garganovede, il web dal Gargano, powered in S. Marco in Lamis

1963

Alcuni articoli del 1963.

 
  • 1963 - Ernesto Rossi - La Chiesa nella politica italiana

    1963 - Ernesto Rossi - La Chiesa nella politica italiana

    Martedì, 14 Luglio 2020 - 638.65 Kb - pdf - 6e4b233aa31ec02915fa21b6a7a821f7 - Ho messo assieme i primi tre articoli, estratti de La Chiesa nella politica italiana (1944-1963) di Domenico Settembrini, storico (1929-2012) pubblicati sull'Astrolabio n. 5, 7 ed 8 del 1963 e la recensione a questo libro di Ernesto Rossi (1897-1967), fondatore insieme a Ferruccio Parri (1890-1981) ed a Leopoldo Piccardi (1899-1974), della rivista, pubblicata sull'Astrolabio n. 16 del 1964. Ho inserito un paio di note esplicative.

  • 1963 - L'Astrolabio n. 1

    1963 - L'Astrolabio n. 1

    Lunedì, 23 Novembre 2020 - 595.42 Kb - pdf - bcdf8c58d5d17d510c103575c58e1803 - L'Astrolabio, n. 1, 25 Marzo 1963[...] Il 3 maggio 1962, Rossi scriveva a Sandro Galante Garrone: "vorrei dedicare le mie scarse forze anche alla costituzione di un “Movimento Gaetano Salvemini”, per continuare i convegni, organizzare manifestazioni e dibattiti, prendere la difesa in alcuni casi particolarmente significativi, dei cittadini contro i soprusi del potere esecutivo, della burocrazia, della magistratura, della chiesa. (Rossi 2007, p. 393)".Poco tempo dopo, il futuro compagno di avventure Ferruccio Parri gli scriveva: "Pensa in concreto al tuo settimanale che può darti le soddisfazioni migliori" (Rossi 2007, p. 400); dal che sembrerebbe potersi dedurre che l’idea di una nuova rivista nascesse in origine nella mente di RossiAlla fine, per motivi su cui si tornerà, fu Parri a dirigere "L’Astrolabio"; ma l’impronta di Rossi fu determinante nell’ideazione - a partire dal nome, scelto perché "pochi sanno cosa significa e che, perciò, rimarrebbe più facilmente impresso nella memoria di chi lo leggesse"; fu inoltre Rossi a mettersi fin da subito al lavoro per la costituzione del settimanale e a cercare i primi finanziamenti, come si evince dalla corrispondenza con Giorgio Agosti e con Eugenio Scalfari, ex collega al "Mondo" ed ex compagno di partito (Rossi 2007, p. 402). Fu infine Rossi a fondare il Movimento Gaetano Salvemini che non solo affiancò la rivista nei primi anni di vita, ma ne fornì anche lo stato maggiore. [...]Citazione da Daniele Pipitone, L’Astrolabio di Parri e Rossi. Un modello di impegno politico fra tradizione e innovazione (1963-1967).

  • 1963 - Gino Luzzatto - Regioni e autonomie locali

    1963 - Gino Luzzatto - Regioni e autonomie locali

    Martedì, 29 Dicembre 2020 - 81.70 Kb - pdf - e5be831c17f256e69f0379dc836e4ce2 - Gino Luzzatto, L'Astrolabio, n. 1, pagg. 23-25, 25 Marzo 1963Nel 1944 e '45 tutti noi, che nella Resistenza e nella caduta del fascismo avevamo veduto ilprincipio di un radicale rinnovamento della nostra vita politica e amministrativa, siamo staticonvinti e ferventi fautori dell'autonomia regionale, in cui vedevamo l'indispensabile correttivodell'accentramento burocratico romano. Elemento fondamentale della riforma era secondo noi lasoppressione della provincia e delle prefetture, in cui vedevamo il nemico giurato di ogni autonomialocale e il più efficace strumento dell'accentramento burocratico.Non mancarono, è vero, anche tra noi alcune pochissime voci contrarie, e fra queste,autorevolissima, quella del nostro maestro, Gaetano Salvemini, il quale nelle sue letteredall'America si dichiarò insistentemente contrario, non certo all'autonomia di cui fu sempre uncaldo fautore, ma all'assorbimento delle provincie nel nuovo ente regionale, che, secondo lui, nonrispondeva alla realtà storica e geografica, e avrebbe sacrificato l'autonomia delle provincie, in cuiinvece era ben più manifesta l'unità economica, sociale e spesso anche etnografica.Questa opposizione di Salvemini era pienamente giustificata dalla situazione di alcune regioni delMezzogiorno, non solo della sua Puglia, ma anche dell'Abruzzo e della Calabria, nelle quali non èmai esistito un centro verso cui converga la vita di tutta la regione, e la situazione, e gli interessieconomici presentano da provincia a provincia differenze profonde. [...]

  • 1963 - Umberto Segre - Saragat vecchio e nuovo

    1963 - Umberto Segre - Saragat vecchio e nuovo

    Martedì, 14 Settembre 2021 - 181.92 Kb - pdf - c1d3f96dd2cc8e4ad47ac670de081c14 - Umberto Segre, in L'Astrolabio, pp. 9-11, N. 3, 1963“Poiché siamo sulla cresta dell'onda, possiamo permetterci il gusto delle questioni difficili”. E' una frase che abbiamo letto, al colmo della campagna elettorale, sulla Giustizia. Ci è rimasta impressa, per il suo tono di presunzione; ma, in fondo, un pizzico di eleganza intellettuale non guasta neppure in un dibattito fatalmente semplicistico, come quello del 28 aprile. Ora non si può dire che Saragat non abbia cercato, per quanto stava in lui, di uscire dal trivio: in fondo il contraddittorio con Moro ha dato respiro a una polemica, in cui tutto pareva già previsto.L'argomentazione di Saragat è la seguente. Non è vero che, attenuatasi l'insidia comunista, sia divenuto finalmente opportuno impostare una linea costruttiva di democrazia economica e sociale, quella formula di centro-sinistra, che designa la benevolenza con la quale i cattolici accettano di farsi appoggiare dai partiti di sinistra democratica. La proposizione stessa “né frontismo né centrismo” non dice tutto, o dice solo quello che alla DC piace ammettere, in termini che confermino la sua indefessa preponderanza nel sistema politico italiano. E' vero invece che l'indebolimento obbiettivo del comunismo in Italia ha “liberato” due alternative, una a preponderanza democristiana, e una a preponderanza socialista. E' un atteggiamento di supina rinunzia, quello che si rassegna alla supremazia democristiana; e si basa solo su luoghi comuni che devono essere escussi. Quello, ad esempio, che l'unità dei cattolici esiga che il loro voto si concentri unicamente sulla DC. Al contrario, in una democrazia ormai abbastanza solida per non dover consegnare a nessuna “autorità” la tutela delle sue libertà, i cattolici possono votare per qualsiasi partito, sapendo che ognuno di essi coopera alla tutela della libertà religiosa, come di tutte le altre. Si osservi, invece, come, continuando a sostenere che solo l'unità dei cattolici difende ed esonera gl'italiani dall'esperimento comunista, da un lato si ingrandisca e si preservi l'importanza, in realtà decaduta e ridotta, del comunismo; dall'altra si mantenga alla DC, una funzione di partito-baluardo, che le consente di contrastare l'altra alternativa, l'alternativa socialista. [...]

  • 1963 - Arturo Barone - Partiti e programmi

    1963 - Arturo Barone - Partiti e programmi

    Martedì, 14 Settembre 2021 - 88.33 Kb - pdf - 07e3fadee2ef4031ecf199c1d14818f5 - Arturo Barone, in L'Astrolabio, pp. 11-14, n. 3, 1963Una vecchia esperienza induce a guardare con qualche sospetto ai programmi elettorali. Il sospetto nasce dal fatto che si tratta di documenti il cui primo ed immediato obiettivo è la captatio benevolentiae del maggior numero possibile di ceti sociali e di categorie economiche; donde, in regime di suffragio universale, l'inevitabile tendenza ad inserire nei programmi almeno un capitolo per tutti quei ceti e per tutte quelle categorie, anche se i rispettivi problemi non possano obiettivamente aspirare ad un elevato ordine di priorità nei lavori delle future assemblee parlamentari.Non crediamo tuttavia di indulgere ad eccessivo ottimismo affermando che, col crescere della maturità civile del paese, i programmi elettorali vengono acquistando un'importanza via via maggiore. Da semplici cataloghi di “promesse”, troppo spesso da marinaio, essi tornano a diventare “piattaforme” di contrattazione postelettorale con i partiti con i quali ci si prepara a trattare in vista di un comune programma governativo. Questa impressione ci sembra soprattutto valida per i documenti che i partiti dello schieramento di centro-sinistra hanno preparato per la campagna elettorale in corso. Neppure i loro estensori possono illudersi che testi così lunghi e minuziosi invoglino alla lettura il cittadino comune; la verità è che destinatari di tali programmi sono i dirigenti responsabili degli altri partiti, specie di quelli in cui si è in più diretta e vivace concorrenza. [...]

  • 1963 - Anna Garofalo - Il teatrino della TV

    1963 - Anna Garofalo - Il teatrino della TV

    Martedì, 14 Settembre 2021 - 120.92 Kb - pdf - a032601c9792043800822e29d94193b5 - Anna Garofalo, in L'Astrolabio, pag. 31, n. 3, 1963Sono fra le poche persone che non possiedono la televisione e così, quando è in programma “tribuna ettorale”, vado a guardarmela in casa di parenti o di amici e, qualche volta, anche in locali pubblici. Posso registrare, quindi, non solo le mie ma anche le impressioni dei molti o dei pochi che assistono con me allo spettacolo.Ogni volta mi domando se, ai fini di una buona informazione, di un retto orientamento politico, se ai fini, sopratutto, di chiarire le idee alla gente, queste trasmissioni di “tribuna elettorale” siano utili o dannose, se - com'è probabile - non lascino il tempo che trovano. La risposta potrà venire solo dai risultati delle elezioni, oramai imminenti, che dimostreranno se qualche cosa è cambiato, in meglio o in peggio, se la trovata di far discutere sul video governo e partiti è stata o no una buona idea, ha portato o no i suoi effetti. [...]

  • 1963 - Aloisio Rendi - Gli eredi

    1963 - Aloisio Rendi - Gli eredi

    Martedì, 14 Settembre 2021 - 85.11 Kb - pdf - 0a2a86c9924d5183b892e611ed07369a - Aloisio Rendi, L'Astrolabio, n. 4, Pagg. 21-22, 10 maggio 1963Martedì 23 aprile il gruppo parlamentare della CDU ha nominato a grande maggioranza Ludwig Erhard come successore di Adenauer al Cancellierato. Giovedì 25 aprile il trattato franco-tedesco veniva presentato in prima lettura al Parlamento di Bonn. La vicinanza delle due date, e l'ordine in cui si presentano, è un pò un'ironia della storia, specialmente se si pensa alla vicinanza di altre due date, pochi mesi or sono: 14 gennaio, dichiarazione di De Gaulle alla stampa contro l'ingresso della Gran Bretagna nel Mercato Comune, il 22 gennaio firma del trattato franco-tedesco a Parigi. La vicinanza delle due date in gennaio non aveva mancato di destare sospetti e timori, e non molte speranze di venir creduto doveva avere il Cancelliere, quando presentando il trattato al Bundestag ha invitato i deputati a non soffermarsi sulla “coincidenza accidentale della firma con alcuni avvenimenti di quei giorni”: la sicurezza datagli dal trattato cui mancava soltanto la firma aveva contribuito essenzialmente alla decisione di De Gaulle di fermare l'Inghilterra a qualsiasi costo.Questa volta (e la Frankfurter Allgemeine non mancò di notare che “questo trattato è piuttosto traditore con le sue date”) l'incontro degli eventi era significativo in un altro senso. Il trattato si avvia infatti all'approvazione parlamentare sotto gli auspici dell'avvento al cancellierato di un uomo che tutti sanno avverso alla politica del trattato stesso. Uno dei motivi per cui Adenauer non vuole abbandonare il timone della politica tedesca è che non ha fiducia che un successore (e meno che mai Erhard) sappia o voglia continuare la sua politica europea. Ad essa, che nel riavvicinamento a De Gaulle ha subito una grave involuzione e degenerazione, egli voleva perciò imporre un sigillo e monumento.

  • 1963 - Autori Vari - La crisi spagnola

    1963 - Autori Vari - La crisi spagnola

    Martedì, 14 Settembre 2021 - 138.31 Kb - pdf - f80780084aea5e6a47f2cdb7e2000e07 - Spagna, L'Astrolabio, n. 4, Pagg. 25-31, 10 maggio 1963L'aspetto forse più preoccupante di questa lunga e dolorosa crisi spagnola sta nella incapacità risolutiva delle forze interne non fasciste, e nella parallela impotenza delle forze democratiche esterne a smuovere la situazione. E' una rendita di congiuntura normale nella storia delle dittature. Anche le dittature sono soggette all'usura normale ad ogni forma di potere, ma in questa congiuntura d'incertezza senza prospettive, cioè d'incapacità di scelta, che tiene il mondo e l'Europa, la possibilità di propagamenti e di truccamenti neofascisti è infinita. L'aspetto mortificante per noi sta nel dover accontentare delle condanne e delle imprecazioni.La guerra civile spagnola è finita da ventiquattro anni. Una orrenda carneficina, che la Spagna vorrebbe dimenticare, della quale gli spagnoli non amano di parlare ed i giovani sanno poco. L'opposizione cresce, si definisce una netta agitazione monarchica, i preti cominciano a ciurlare nel manico? Franco sa quale è la base della sua forza. Ha un Grimau sotto mano: sia il processo a Grimau, legale o illegale, il processo di quegli anni. Ed è Franco che ha bisogno di un Grimau da assassinare, per alzare un momento il velo leggero del sonno più che dell'oblio a minaccia degli spagnoli, ammonimento dei governi conservatori, sfida della democrazia. Sono io, - dice Franco, indicando il cadavere di Grimau - che vi ho salvato, sono solo io che posso salvare dalla guerra civile.

  • 1963 - Astrolabio - Processo ad un ladro

    1963 - Astrolabio - Processo ad un ladro

    Martedì, 14 Settembre 2021 - 91.86 Kb - pdf - 6d20ada1fa5e08f5e3cda8e85aeeb30f - L'Astrolabio, pag. 11, n. 5, 1963Pochi processi scandalistici sono stati così corrosivi per l'opinione pubblica come quello Mastrella. Chi non è rimasto sconcertato dalla facilità di rubare allo Stato ostentata con tanta baldanzosa sicumera da questo lestofante? Chi non è rimasto di sale sentendo degli ineffabili ispettori di Mastrella?Lasciamo gli interrogativi sui particolari. Un'inchiesta giudiziaria è in corso a fianco del processo, e frena per ora l'inchiesta amministrativa. Auguriamo che l'autorità indiziaria e l'autorità amministrava si rendano conto che l'opinione pubblica attende sanzioni esemplari. Interessa ora fermare qualche considerazione generale sull'amministrazione dello Stato e sul costume pubblico.Un primo punto riguarda questa storia delle importazioni temporanee nelle quali Mastrella ha manovrato con tanta disinvoltura, ma hanno sempre fornito materia a sospetto, tanto si sono prestate e si prestano agli abusi degli importatori ed alle connivenze frequenti degli uffici. Le importazioni in temporanea dei cereali costituiscono un oscuro capitolo.Il secondo punto tocca l'amministrazione delle finanze e delle dogane in particolare, che una volta aveva fama di controllori occhiuti e pedanti. Si ha l'impressione sgradevole di un deterioramento di livello. E' effetto dell'infausta alluvione recente di alti gradi? Il Ministero delle Finanze rigurgita di ispettori generali pressoché senza occupazione. [...]

  • 1963 - Max Salvadori - Il frutto dell'intolleranza

    1963 - Max Salvadori - Il frutto dell'intolleranza

    Martedì, 14 Settembre 2021 - 97.88 Kb - pdf - 5bf80e1c17b08716509c94957d31e48a - Max Salvadori, in L'Astrolabio, pagg. 12-13, n. 5, 1963Spero di aver torto, ma è probabile che i recenti conflitti razziali di Birmingham nell'Alabama avranno risultati seri e di lunga durata - assai lunga. E' vero che vi è stata, relativamente, poca violenza fisica. I “negri” (qui chiamano negri tutti quelli che hanno un poco di sangue negro, anche se si tratta di mulatti in cui prevale l'ascendenza bianca) hanno compiuto le loro dimostrazioni pacificamente; incolonnati si sono recati davanti agli edifizi pubblici dove gli unici a dare ordini sono dei funzionari “bianchi”, alle scuole pubbliche riservate ai bambini “bianchi”, a ristoranti che rifiutano di servire clienti “negri” - e domenica mattina sono andati alle chiese dei “bianchi” (in alcune sono stati accettati, in altre no). La polizia ha proceduto senza ostacoli all'arresto di centinaia e di migliaia di dimostranti; i più sono stati rilasciati dopo poche ore, altri, - processati per direttissima - sono stati condannati a pene che andavano da pochi giorni ad alcuni mesi di carcere. Animatore del movimento era, come sempre, il reverendo Martin Luter King, pastore protestante e gandhiano - una delle più nobili figure della nuova generazione negli Stati Uniti. ...

  • 1963 - Astrolabio - L'inchiesta sulla mafia

    1963 - Astrolabio - L'inchiesta sulla mafia

    Mercoledì, 15 Settembre 2021 - 74.10 Kb - pdf - be72a3f849431581a79c8f8e26bcb88e - L'Astrolabio, pag. 7, n. 8, 10 luglio 1963Sono già parecchi anni che la virulenza della piaga mafiosa ha sollevato l'indignazione e reclamato l'attenzione degli ambienti politici siciliani e nazionali. La proposta Parri di una inchiesta parlamentare è del novembre 1958. Essa raccoglieva una iniziativa di parlamentari socialisti siciliani, già affacciata sin dalla precedente Legislatura.Ci vollero anni prima che riuscisse a superare le resistenze passive della maggioranza. E quando finalmente arrivò in Commissione democristiani liberali monarchici e missini votarono il parere contrario del relatore, il quale affacciava le solite sofistiche ed indigeste eccezioni di costituzionalità, scandalizzatrici interferenze con l'operato della magistratura e con i poteri regionali, la inutilità d'inquisire su un fenomeno così modesto e così noto, a reprime il quale bastava ampiamente la zelante e lungimirante opera delle pubbliche autorità. [...]

  • 1963 - Mario Signorino - Dal

    1963 - Mario Signorino - Dal "Non mollare"

    Mercoledì, 15 Settembre 2021 - 86.81 Kb - pdf - 344a1109d7215d5663886c945499e6ca - Mario Signorino, L'Astrolabio, pagg. 38-39, n. 8, 10 luglio 1963Una raccolta originale di saggi e testimonianze sulle vicende dell'ala più combattiva dell'antifascismo democratico. Le caratteristiche umane, la “moralità” di questo gruppo; i metodi d'azione, la decisione con cui aggrediva il problema fascismo, la distinzione dai metodi e dagli obiettivi delle organizzazioni comuniste. Rendendo con immediatezza questi aspetti, No al fascismo individua indirettamente le fasi essenziali dell'evoluzione del gruppo dalle prime reazioni episodiche all'organizzazione di Giustizia e Libertà.I nuclei d'azione che poi sfociarono in GL si formarono gradualmente e quasi spontaneamente per impulso di una minoranza di giovani democratici, passati attraverso l'esperienza della guerra. Liberi dagli schemi politici del periodo prefascista, erano portatori di una concezione intransigente e attivistica del metodo democratico. Risentivano, in gran parte, della “tradizione” salveminiana e ne accoglievano soprattutto l'intransigenza che, nella prospettiva dell'opposizione al fascismo, acquistava un chiaro carattere di realismo politico. [...]

  • 1963 - Astrolabio - Nulla è cambiato

    1963 - Astrolabio - Nulla è cambiato

    Mercoledì, 15 Settembre 2021 - 74.43 Kb - pdf - 1ac00828e9ec90db522a1df1a7cd20e7 - Lettere, in L'Astrolabio, pag. 4, n. 9, 1963Egregio Direttore,dunque il “caso Mastrella” è chiuso. Venti anni di reclusione sono una bella condanna, non c'è che dire e l'ex direttore di dogana avrà tempo per ripensare alle sue ruberie. Però, però. Vent'anni a Mastrella chiudono lo scandalo? Pare di sì. La società “Terni” precisa e assicura di avere le carte in regola. I nomi di alti papaveri corresponsabili non sono saltati fuori, durante il processo. Gli ispettori della dogana italiana (rimasta all'epoca di Cecco Beppe) sono ancora in servizio o si godono il meritato trattamento di pensione. Mi pare proprio che anche questo scandalo che sembrava avesse scosso lo Stato italiano vada a finire in un bicchier d'acqua.Vogliamo allora fare un po' di conti maliziosi? Fra condoni, buona condotta e altre attenuanti, Mastrella resterà in carcere sì e no dieci anni. Del patrimonio di cui riuscì a impossessarsi sono “scomparsi” quasi 450 milioni. 450 milioni diviso 10 fa 45 milioni all'anno, cioè 3 milioni e 750 mila lire al mese. Non c'è proprio male. Ha ragione dunque Mastrella di chiedere una cella tutta per sé, per godersi un po' di pace.Leo TononUdine

  • 1963 - Astrolabio - Il paese di Pulcinella

    1963 - Astrolabio - Il paese di Pulcinella

    Mercoledì, 15 Settembre 2021 - 109.79 Kb - pdf - 46551c031e98f879ed892f7c7aeb7451 - Lettere, L'Astrolabio, pagg. 2-4, n. 12, 25 settembre 1963Egregio Direttore,ritengo utilissimo dare ogni tanto un'occhiata alla stampa cosiddetta seria e responsabile, preoccupata di preservare le libertà umane e l'iniziativa privata (di Pesenti). Si impara così che è utile terrorizzare i lettori con la paura della guerra e le esplosioni atomiche: ma quando si parla di accordi per la messa al bando di tali pericoli allora la faccenda non fa più “notizia” ed è preferibile abbagliare il lettore con storielle piccanti come il processo Ward (per non parlare degli svenimenti di Ghiani sui quali abbiamo saputo ogni minuzia).A scopo di edificazione Le invio la prima pagina delle varie edizioni del pesentiano La Notte di martedì 23 luglio, vigilia della firma del trattato di Mosca. L'accordo è stato firmato il giorno 25: La Notte giudica questa notizia di eccezionale importanza degna soltanto di un titolino in fondo alla seconda pagina, mentre nella terza pagina un lungo articolo dell'ex camerata Carlo Ravasio rievoca con commosso ma virile rimpianto il 25 luglio e i suoi protagonisti.La prego anche di notare la finezza con cui la notizia della firma dell'accordo viene annunciata il 23 luglio: “Non si sa chi ringraziare, ma l'accordo per il bando nucleare è cosa fatta”. Questa sarebbe la cosciente responsabilità di gente che si dice liberale e che vorrebbe risanare l'Italia distrutta dal centro-sinistra. Possibile che l'Italia debba sempre essere il paese di Pulcinella?Piero Rossi Milano
Powered by Simple
Hai mai visto gli ex voto di san Matteo? Conosci Giovanni Gelsomino?