1968

 
  • 1968 - Robert Scheer - Due guerre arabo-israeliane (1955 e 1967).

    1968 - Robert Scheer - Due guerre arabo-israeliane (1955 e 1967).

    Mercoledì, 02 Giugno 2021 - 630.60 Kb - pdf - 321ffe0649f07cbb5dc9aeae162af236 - Robert Scheer, L'Astrolanio, n. 1, 2, 3 del 1968La guerra dei 6 giorni è stata descritta generalmente come se si fosse svolta al di fuori della storia: quasi un confronto biblico fra personaggi mitici, Nasser e Dayan, su un terreno staccato dall'esperienza e dalle scelte umane. Inevitabile, cioè. Ma la guerra dei 6 giorni, come undici anni prima quella di Suez, affonda le sue radici nella storia concreta dei rapporti arabo-israeliani, come si è determinata dopo il 1950. Quali sono le forze che in un campo e nell'altro, hanno determinato i due conflitti? Robert Scheer. direttore della rivista cattolica americana Ramparts, ha ricostruito i punti nodali di questa storia.

  • 1968 - Simone Gatto - Il terremoto del Belice

    1968 - Simone Gatto - Il terremoto del Belice

    Domenica, 06 Giugno 2021 - 305.34 Kb - pdf - 881c015b0c4b0cd826cb9125d06f8de0 - Simone Gatto, Pietro A. Buttitta, Giuseppe Loteta, L'Astrolabio, n. 3,4, 5 del 1968Gibellina, ore dodici e trenta di lunedì quindici. Sono passate quasi dieci ore dalla catastrofe: trenta guardie di PS e un piccolo nucleo di VV. FF. scavano con le mani per tentare di strappare alla morte qualcuna delle persone rimaste seppellite dalle macerie. Un ufficiale dei vigili del fuoco invoca disperatamente rinforzi per radiotelefono. Ogni tanto, da un punto qualsiasi delle macerie, si leva un gemito più forte. Gli uomini tendono l'orecchio e corrono a scavare freneticamente. Hanno raggiunto il paese distrutto a piedi. La strada di accesso è interrotta, la colonna mobile dei VV. FF. bloccata.

  • 1968 - Luigi Ghersi - Un vuoto morale

    1968 - Luigi Ghersi - Un vuoto morale

    Martedì, 08 Giugno 2021 - 127.01 Kb - pdf - 55fae10f4ac324e6da2679219966d31c - Luigi Ghersi, L'Astrolabio, n. 6, 11 febbraio 1968[...] Per accorgersene basta parlare con gli esponenti di seconda o di terza fila dei partiti, quelli che si sono chiusi in un piccolo orizzonte, tra l'aspirazione, in qualche caso soddisfatta, a un posto ministeriale e la cura assidua, sfibrante dell'elettorato. Dissertano con manierata amarezza sull'integrazione delle masse nella società dei consumi, sui mass media che ottundono la sensibilità del cittadino e lo spingono a ripiegare su una dimensione individualistica, voluttuaria, non c'è tensione etica, dicono, la politica scade nella routine, nel compromesso, il paese è assente... E negli occhi gli brilla un lampo furbesco; "il paese è assente, dunque non succederà niente, e dopo le elezioni potremo tornare al nostro piccolo intrigo quotidiano, passerà anche questa tempesta del SIFAR" [...]

  • 1968 - Astrolabio - I giovani si ribellano

    1968 - Astrolabio - I giovani si ribellano

    Martedì, 22 Giugno 2021 - 592.26 Kb - pdf - d91bfb03512e987d3e28b4322fef778d - L'Astrolabio, nn. 8-9-10-11 del 1968La Zanzara, n. 68 - La rivolta studentesca del '68Se avete i capelli lunghi, andate a scuola o a lavorare in Jeans o senza cravatta, se portate la minigonna, se non usate il reggiseno, se d'estate prendete il sole nudi, se potete parlare liberamente di sesso, se ballate il rock and roll, se avete un lavoro creativo, se siete vegetariani, fate yoga o altre cose simili, se in giro ci sono più barbe, orecchini, magliette con scritte e disegni strani, ponci, buffi berretti , abiti bucati e vistosamente variopinti.Dovete ringraziare il '68! [...]

  • 1968 - Alberto Scandone - I cattolici del dissenso

    1968 - Alberto Scandone - I cattolici del dissenso

    Sabato, 26 Giugno 2021 - 239.77 Kb - pdf - 177978d30dc8f1887824852fd9a574f2 - Alberto Scandone, L'Astrolabio, nn. 11-12-13-14 del 1968Il 17 febbraio ricorre il secondo anniversario dell'assassinio di padre Camilo Torres, l'eroico prete della Columbia che ha sacrificato la sua vita facendosi guerrigliero per stare coi fatti - e non solo con le parole - dalla parte dei poveri. Oggi padre Camilo Torres ed Ernesto Che Guevara sono accomunati, nel cuore di milioni di uomini affamati e oppressi dell'America Latina e del Terzo Mondo, come simbolo ed esempio di coraggio, di realismo nelle scelte necessarie contro il disordine costituito... Ecco perché un gruppo di cattolici del riminese ritiene di dover celebrare una S. Messa di suffragio nella comune memoria di Padre Torres e Che Guevara" ... [...]

  • 1968 - Stokely Carmichael - Potere nero

    1968 - Stokely Carmichael - Potere nero

    Mercoledì, 01 Settembre 2021 - 427.39 Kb - pdf - ec570a5c23fc7866ad4cf561679d87eb - Stockely Carmichael, l’Astrolabio, n. 8 e 9 del 25 febbraio e 3 marzo 1968Il problema di fondo del ghetto è il circolo vizioso creato dalla mancanza di abitazioni decenti, di posti di lavoro adeguati e di un'istruzione accettabile.Il fallimento di queste tre fondamentali istituzioni sociali ha portato all'alienazione del ghetto dal resto del tessuto urbano, come pure ad un profondo conflitto politico tra la comunità bianca e la comunità negra.Qui in America noi giudichiamo i problemi secondo criteri americani e, in questo senso, possiamo dire che il negro vive in condizioni residenziali assolutamente inadeguate, in case cadenti che costituiscono un pericolo per la salute fisica e mentale e per la stessa sopravvivenza. Si è calcolato che venti milioni di negri spendono, ogni anno, quindici miliardi di dollari per affitti, mutui e spese connesse con la abitazione. Ma siccome la loro scelta è in gran parte limitata ai ghetti e la popolazione aumenta a un tasso che è superiore del 150 per cento a quello della popolazione bianca, la mancanza di abitazioni per i negri non è soltanto grave e continua, ma sta diventando sempre più drammatica. I negri sono automaticamente costretti a pagare somme assolutamente sproporzionate per qualunque casaccia venga loro offerta, persino per appartamentini di dimensioni microscopiche senza acqua calda né servizi. [...]

  • 1968 - M. S. - La rabbia di Berlino

    1968 - M. S. - La rabbia di Berlino

    Venerdì, 29 Ottobre 2021 - 656.68 Kb - pdf - 93daa53ec4e7c0b77f90bfe2872dc46e - M. S., L’Astrolabio, n. 16 del 21 aprile 1968[...] L’assedio a Springer è cominciato subito dopo. Erano le 16,30 di giovedì quando Dutschke si abbatteva sotto i colpi dell'imbianchino Bachmann. Sulla Kurfiirstendamm la macchia di sangue si allargava vicino alla bicicletta rossa di Rudi. E già i compagni lanciavano l'accusa: “Springer assassino”. La sera stessa, con le torce, andavano all'assalto della Springerhaus, il grande grattacielo costruito a ridosso del muro di Berlino, cinto dai reticolati, protetto da imponenti cordoni di polizia, autentico avamposto del regime. La battaglia durava a lungo.Solo verso l'una del mattino la polizia riusciva a riprendere in mano la situazione. Ma gli studenti avevano rotto già le difese e, penetrati nei garage, avevano incendiato una quindicina di furgoni. La notte stessa e in quelle successive gli assalti agli edifici di Springer si ripetevano a Berlino e in tutte le grandi città tedesche.Un vecchio bersaglio degli studenti, Springer. Ma in queste manifestazioni si inserisce un fatto nuovo. La maggiore organizzazione e, soprattutto, la risposta alla violenza della polizia. Cadendo vittima di un attentato Rudi Dutschke ha rilanciato clamorosamente i suoi metodi.Ormai, la teoria della provocazione - che all'interno dell'SDS era stata sostenuta specialmente da Dutschke almeno da un anno a questa parte - è stata accettata da tutti, anche fuori dall'SDS.Tutti sentono che la provocazione è un momento indispensabile della contestazione del regime. Persino nel Bundestag si è riconosciuto che senza le provocazioni dell'SDS difficilmente si sarebbe discussa con tanto impegno la riforma universitaria. Ma il metodo di Rudi era fondamentalmente non violento, una provocazione spesso soltanto verbale, con uno sfondo di ironia. Niente di rivoluzionario, d'insurrezionale. [...]

  • 1968 - Astrolabio - Bilancio di un anno

    1968 - Astrolabio - Bilancio di un anno

    Venerdì, 29 Ottobre 2021 - 165.68 Kb - pdf - 3e1f89063b4052c909ba8fdbce0ed997 - L’Astrolabio, n. 16 del 21 aprile 1968 [...] Il meno che si possa dire è che l'ambiente generale non è allegro. L'immensa hall dell'aeroporto è per tre quarti vuota. Gli autisti di taxi passano intere giornate senza avere un cliente.I funzionari hanno avuto diminuito lo stipendio. Certe fabbriche lavorano a ritmo ridotto. I piccoli commercianti si lamentano, con i negozi quasi deserti delle tasse sempre più pesanti. Il Nile Hilton ha chiuso parecchi piani: un'orchestra nostalgica suona la sua disperazione nel celebre ristorante panoramico in cui i clienti si contano sulle dita. Il Shepheard's e il Semiramis funzionano soprattutto grazie ai congressi, grazie cioè agli invitati dello Stato.Altri hotel del Cairo sono chiusi così come la metà degli alberghi di Luxor e di Assuan. Turisti americani non ce ne sono più, quasi niente quelli occidentali, ancora pochi quelli dai paesi d'oltre cortina.In seguito alle misure di austerità, il potere di acquisto delle masse è considerevolmente diminuito. Inoltre mancano generi di prima necessità. Tuttavia la circolazione automobilistica è la stessa, i caffè non si svuotano, come del resto i teatri e i cinema e, in certe sere, i locali notturni. Per quanto rallentato il ritmo generale della vita continua e l'Egitto non dà l'impressione di essere sull'orlo del fallimento. Quando si tocca il campo politico, ci si accorge che la gente è stata colta da una specie di stupore da cui non si è ancora rimessa. [...]

  • 1968 - Germania - Aloisio Rendi - Emergenza al Bundestag

    1968 - Germania - Aloisio Rendi - Emergenza al Bundestag

    Venerdì, 05 Novembre 2021 - 318.83 Kb - pdf - c4e6d943ac31961b7dee5ff17b32ac5c - Aloisio Rendi, L’Astrolabio, n. 21 del 26 maggio 1968In due giorni tutto era fatto: e il giornale di Springer Die Welt, ha voluto ringraziare i deputati liberali e socialdemocratici per la loro leale accettazione della volontà della maggioranza parlamentare. Il 15 e 16 maggio, il parlamento federale di Bonn ha discusso in seconda lettura (che è quella decisiva nella prassi del parlamento tedesco) il complesso della Notstandsverfassung, cioè delle leggi speciali da applicarsi in caso di emergenza. Il nuovo testo del governo, prodotto dalla Commissione giustizia della Camera, è stato reso pubblico solo il 10 maggio: ai deputati che chiedevano più tempo per un dibattito approfondito, il presidente del gruppo parlamentare socialdemocratico Schmidt ha opposto un netto rifiuto.

  • 1968 - Oskar Negt - Politica della violenza

    1968 - Oskar Negt - Politica della violenza

    Lunedì, 08 Novembre 2021 - 297.62 Kb - pdf - 7e1703ccb0dc594f1fcec87faba5f8e4 - Oskar Negt, L'Astrolabio nn. 22 e 23 del 1968N. 22“E' giunto il momento di discutere pubblicamente e senza tabù il problema, ormai accantonato dalla coscienza borghese, del rapporto tra politica e violenza”. La violenza repressiva del sistema, la risposta delle minoranze rivoluzionarie: un tema di bruciante attualità dopo le manirestazioni studentesche In Germania e Italia e la grave crisi esplosa in Francia. Lo scritto di Oskar Negt, di cui pubblichiamo in questo numero la prima parte, è stato letto il 13 aprile In un teach-ln organizzato sul Romerberg a Francoforte In seguito all'attentato contro Rudi Dutschke, e pubblicato in seguito sulla Neue Kritik. Negt, professore incaricato alla università di Francoforte, uno dei più lucidi esponenti dell'opposizione extraparlamentare, ha dato un contributo essenziale al dibattito dell'SDS.N.23La drammatica catena della violenza in USA. che prosegue con l'attentato a Robert Kennedy, rende di estrema attualità il saggio della Neue Kriitik, di cui pubblichiamo la seconda parte. In essa Negt mette in luce il meccanismo politico-istituzionale per cui, nella società a capitalismo avanzato, la violenza “legalitaria” dello Stato provoca la controviolenza delle classi sfruttate e dei gruppi minoritari oppressi.

  • 1968 - Francia - Lelio Basso - I proletari in colletto bianco

    1968 - Francia - Lelio Basso - I proletari in colletto bianco

    Lunedì, 08 Novembre 2021 - 143.36 Kb - pdf - a288afd75095de57b44a0cfb7e3594fc - Francia, Lelio Basso, L’Astrolabio del 16 giugno 1968ù“ ... Nessun dubbio quindi che Parigi ha vissuto in questi giorni una vicenda rivoluzionaria, sia perché tutto il corpo sociale era entrato in movimento, sia perché il cemento che univa tutte le categorie in lotta era una contestazione del principio dell'autorità e del potere … “

  • 1968 - Francia - Umberto Terracini - Rivolta studentesca e partiti

    1968 - Francia - Umberto Terracini - Rivolta studentesca e partiti

    Martedì, 09 Novembre 2021 - 138.33 Kb - pdf - 5e3a354417226e6c1d9b721707eb78d1 - Francia, Umberto Terracini, L’Astrolabio, n. 25 del 23 giugno 1968Se in Francia la grande guerra di movimento iniziata da più di un mese, sfida del potere costituito, da quelle masse universitarie, e condotta con una serie di violentissimi scontri con la polizia, è ancora aperta, chiari sono però i segni del suo vicino esaurimento.E allora, come già in Italia, anche là le cause prime del suo impetuoso improvviso esplodere torneranno senz'altro all'evidenza, imponendosi con imperiosità all'attenzione universale ma specialmente alla preoccupazione dei governanti. Tanto infatti è stato facile a questi ultimi deviare la emozione pubblica contro le radicali contestazioni dell'intera società agitate dagli studenti, additandole come manifestazioni di un irresponsabile furore nichilista al quale neanche l'età giovanile poteva offrire attenuanti, altrettanto sarà per essi difficile, anzi impossibile, continuare a difendere, magari con lievi correzioni, l'arcaica, assurda, intollerabile regolamentazione che ancora regge quegli studi superiori, e contro la quale, dopo un lunghissimo tempo di inspiegabile immobilità, le masse studentesche finalmente sono insorte. Le forme insurrezionali, suggestive e romantiche, assunte dal movimento studentesco francese, col suo drizzarsi non solo contro il potere autoritario, ma contro ogni altro potere che non coincidesse immediatamente con il suo proprio, comunque non ancora definito e tanto meno strutturato, se anche pongono l'obbligo di uno studio approfondito della natura di quel movimento nei suoi più intimi rapporti coll'intero processo sociale di questa epoca travagliata e combattuta di transizione, non devono farcene però accogliere una prospettica ingannevole, la quale ci porterebbe a dare di quel movimento un giudizio errato e, in connessione, a giudicare erroneamente anche ogni altro fatto connesso. [...]

  • 1968 - Sicilia - Astrolabio - La protesta di Santa Ninfa

    1968 - Sicilia - Astrolabio - La protesta di Santa Ninfa

    Mercoledì, 10 Novembre 2021 - 140.12 Kb - pdf - 77f3a18e9292c179722988e1ec61412e - Sicilia, L’Astrolabio, n. 26 del 30 giugno 1968L’Astrolabio si è recentemente occupato della tragica situazione in cui si trovano le popolazioni della valle del Belice. a cinque mesi di distanza dal terremoto che ha colpito la Sicilia occidentale. I sopralluoghi delle personalità di governo ed i fiumi di inchiostro che si sono versati non sono serviti a nulla, neppure a stimolare il senso di responsabilità dell'amministrazione statale e regionale per decidere anche in via provvisoria i provvedimenti necessari al reinserimento delle popolazioni nel consorzio civile. Chiedere il più sollecito Intervento del parlamentari della quinta Legislatura, perché riescano a scuotere l'Indifferenza del patrio governo e delle amministrazioni interessate, è Il minimo che si possa fare. Segnaliamo perciò alla loro attenzione il rapporto che cl Invia il sindaco di Santa Ninfa, uno del paesi più duramente colpiti dal disastro.“Sino ad oggi a Santa Ninfa solo 300 famiglie su 1.800 hanno avuto un insufficiente ricovero. Tali ricoveri sono stati costruiti senza nessun accorgimento tecnico, allocati in un'area In cui sono state approntate opere di urbanizzazione così difettose e inadeguate che è bastato un acquazzone per allagare ogni cosa e costringere la gente ad uscire all'aperto e bloccare per disperazione e dimostrazione la vicina strada nazionale 119. [...]

  • 1968 - Dino Pellegrino -Tecnica della strage

    1968 - Dino Pellegrino -Tecnica della strage

    Domenica, 26 Dicembre 2021 - 164.15 Kb - pdf - af8ee37665f07d0105219daf58bcbb13 - Dino Pellegrino, l’Astrolabio, n. 47 del 1 dicembre 1968L’Aquila, novembre. Soldati con la la penna nera in libera uscita la sera per le strade. La stessa cornice di cime imbiancate dalla neve e di nuvole basse che tentano un passaggio tra le gole rocciose. Ma si tratta degli Appennini e del Gran Sasso invece che delle Alpi: in questa città dell'Abruzzo, a diverse centinaia di chilometri dalla sede naturale come ha voluto la Corte di Cassazione si è aperto il processo agli imputati per la catastrofe del Vajont del 9 ottobre 1963. Quasi duemila persone perdettero allora la vita ed un paese intero, Longarone, fu cancellato dalla carta geografica; per questa tragedia la giustizia aveva chiamato a render conto undici persone. Alberico Biadene, Mario Mancini, Luigi Greco, Francesco Penta, Pietro Frosini, Francesco Sensidoni, Curzio Batini, Almo Violin, Roberto Marin, Dino Tonini e Augusto Ghetti.Dirigenti della SADE, il monopolio elettrico che aveva costruito la diga, professori universitari che alla società avevano prestato la loro consulenza, alti funzionari che avrebbero dovuto eseguire i controlli di legge per conto del ministero dei Lavori pubblici.Prima che l'istruttoria completasse il suo corso morivano il prof. Greco, presidente del Consiglio superiore dei LL.PP. e della Commissione di collaudo della diga , ed il prof. Penta dell'Università di Roma anche lui membro della Commissione: la posizione di quest'ultimo, che all'attività di "controllore" aveva accoppiato quella di consulente della stessa SADE per l'impianto di Pontesei, a quanto scriveva l'estensore della sentenza istruttoria "può solo farci riflettere sulle condizioni della cattedra in Italia oggi e indurci a qualche considerazione sui rapporti tra scienza e industria o a qualche osservazione di costume che qui, tuttavia, sarebbe fuor di luogo". Ma, sulle nove persone che alla fine sono state rinviate a giudizio, un’altra non è comparsa davanti al collegio giudicante dell’Aquila. L'ing. Pancini, che aveva diretto i lavori per la costruzione dell’immensa diga, decideva di farla finita col processo proprio a quarantott'ore dalla sua apertura. Un suicidio che costituisce un triste preambolo a questa azione giudiziaria; il Vajont ha fatto un'altra vittima, commenta un giornalista nel dar notizia del fatto. [...]

  • 1968 - Giancesare Flesca - Il mitra e il potere

    1968 - Giancesare Flesca - Il mitra e il potere

    Lunedì, 27 Dicembre 2021 - 398.35 Kb - pdf - 372332139f6c4ee32f679c3941870981 - Giancesare Flesca, l’Astrolabio, n. 48 dell’8 dicembre 1968L’Unità del 3 dicembre 1968 di Giorgio Frasca Polara" ... Un discorso sui metodi con cui la nostra classe dirigente ha utilizzato la polizia in questi ultimi anni va aperto, e subito; perché la strage di Avola non è l'ultimo sfortunato incidente piovuto sulla testa del governo, né i socialisti possono lavarsene le mani dedicandogli la prima pagina dell'Avanti!, né la sinistra può concluderlo con un mezzo “sciopero celebrativo alla memoria dei caduti ... " Lasciamo da parte i ricordi troppo facili: Avola come Reggio Emilia, come Ceccano, come i cento paesi segnati negli ultimi anni dal sangue di chi lavora. I tempi non sono più quelli, l'Italia - almeno così dicono – è cresciuta. Perciò: Avola come Avola.Sappiamo di un bracciantato civile, libero dalla triste ipoteca del "sentire mafioso": Catania, il petrolio, sono a due passi, siamo alle soglie del "miracolo" siciliano. Sappiamo di rivendicazioni normali, giuste, sostenute da tutti i sindacati, che non avrebbero dovuto terrorizzare neppure una classe agraria ottusa come quella siciliana: dieci per cento in più sui salari, appena il necessario per campare (e questa è la terra che produce la più alta rendita fondiaria d'Italia), abolizione dell'assurda discriminazione salariale per zone, del filo nero che separa senza motivo paesi distanti a volte pochi chilometri. Uno sciopero come tanti: posti di blocco, picchetti all'ingresso dei campi, trattative confuse e concitate. Gli agrari resistono, anche perché la Confagricoltura ha ordinato così: a Roma non si vogliono creare precedenti nel settore. Undici giorni, più lunghi che altrove da queste parti, dove la sopravvivenza fisica è legata spesso al risultato di una giornata di lavoro; ma non importa: passano, uno dopo l'altro, si stringe la cinghia. Questa volta i padroni dovranno cedere. E invece i padroni non cedono: quando qualcuno, più debole (o più umano) degli altri comincia a trattare per conto suo, arriva la polizia. [...]

  • 1968 - Karl Dietrich Wolff - Giustizia alla Bismarck

    1968 - Karl Dietrich Wolff - Giustizia alla Bismarck

    Lunedì, 03 Gennaio 2022 - 131.38 Kb - pdf - 5babcb42bf51841476775c21e940ea53 - Karl Dietrich Wolff, l’Astrolabio, n. 51 del 29 dicembre 1968Un'ondata di processi politici si sta abbattendo sul Movimento studentesco in Germania. L'obbiettivo è di paralizzare il vertice, di imbrigliarlo con l'applicazione estensiva di leggi penali che già al tempo di Bismarck servivano a “criminalizzare” la classe operaia e a privarla del diritto di espressione e di manifestazione. Di qui la crisi attuale dell'SDS, che deriva dalla necessità di adottare una strategia difensiva nei confronti dello Stato autoritario. L 'articolo che pubblichiamo è stato scritto da K. D . Woolf già presidente dell'SDS.
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