’altro, la vitalità intrinseca dei componimenti qui raccolti, che si comunica e impone prima ancora di ogni reazione critica e riflessa.Con questo volume, la figura di Borazio poeta dialettale si può dire compiuta. I manoscritti esaminati dai curatori contengono altri frammenti, abbozzi, varianti dialettali; contengono molte composizioni in italiano; e ancora quaderni di appunti e di lavoro: tutti materiali utili (soprattutto le poesie in italiano) alla ricostruzione filologica e alla individuazione dell’itinerario culturale di Borazio; ma il cui esame, e la cui eventuale pubblicazione, saranno giustificati allorquando si stabilisca una tradizione di studi boraziani. [...]

  • 1982 - Pasquale Soccio - Nascita di una città

    1982 - Pasquale Soccio - Nascita di una città

    Sabato, 09 Dicembre 2017 - 695.55 Kb - pdf - 6575d7f0442caf6636f5bf3110c4ed5f - Pasquale Soccio, san giovanni in lamis san marco in lamis..., Mario Adda Editore, 1982Il titolo completo dell'opera di Pasquale Soccio è: 'san giovanni in lamis san marco in lamis origine e fine di una badia nascita di una città', edito nel1980.[...] In una sua documentata allegazione Natale Maria Cimaglia, ascoltato giureconsulto del foro napoletano, preliminarmente rileva che la real badia di S. Giovanni in Lamis è ‘tra le più illustri del nostro regno’.La sotto lineatura di Real è di chi scrive, ma intenzionalmente potrebbe essere anche dello stesso Cimaglia, poiché la tesi che egli sostiene è quella che tale badia è di sovrano ed esclusivo potere regio. Questo particolare feudo, insomma, di per sé (come si dirà, poi) non sarebbe soggetto al generale e generico vassallaggio del Regno alla Curia romana. L'allegazione, infatti, è intesa a proporre la ‘restituzione’ della real badia di S. Giovanni in Lamis al regio patronato ‘colle insigni prerogative, concedute solo a' monasteri più illustri’. Feudo, in quanto ‘benefìcio assai pingue ed illustre, fu mai sempre da' Pontefici conferito ad illustri soggetti’. Era infatti uno di quei feudi che faceva gola e spesso ‘correva gran briga’ per averlo. ‘L'Abbate’ che ne era investito al tempo dell'allegazione presentata al sedicenne (allora) re Ferdinando IV di Borbone era ‘Monsignor Colonna figlio della gemma de' Magnati’ della Corte napoletana ‘il sig. Principe di Stigliano, il quale ottenne dal Pontefice questa badia per la generosa interposizione dell'Augusto Re delle Spagne’. [...]

  • 1987 - Pasquale Soccio - Federico II e la Badia di S. Giovanni in Lamis

    1987 - Pasquale Soccio - Federico II e la Badia di S. Giovanni in Lamis

    Sabato, 09 Dicembre 2017 - 245.75 Kb - pdf - 4dd333610473aaf152c20f66c28ba5ec - Relazione presentata da Pasquale Soccio in occasione del III Convegno Lucera e la Capitanata tra gli ultimi svevi e i primi Angioini' 28-29 Novembre 1987 - Sala Conferenze Circolo Unione - Lucera[...] Non mi pare superfluo ribadire l'ambizioso disegno di organicità e costruttività che ci eravamo proposti già da gran tempo, e al quale si sono richiamati stasera gli oratori che mi hanno preceduto, nel prendere iniziative di incontri con insigni studiosi di storia, particolarmente esperti di quei momenti e aspetti riguardanti la storia di Lucera: elementi tutti, nuovi o approfonditi, utili per la composizione di un quadro o meglio di un diorama che consentisse finalmente una visione, se non proprio ambiziosamente monumentale, almeno più ricca e meno disarticolata e succinta della storia di questa gloriosa città. Bisogna pur dirlo: una monografia del genere tuttora manca. Per tali motivi l'incontro odierno - come quelli che lo hanno preceduto e che, come auspichiamo fervidamente, seguiranno - non limita né esaurisce ogni nostro assunto e impegno. Di proposito non parlo anche per questo incontro di convegno: termine oramai abusivamente usurpato, anche per via di una diffusa e crescente efflorescenza non sempre positiva. [...]

  • 1978 - Atti del convegno a S. Matteo del 1978

    1978 - Atti del convegno a S. Matteo del 1978

    Sabato, 09 Dicembre 2017 - 7.93 Mb - pdf - 9ebe3c2b941efed2ef57ed2b86f00da5 - 'san Matteo' Storia, società e tradizioni sul Gargano..., 1978Gli atti completi del convegno tenuto a San Matteo nel 1978. Il convegno fu organizzato da Pasquale Soccio e Tommaso Nardella. Il Guardiano del convento era p. Nicola De Michele ed il Ministro Provinciale dei Francescani era p. Angelo Marracino.[...] Si compiono, in quest'anno 1978, quattro secoli da quando il Papa Gregario XIII con il breve ‘exigit iniunctum’ del 14 febbraio del 1578 affidava ai Figli di S. Francesco d'Assisi della Minoritica Provincia Osservante di S. Angelo in Puglia il vetusto e ormai decadente Monastero benedettino di S. Giovanni in Lamis, detto poi Convento di S. Matteo.Una tale ricorrenza non poteva lasciare indifferente la locale Comunità religiosa. Difatti, con la collaborazione di altre persone esterne, volenterose e competenti, ha studiato e programmato una vasta e multiforme serie di manifestazioni che desse all'avvenimento un risalto conveniente efficace e duraturo.L'apertura dell'anno centenario è avvenuta, con motivato ritardo, il 13 aprile c.a. con discorso ufficiale tenuto dal nostro M.R. P. Provinciale, P. Angelo Marracino durante una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Giuseppe Lenotti Vescovo di Foggia, Troia e Bovino.In questi sei mesi trascorsi, già sono state realizzate parecchie iniziative a carattere religioso, artistico e culturale; altre avranno la loro realizzazione nel corso del rimanente anno. [...]Dal Saluto di padre Nicola De Michele, guardiano del convento di San Matteo

  • 1982 - Matteo Ciavarella - Fra orti e mugnali

    1982 - Matteo Ciavarella - Fra orti e mugnali

    Domenica, 10 Dicembre 2017 - 3.38 Mb - pdf - fc9f24321319f26d3893939cb8347438 - Matteo Ciavarella, Fra orti e mugnali, Lacaita, 1982Il libro completo di Matteo Ciavarella, con un presentazione di Joseph Tusiani. Il file consente la ricerca.[...] Per qual ragione l'autore di questo libro si sia voluto rivolgere a me, invece che a un Pasquale Soccio o a un Tommaso Nardella, storici insigni delle nostre res patriae, ancor non riesco a capire del tutto. Una mia presentazione può soltanto equivalere a un simbolo o, meglio, a una sintesi di impressioni più poetiche che storiche dinanzi a un quadro di nota toponomastica che mi par di scoprire per la prima volta. Che non abbia voluto, il valente amico bibliotecario, affidare a un sammarchese lontano, qual io sono, l'incarico, improbo e gioioso, di dirgli con quali sensazioni di sorpresa o nostalgia potrà essere accolta questa sua meticolosa ricerca fra gli emigrati d'America o d'Australia? In tal caso, semplice è la mia risposta: il suo libro vale più per noi espatriati che per gli amici ‘ch'un muro ed una fossa serra’. [...]Joseph Tusiani

  • 1982 - Paolo Malanima - L'economia italiana

    1982 - Paolo Malanima - L'economia italiana

    Giovedì, 14 Dicembre 2017 - 1.06 Mb - pdf - c13c6e92a35c1dc80397b718699e92da - Paolo Malanima, L'economia italiana nell'età moderna, Roma, 1982 con la biografia dell'Autore (in inglese), tratta da www.paolomalanima.itNon sono state accluse le numerore immagini presenti nel testo scritto.[...] Per molti secoli il Mediterraneo fu il centro di gravita dell'economia europea. L'Italia in particolare, fra i paesi che si affacciano nel Mediterraneo, mantenne a lungo una sorta di primato commerciale. Centro della civiltà romana, essa fu il centro degli scambi e dell'economia del mondo antico. Durante gli ultimi secoli del Medioevo l'Italia fu ancora una volta la punta più avanzata nel movimento espansivo che interessò i commerci e il settore industriale.Quando, con riferimento ai secoli dal X al XIII, si parla di 'rivoluzione urbana' e di 'rivoluzione commerciale', si allude a fenomeni che interessarono tutta l'Europa. In Italia essi si manifestarono su scala più ampia che altrove. In particolare l'Italia settentrionale fu veramente, allora, il centro di gravità degli scambi fra Oriente e Occidente; fu l'area economica in cui molti degli elementi che sarebbero divenuti in seguito tipici del mondo capitalistico vennero elaborati per la prima volta. Istituti giuridici, a salvaguardia degli investimenti, nuove forme di partecipazione agli affari, strutture contabili più adeguate agli sviluppi dell'economia, forme di organizzazione più efficienti nel settore dell'industria unite a una più accentuata divisione del lavoro e all'utilizzazione di tecniche più complesse: sono, questi, soltanto alcuni degli elementi nuovi che caratterizzarono la vita delle città italiane durante la fase di espansione medievale e che ebbero, in seguito, larga diffusione anche negli altri paesi europei. [...]

  • 2010 - Domenico Scaramuzzi - Orazione di Ringraziamento

    2010 - Domenico Scaramuzzi - Orazione di Ringraziamento

    Venerdì, 29 Dicembre 2017 - 220.96 Kb - pdf - 00e14a0f174d0c4510e0d4b49b01bc40 - p. Michelangelo Manicone ofm, Il trionfo del Buon Senso e altri scritti, a cura di Domenico Scaramuzzi e Antonio Impagliatelli, San Marco in Lamis 2010, pp. 19-46"Orazione di Ringraziamento del P. Michelangiolo di Vico - Minore Osservante, Lettore Generale ed ex-Diffinitore.Recitata nella Chiesa della Santissima Pietà di Lucera in occasione del Capitolo Provinciale ivi celebrato il 6 Luglio l’Anno 1784".Il primo grado della ruina degli stabilimenti, che son tra gli uomini, è il disprezzo: il secondo è l’odio: il terzo è la caduta.Genov. Econ. Civ. par. I. Cap. I. §. VII

  • 2010  - Domenico Scaramuzzi- Lettera contro l'Orazione

    2010 - Domenico Scaramuzzi- Lettera contro l'Orazione

    Venerdì, 29 Dicembre 2017 - 216.39 Kb - pdf - 6759c64e054044d932a34ce4b095060e - p. Michelangelo Manicone ofm, Il trionfo del Buon Senso e altri scritti, a cura di Domenico Scaramuzzi e Antonio Impagliatelli, San Marco in Lamis 2010, pp. 48-71Il Buon Senso - AL M.R.P. F. Michelangiolo da VicoI Titoli della mia obbligazione verso la P. V. M. R. molti sono, e considerevoli. Io era da pochi del vostro Serafico Ordine conosciuto; e voi mi avete fatto da tutti, o da parecchi conoscere. Io ne' miei lunghi, e varj errori per le nazioni del Mondo appena trovato in quest'ultimi tempi avea un secreto, ed angusto adito da penetrare ne' vostri Chiostri; e voi un'amplissima porta spalancata mi avete, perché io vi entrassi a mio bell'agio. Io non era, che un semplice vocabolo, voto il più delle volte eziandio di senso; e voi mi avete personalizzato, affin di dedicarmi (riclami pure a sua posta il Menkenio, e ne faccia delle baje) l'eloquentissima vostra Orazione Eucaristica, in preferenza di tant'illustri, e rispettabili Mecenati, che tutti avete, per antepormi loro, trasandati.S'io non fossi a tutto ciò sensibilissimo, sarei un mostro d'ingratitudine, indegno di ritener quell'esistenza, che da voi solo, come da un novello creatore, ho ricevuta. [...]

  • 2010 - Domenico Scaramuzzi - Il Trionfo del Buon Senso

    2010 - Domenico Scaramuzzi - Il Trionfo del Buon Senso

    Venerdì, 29 Dicembre 2017 - 264.63 Kb - pdf - e6ad99cf50772771d3072981c28d085a - Tratto da libro Il Trionfo del Buon Senso Le radici del pensiero teologico di un riformatore, a cura di Domenico Scaramuzzi e Antonio Impagliatelli, S. Marco in Lamis, 2010In questa versione è pubblicata la I parte del Trionfo in forma di dialogo.Il frontestizio del manoscritto recita:Il Trionfo del Buon Senso del Padre Michelangiolo Manicone da Vico - Minore Osservante, Lettor giubilato, ed ex-diffinitore.[...] ‘Ti consolerò: dimmi adunque che ti avvenne?’.‘Ho dato alla luce delle stampe una Orazione di Ringraziamento; ed alcuni miei Fratelli mi hanno (ahimè!) tra' felloni ascritto; mi han fatto reo d'ogni enorme iniquità, mi han...’.‘Non piagner, figlio: io sarò...’.‘Se il mio Libro dà alla Patria il guasto, se alla Chiesa di Gesù Cristo è Funesto, se alle tue sante Regole si oppone, Vincan pure i miei nemici,E ch'è giusto anch 'io dirò’. Ma che dicesti nel tuo Libro?’.‘Il mio Augusto Re ha limitato il soverchio numero de' tuoi figli, ed io...’.‘E tu...’.‘Ed io nella mia Orazione benedico il Signore e nell'atto di dolermi sull'esuberante moltitudine de' miei Fratelli, bacio la mano moderatrice’. [...]

  • 2000 - Saverio Russo - Il Clero nel 1799

    2000 - Saverio Russo - Il Clero nel 1799

    Venerdì, 29 Dicembre 2017 - 121.82 Kb - pdf - 9d8e809b1df9c0f665c0aee810da3693 - La Capitanata nel 1799 a cura di Saverio Russo, Claudio Grenzi Editore 2000Titolo: Clero e rivoluzione in Capitanata di Stefano Capone[...] Le fonti archivistiche non chiariscono il ruolo del clero nei mesi convulsi della breve parabola repubblicana. Le numerose difese e testimonianze di cittadini a favore di ecclesiastici che affiorano dai protocolli notarili sembrerebbero segnalare un vasto coinvolgimento di questo ceto nelle vicende rivoluzionarie di Capitanata, suggellato da un’inchiesta ad ampio raggio. Ma gli atti pubblici sono documenti atipici, da valutare con la massima attenzione, perché rogati in un particolare momento storico e facilmente falsificabili. Anche le Carte dei rei di stato, un elenco di nominativi senza causale, deputato ad accertare il patrimonio degli inquisiti, non registrano dati precisi, né spiegano i motivi degli espropri. [...]

  • 2000 - Saverio Russo - I Vescovi nel 1799

    2000 - Saverio Russo - I Vescovi nel 1799

    Venerdì, 29 Dicembre 2017 - 123.35 Kb - pdf - e450c2a686b6839b1f02549a4aa60224 - La Capitanata nel 1799 a cura di Saverio Russo, Claudio Grenzi Editore, 2000Titolo: Tra rivoluzione e controrivoluzione: l’episcopato di Capitanata nel 1799 di Mario Spedicato[...] È noto che nello scacchiere meridionale la Capitanata assume un ruolo centrale nella rivoluzione repubblicana del 1799. Durante la tormentata fase dell’innalzamento dell’albero della libertà si registra una larga adesione delle varie municipalità al nuovo regime, tale da diventare una delle province più 'democratizzate'. Alla stessa Foggia viene assegnato l’appellativo di 'benemerita della repubblica'. Sul piano militare il territorio della Daunia viene ad acquisire un’importanza strategica decisiva per gli esiti finali della rivoluzione. [...]

  • 1910 - Consalvo Di Taranto - La capitanata nel 1848

    1910 - Consalvo Di Taranto - La capitanata nel 1848

    Venerdì, 29 Dicembre 2017 - 119.68 Kb - pdf - 4568c6992a942690b277043462466ee4 - Brano tratto da Consalvo Di Taranto, La Capitanata nel 1848, Deliceto 1910 pp. 11-15Le condizioni politiche e sociali di Capitanata verso il 1848.La provincia di Capitanata. fino a che durò il regno borbonico della Due Sicilie, era assai più estesa di quella che è attualmente. Comprendeva allora anche i Comuni di Accadia, Anzano, Castelfranco, Ginestra, Greci, Montaguto, Montefalcone, Monteleone, Orsara, S. Bartolomeo e Savignano, che le furono tolti e per formare la nuova Provincia di Benevento e per accrescere quella diminuita di Avellino. Era ed è ancor oggi costituita da una parte piana, che è il Tavoliere, sino alle sponde dell'Ofanto, e da una parte montuosa che comprende il Gargano ed un poco del subappennino napoletano. La popolazione che l'abita, corrisponde alla natura del paese: quella dei monti talvolta rozza e fiera, amante di libertà, tal'altra alla buona, di una semplicità e schiettezza, di cui rimangono tuttavia le vestigia, malgrado i mutamenti che avvengono nelle idee e nei costumi per la continua emigrazione dei giorni nostri. Tutta dedita alla coltura dei campi, non lascia affatto incolto ogni colle, ogni pendice, ogni luogo qualsiasi, ove la zappa o la vanga possa affondare, e ne trae il sostentamento e la vita. Boschi di querce e di castagno, noceti sulla cima dei monti; verso il piano a mano a mano che vi si discende lentamente, seminati e vigne e corone di ulivi, sparsi qua e là senza ordine, ma belli a vedere. [...]
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