Napoli
Dalla Treccani.
Il centro più notevole del Mezzogiorno d’Italia per ampiezza demografica, tradizioni storiche e rilevanza dell’apparato economico, celebrato dall’antichità classica per clima e varietà di panorami e reso poi famoso dal patrimonio archeologico dei dintorni, da collezioni museografiche e insigni monumenti collegati ai fasti della sua storia. N. è disposta in gran parte ad anfiteatro su un’insenatura della costa tirrenica, nella parte più interna del golfo omonimo. Dalle alture più orientali dei Campi Flegrei deborda verso il Piano Campano, verso N, e a SE, verso le pendici vesuviane. La specola di Capodimonte (149 m s.l.m.) si situa a 40° 51′ lat. N e a 14° 15′ long. E. Il clima è mite, con temperature medie annue sui 16 °C. Le precipitazioni (intorno agli 880 mm) si distribuiscono su quasi un terzo dell’anno, con massime in ottobre (mediamente 150 mm) e minime in luglio (10-20 mm). In autunno e inverno sono frequenti i venti di scirocco.
Dopo l’aumento costante della popolazione che ha caratterizzato gli anni 1960 e 1970 (1.226.594 ab. nel 1971), la dinamica demografica della città è stata caratterizzata da processi di contrazione dal punto di vista numerico (1.067.365 ab. nel 1991), e dalla tendenza al decentramento residenziale: fra gli anni 1980 e 1990 si sono infatti accentuate le dinamiche di suburbanizzazione, a vantaggio soprattutto dei comuni della ‘cintura' settentrionale e occidentale; il mutamento della distribuzione della popolazione nell'ambito dei vari quartieri, in parte in seguito alla speculazione edilizia e al terremoto del 1980, ha inoltre progressivamente svuotato il centro storico (con un conseguente invecchiamento dei residenti nelle aree centrali). Gli stranieri residenti a Napoli sono 52.452 (secondo rilevamenti ISTAT del 2016), e rappresentano il 5,4% della popolazione residente.
Le attività economiche locali sono numerose e varie. L’industria siderurgica, chimica e petrolchimica, sviluppatasi in collegamento al porto, ha conosciuto un sostanziale ridimensionamento, con la dismissione dei numerosi complessi industriali a Bagnoli, e con dinamiche di rilocalizzazione di impianti del settore secondario a favore di aree della cintura metropolitana; fra i rami manifatturieri restano caratterizzanti quelli dell’abbigliamento, delle calzature e della pelletteria. La situazione napoletana è caratterizzata anche da una grande diffusione di piccole e piccolissime imprese locali, da una significativa presenza di attività commerciali, e da attività sommerse, anche a causa dell’elevato tasso di disoccupazione, mentre modesto resta l'apporto del terziario avanzato. L’espansione dell’attività crocieristica incrementa il traffico del porto, tra i principali in Italia per numero di passeggeri (7.593.733 nel 2015) e per il traffico merci (20.996,522 t. nel 2015). Il turismo è favorito dal ricchissimo patrimonio storico, oggetto di iniziative di recupero dei monumenti e di una generale rivalutazione delle istituzioni culturali.