Tre uomini in barca

Jerome Klapka Jerome
Scrittore, nato a Walsall il 2 maggio 1859, morto a Northampton il 14 giugno 1927. Figlio di un pastore non-conformista, si guadagnò una fama mondiale con due notissimi volumi (tradotti anche in italiano) di facile umorismo, pubblicati nel 1889, The Idle Thoughts of an Idle Fellow e soprattutto Three Men in a Boat. Entrato così trionfalmerite nella carriera di scrittore, pubblicò romanzi a regolari intervalli, e, insieme con Robert Barr, il giornale The Idler (1892-97). Con gli anni la sua opera si colorò di più in più delle sue emozioni religiose, e trattò problemi sociali e politici da un punto di vista radicale e religioso. La sua ingenua sincerità assicurò successo al suo dramma The Passing of the Third Floor Back (1907). Amareggiato dalla guerra, adottò un atteggiamento d'estrema sinistra radicale, e criticò acerbamente i trattati di pace e l'imperialismo nel giornale Common Sense. Nel romanzo All Roads Lead to Calvary (1919) descrisse il corrompimento degl'ideali patriottici per colpa degl'imboscati e contrastò la generale decadenza del costume con aspirazioni cristiane di civismo e d'internazionalismo. Quella elusiva e vagabonda qualità del suo talento, che contribuì al successo dei suoi primi volumi umoristici, si manifestò come debolezza nelle sue opere serie. Tra i romanzi, notevole il semi-autobiografico Paul Kelver.

 
  • 1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 1 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 1 - Tre uomini in barca

    Giovedì, 08 Luglio 2021 - 101.39 Kb - pdf - cf7676cc2094e3110dc162fb399c8dc0 - Jerome Klapka Jerome, Tre uomini in Barca, 1966 [...] Rimasi a lungo agghiacciato dal terrore; poi, con l’indifferenza della disperazione, cominciai a scorrere le pagine del libro. Alla voce tifo, lessi i sintomi, constatai che avevo il tifo forse da mesi e mesi, senza saperlo... e mi chiesi che altro potevo avere addosso;passai al ballo di San Vito e scoprii, come mi aspettavo,di avere anche quello. Cominciai a interessarmi del mio caso e, deciso di vederci chiaro, ricominciai dal principio, in ordine alfabetico. Lessi la descrizione della malaria e seppi cosicché l'avevo; la fase acuta sarebbe cominciata di lì a un paio di settimane. Quanto alla malattia di Bright, constatai con sollievo che l'avevo soltanto in forma lieve e che, se si fosse trattato soltanto per quella, avrei potuto campare ancora per qualche anno. Il colera l'avevo, con gravissime complicazioni; quanto poi alla difterite, sembrava addirittura congenita. Esaminai con scrupolo tutte le voci dal principio alla fine dell'alfabeto e potei rendermi conto che la sola malattia dalla quale ero immune era “il ginocchio della lavandaia”. [...]

  • 1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 2 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 2 - Tre uomini in barca

    Giovedì, 08 Luglio 2021 - 71.89 Kb - pdf - 62790ea2b2cf25b8053fec85defc401c - Jerome Klapska Jerome, Tre uomini in barca, 1966[...] Se uno, trovandosi di notte sulla riva del mare con Harris, gli dicesse: - Odi? Non son le sirene che cantano nel seno profondo delle onde, o gli spiriti maligni che intonano inni funebri su pallidi cadaveri impigliati nelle alghe? - Harris lo piglierebbe per il braccio, e risponderebbe: - So io di che si tratta, amico. Tu sei febbricitante. Ora vieni con me. So un posticino qui alla cantonata, dove si può avere un sorso del più squisito liquore immaginabile, e ti sentirai subito meglio.Harris conosce sempre un posticino alla cantonata dove si può avere qualche sorso del più squisito liquore immaginabile. Credo che se si incontrasse Harris in Paradiso (immaginando la probabilità d'una cosa simile), vi saluterebbe immediatamente con un: - Oh che piacere che sei venuto, amico bello; ho trovato un posticino qui alla cantonata, dove si può bere un nettare strafine. [...]

  • 1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 3 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 3 - Tre uomini in barca

    Lunedì, 12 Luglio 2021 - 44.52 Kb - pdf - ed28cf3ee05adf9df53efbc65aaf8a64 - Jerome Klapka Jerome, Tre uomini in barca, Torino 1966[...] Un cavallone mi abbranca con invincibile violenza, e mi costringe a rannicchiarmi contro uno scoglio ch'è stato messo lì per me. E, prima che io possa dire: - Ahi, oh! - e scoprir ciò che è accaduto, il cavallone ritorna e mi trasporta in mezzo all'oceano. Comincio a divincolarmi freneticamente verso la sponda, e mi domando se rivedrò mai la famiglia e gli amici, e vorrei esser stato più buono con la mia sorellina, da ragazzo. Proprio quando ho rinunziato a ogni speranza, l'ondata si ritira e mi lascia in convulsione sulla sabbia, come una stella di mare; e mi levo e mi guardo indietro per trovare che ho corso rischio della vita in sessanta centimetri d'acqua. Salto a vestirmi, e torno mogio mogio a casa, dove debbo fingere d'essermi divertito un mondo. [...]

  • 1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 5 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 5 - Tre uomini in barca

    Venerdì, 16 Luglio 2021 - 67.78 Kb - pdf - 3aead96d7ccb1ab709d4158ea2c4447e - Jerome Klapka Jerome, Tre uomini in barca, 1966[...] Il lustrascarpe disse che certo qualche volta si sarebbe avuto un lungo periodo di magnifico tempo, e lesse una poesia stampata a capo sull'estremità dell'oracolo che diceva: Lunga la previsione, è breve la durata; ma quando è a breve termine, è subito passata.Quell'estate il bel tempo non venne mai. Credo che lo strumento alludesse alla primavera seguente. [...]

  • 1966 - Jerome Klapska Jerome - Cap. 4 -Tre uomini in barca

    1966 - Jerome Klapska Jerome - Cap. 4 -Tre uomini in barca

    Venerdì, 16 Luglio 2021 - 70.08 Kb - pdf - cdb7a3770e97f74a73f496096dab13c6 - Jerome Klapka Jerome, Tre uomini in barca, 1966[...] Da Crewe ebbi il compartimento per me solo, benché tutto il treno fosse affollato. Come si giungeva alle diverse stazioni, la gente, vedendo vuota la mia vettura, si precipitava per salire. "Ecco, qui, Maria; corri, c'è tanto posto". "Bene, Tommaso, saliamo qui", si gridava. E accorrevano con delle valige pesanti, e s'azzuffavano innanzi allo sportello per entrar prima. E uno aprì e salì sul montatoio, ma barcollò e ricadde nelle braccia di chi gli stava di dietro; e tutti venivano ad annusare, per poi fuggire e andarsi a comprimere nelle altre vetture, o pagare la differenza e viaggiare in prima. [...]

  • 1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 6 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 6 - Tre uomini in barca

    Mercoledì, 21 Luglio 2021 - 146.50 Kb - pdf - 197a5cbedd23728a5e4167dc327ae713 - Jerome Klapka Jerome, Tre uomini in barca, 1966Bene, quel ragazzo soleva ammalarsi circa due volte la settimana, di modo che non poteva andare a scuola. [...] Se v’era qualche malattia nota che infuriava a dieci miglia lontano, egli [lo studente] la pigliava, e in maniera grave. S’ammalava di bronchite nei giorni della canicola, e pigliava la febbre del fieno a Natale. Dopo un periodo di sei settimane di siccità, veniva colpito dalla febbrereumatica; e usciva nella nebbia di novembre, per tornare a casa con un colpo di sole. Lo misero un anno sotto il gas esilarante, povero ragazzo, e gli estrassero i denti, e gli misero la dentiera finta, perché soffriva in continuazione d’un terribile mal di denti che poi si trasformò in nevralgia e mal d'orecchi. Egli non stette mai senza raffreddore, salvo una volta per nove settimane in cui ebbe la scarlattina; ed ebbe sempre i geloni alle mani e ai piedi. Durante la grande epidemia di colera del 1871, il nostro vicinato ne rimase fortunatamente immune. Vi fu un unico caso accertato nell’intera parrocchia: e quel caso fu il giovane Stiwing. Aveva da stare in letto quand’era malato e mangiava pollo in gelatina e crema, e dell’uva di serra; ed egli giaceva sospiroso, perché non gli lasciavan fare gli esercizi latini e gli strappavan la grammatica tedesca. [...]

  • 1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 7 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 7 - Tre uomini in barca

    Martedì, 27 Luglio 2021 - 127.21 Kb - pdf - b2568d2d758e4a589fd906b7f0f5143f - Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca, 1966[...] Allora egli si scagliò contro Giorgio. Perché Giorgio si doveva divertire tutto il giorno, e lasciar noi trascinare quella maledetta barca su e giù per il fiume per andare incontro a lui? Perché Giorgio non era venuto anche lui a far qualche cosa? Perché non aveva fatto vacanza, e non era venuto con noi? Maledetta la banca! Che bene faceva egli alla banca? - Quand’io ci sono andato alla banca - continuò Harris - io non l’ho mai visto lavorare. Sta seduto dietro un vetro tutto il giorno, tentando di far credere che lavori a qualcosa. Che bene può far uno dietro un vetro? Io devo lavorare per vivere. Perché egli non lavora? A che serve egli lì, e a che servono mai le banche? Ti prendono il tuo denaro, e poi quando firmate un assegno te lo rimandano indietro insudiciato scrivendovi sopra: “Deposito esaurito”, “Respinto al correntista”. A che serve dunque? È questo il tiro che m’hanno fatto due volte la settimana scorsa. Io non ci resisterò più a lungo. Ritirerò i miei denari. Se egli fosse qui, andrei a vedere quella tomba. E poi non credo ch’egli sia alla banca. Si starà divertendo chi sa dove; fa sempre così per lasciar lavorare noi. Adesso vado fuori a bere qualcosa. Gli feci osservare che eravamo delle miglia distanti da qualunque spaccio di bevande; e allora egli si mise a mormorare del fiume: e a che serviva il fiume, e dovevano tutti venir sul fiume a morir di sete? [...]

  • 1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 8 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 8 - Tre uomini in barca

    Mercoledì, 28 Luglio 2021 - 153.56 Kb - pdf - 285c826295b43448a11245ec6eacd2d6 - Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca, 1966[...] Quanto a me, io non capivo il tedesco. L’avevo imparato a scuola, ma ne avevo dimenticato tutte le parole due anni dopo, e da allora mi son sentito sempre molto meglio.Pure, io non volevo che la gente indovinasse la mia ignoranza; così m’appigliai a ciò che io credetti una buona idea. Fissai l’occhio sui due giovani studenti, e li imitai. Quando essi sorridevano, io sorridevo; quando essi scoppiavano a ridere, io scoppiavo a ridere; e anche di tanto in tanto uscivo in una risatina da per me, come se avessi scoperto un tratto d'umorismo che agli altri era sfuggito. E questo lo giudicai molto scaltro da parte mia. [...]

  • 1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 9 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 9 - Tre uomini in barca

    Domenica, 01 Agosto 2021 - 66.26 Kb - pdf - 55fc99ee39c860a0d861984e894062fe - Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca, 1966[...] Di tutti i casi in relazione col rimorchio, il più eccitante è l’essere rimorchiato dalle ragazze. È una sensazione che tutti si dovrebbero procurare.Per rimorchiare ci vogliono sempre tre ragazze: due tengono il cavo, e l'altra corre intorno intorno, e ride. Esse generalmente incominciano con l’impigliarsi nel cavo. Vi s’impastoiano le gambe, e debbono sedersi sulla strada d’alzaia a distrigarsene, e poi se l’attorcono intorno al collo, e quasi si strangolano. Finalmente possono allungarlo e tenerlo disteso, e partono di corsa, tirando la barca a una velocità pericolosa. Dopo un centinaio di passi, naturalmente non hanno più fiato, e a un tratto si fermano, e si seggono sull'erba ridendo, e la barca si ferma in mezzo alla corrente e si mette a girare, prima che sappiate che cosa sia accaduto, o che possiate dar di piglio a un remo. Allora esse si levano in piedi,sorprese. [...]

  • 1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 10 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Cap. 10 - Tre uomini in barca

    Venerdì, 06 Agosto 2021 - 88.36 Kb - pdf - 7d7c67d1f3723e439b9b0597f5c60170 - Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca, 1966[...] Ora, dopo ch’ebbero raggiunto il castello verso il quale, erano diretti, [i cavalieri] vi rimasero molti giorni in allegria; e una notte, mentre sedevano lietamente intorno ai ceppi, accesi nella gran sala, e bevevano una tazza fraterna, ecco il compagno smarrito presentarsi a salutarli. Aveva gli abiti laceri, come un mendicante, e molte dolorose ferite aveva aperte nella dolce carne, ma sulla faccia gli splendeva una gran luce di profonda letizia.E lo interrogarono, domandandogli ciò che gli fosse accaduto; ed egli narrò come avesse smarrito la via nella foresta oscura, e avesse vagato molti giorni e molte notti, finché, lacero e sanguinante, si era abbandonato in terra a morire.Poi, quando era quasi presso a morte, ecco, nella trista oscurità, presentarglisi una solenne donzella che l’aveva preso per mano e l’aveva condotto per difficili sentieri, sconosciuti a tutti, finché sul buio della foresta era albeggiata una luce di fronte alla quale la luce del giorno non era che un lumicino a paragone del sole; e in quella stupenda luce, lo spossato cavaliere aveva avuto come in sogno una visione, e così mirabile, così bella gli era parsa, che non aveva pensato più alle sue ferite sanguinanti, ed era rimasto come un ammaliato la cui gioia è profonda come il mare del quale nessuno può dire la profondità.E la visione era svanita, e il cavaliere, inginocchiandosi in terra, ringraziò il buon santo che gli aveva fatto smarrire la via nella profonda foresta, scoprendogli la visione nascosta.E il nome della buia foresta era Dolore; ma della visione goduta dal buon cavaliere noi non possiamo né parlare né narrare.

  • 1966 - Jerome K. Jerome - Capp. 11-12 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Capp. 11-12 - Tre uomini in barca

    Sabato, 07 Agosto 2021 - 122.49 Kb - pdf - 06737cbc3b22435834192aca538f5c9f - Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca, 1966[...] Come ci avvicinavamo, potemmo vedere che i tre uomini occupati a pescare avevano un aspetto di solenne vecchiaia. Sedevano su tre sedie nella zattera, e vigilavano intenti le lenze. E il tramonto rosso proiettava una mistica luce sull’acqua, tingeva di fuoco i boschi circostanti, e faceva una gloria d’oro alle masse di nuvole. Era un’ora di profondo incanto, d’estatica speranza e di desiderio. La piccola vela s’allargava contro il firmamento di porpora, il crepuscolo ci stava intorno, avvolgendo il mondo in ombre di arcobaleno; e dietro di noi strisciava la notte.Noi sembravamo cavalieri di qualche vecchia leggenda, veleggianti per qualche mistico lago nel regno inesplorato del crepuscolo, verso la gran terra del tramonto.Non andammo nel regno del crepuscolo: andammo a sbattere contro la zattera, dove quei tre vecchi stavano a pescare. In principio non ci accorgemmo di ciò ch’era accaduto; perché la vela ce lo impedì, ma dal genere di linguaggio che si levò nell’aria della sera, comprendemmo che eravamo arrivati in vicinanza d’esseri umani molto malcontenti e collerici.Harris abbassò la vela, e allora scorgemmo ciò ch’era successo. Avevamo fatto stramazzare quei tre vecchi signori dalle sedie in un mucchio confuso nel fondo della barca, e ora cercavano di separarsi lentamente e stentatamente l’uno dall’altro, raccogliendo il pesce dalle loro persone; e mentre si sforzavano di sollevarsi, ci maledivano -non con una imprecazione comune e frettolosa, ma con maledizioni lunghe e comprensive, accuratamente meditate, che abbracciavano tutta la nostra carriera, e si spingevan fin nel lontano futuro, includendo tutta la nostra parentela, e coprendo tutto ciò che ci riguardava - maledizioni buone e sostanziali.Harris disse loro che ci dovevano ringraziare per aver goduto un po’ d’eccitazione, dopo esser stati seduti lì a pescare tutto il giorno; e aggiunse anche che egli era scandalizzato e addolorato di udire delle persone della loro età abbandonarsi a quel modo a un impeto di collera.Ma questo non giovò. [...]

  • 1966 - Jerome K. Jerome - Capp. 13-14 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Capp. 13-14 - Tre uomini in barca

    Domenica, 08 Agosto 2021 - 130.26 Kb - pdf - 790322e7ee30f409e71b5c50e733fb2f - Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca, Capp. 13-14, 1966[...] Sembrava che ci fossimo ormeggiati presso un nido di cigni, e, tosto che io e Giorgio ce n’eravamo andati, fosse ritornata la femmina a farvi del baccano. Harris l’aveva scacciata, ed essa era corsa a chiamare il maschio. Harris raccontava che aveva sostenuto una vera battaglia coi due cigni, ma che il suo coraggio e la sua abilità erano prevalsi, sbaragliandoli.Mezz’ora dopo erano ritornati con altri diciotto cigni. Doveva essersi svolta una terribile lotta, a quel che si poteva raccogliere dalla relazione di Harris. I cigni avevano tentato di trascinar lui e Montmorency fuori dalla barca e di annegarli, ed egli s’era difeso come un eroe per quattro ore, ammazzando il branco, che s’era tutto disperso a nuoto per andar a spirar lontano. [...]

  • 1966 - Jerome K. Jerome - Capp. 15-16 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Capp. 15-16 - Tre uomini in barca

    Domenica, 08 Agosto 2021 - 112.49 Kb - pdf - 2a16759df1d65f465681761b0baaf30b - Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca, Capp. 15-16,1966[...] A me par sempre di prodigarmi più di quanto dovrei. Non che io abbia da ridire nulla contro il lavoro, si badi: il lavoro mi piace e mi affascina, e me ne sto seduto a guardarlo per ore e ore. Godo nell’averlo da presso, e l’idea di liberarmene mi fa male al cuore.Il lavoro che si può darmi non sarà mai troppo; accumular lavoro è diventato in me quasi una passione: il mio studio ne è pieno così, ora, che non v’è più un pollice di spazio per altro, e dovrò tosto abbandonarne una parte.E con quanto rispetto, anche, tratto il mio lavoro! Un po’ del lavoro che io ho presso di me, l’ho da anni, e non si troverebbe su di esso neppure l’impronta d’un dito. Del mio lavoro sono orgoglioso; di tanto in tanto lo prendo per spolverarlo. Nessuno che, al pari di me, lo tenga in uno stato migliore di conservazione.Ma, benché io sia assetato di lavoro, desidero che le cose sian giuste, e non chieggo più di quel che mi spetta.Ma io me lo trovo senza volerlo - almeno, così sembra - e questo mi secca. [...]

  • 1966 - Jerome K. Jerome - Capp. 17-19 - Tre uomini in barca

    1966 - Jerome K. Jerome - Capp. 17-19 - Tre uomini in barca

    Lunedì, 09 Agosto 2021 - 135.60 Kb - pdf - 57867ca403086d1e884d8b80bafdb553 - Jerome K, Jerome, Tre uomini in barca, Capp. 17-19, 1966[...] Allora Harris, ch’era seduto accanto alla finestra, tirò da parte la tenda e guardò al di fuori.La via scintillava nella pioggia, i fiochi fanali vacillavano a ogni raffica, l’acqua scrosciava forte nelle pozzanghere e strepitava dalle grondaie nei torrentelli dei rigagnoli.Pochi passanti inzuppati correvano, rannicchiandosi sotto gli ombrelli gocciolanti, le donne sollevavano il lembo delle gonne.-Bene - disse Harris, sporgendo la mano al bicchiere - abbiamo goduto delle belle gite, e i miei cordiali ringraziamenti al vecchio padre Tamigi... ma credo che abbiamo fatto bene a dargli il benservito a tempo. Ecco tre uomini felici fuori della barca!E Montmorency, ritto sulle gambe di dietro, innanzi alla finestra, emise un breve latrato, certo per unirsi al brindisi.
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