Panfilo Gentile

1889-1971

 
  • 1965 - Panfilo Gentile - Dal Fascismo alla Repubblica

    1965 - Panfilo Gentile - Dal Fascismo alla Repubblica

    Martedì, 18 Agosto 2020 - 149.39 Kb - pdf - e4af7260766c638c1929991c666cd1f3 - Panfilo Gentile, Polemica contro il mio tempo, Pagg. 1-40, Giovanni Volpe Editore, Roma 1965Per ritessere la storia della restaurazione democratica bisogna partire dal 15 luglio.Può ammettersi che Vittorio Emanuele venne indotto al colpo di Stato, all'ultim'ora per un motivo interessato e disperato: quello di salvarsi in vista della sconfitta ritenuta oramai inevitabile. Ma ciò non toglie che la sua decisione valse a seppellire il fascismo ed a rimettere la storia italiana sui binari che dovevano portarla ad un nuovo regime.Esistono prove sufficienti per escludere che Vittorio Emanuele col colpo di Stato di Villa Savoia volesse solo prendere una mezza misura: decapitare cioè il fascismo del suo duce, ma lasciarlo sussistere con altri uomini e in una forma più temperata. È significativo che la cospirazione di palazzo ideata dal duca Acquarone e dal generale Ambrosio procedette in maniera del tutto indipendente dalla parallela cospirazione dei gerarchi fascisti ideata da Dino Grandi. [...]

  • 1965 - Panfilo Gentile - Lo schieramento dei Partiti

    1965 - Panfilo Gentile - Lo schieramento dei Partiti

    Martedì, 18 Agosto 2020 - 106.40 Kb - pdf - 4d025989d8afc6d33c182cb4466da01d - Panfilo Gentile, Polemica contro il mio tempo, Pagg. 41-61, Giovanni Volpe Editore, Roma 1965La prima consultazione del Paese dopo la liberazione avvenne nel giugno del 1946 col voto per il referendum istituzionale e le elezioni dei membri dell'Assemblea Costituente. Essa dette la misura esatta delle forze politiche, che entravano in scena nel restaurato regime democratico.La Democrazia Cristiana, attribuendosi alla Costituente ben 207 seggi, si pose al primo posto. Tale successo rappresentò il dato di maggior peso per lo sviluppo degli avvenimenti successivi. Essendo stato poi il successo confermato, sia pure con qualche oscillazione nelle elezioni del '48 e del '53, esso investì in maniera stabile la Democrazia Cristiana della funzione di partito egemone, cui competeva il governo del Paese. [...]

  • 1965 - Panfilo Gentile - Esistenza dei governi di Centro

    1965 - Panfilo Gentile - Esistenza dei governi di Centro

    Martedì, 18 Agosto 2020 - 94.50 Kb - pdf - fc8969d2fe614c5e612f9472ad8ea5a0 - Panfilo Gentile, Polemica contro il mio tempo, Pagg. 62-76, Giovanni Volpe Editore, Roma 1965Il problema politico fondamentale che allora si propose fu di governare il Paese, senza il concorso delle forze .che a sinistra ed a destra si allontanavano dalla democrazia.Ovviamente tanto i socialcomunisti quanto i monarchici e i fascisti non riconoscono la legittimità di questa impostazione. Secondo i social comunisti la rottura del Tripartito sarebbe stata voluta dall'on. De Gasperi ed avrebbe segnato l'involuzione reazionaria della Democrazia Cristiana, il tradimento dello spirito della Resistenza, l'arresto negli sviluppi democratici e delle iniziative riformatrici. Ai socialcomunisti non doveva essere rimproverato di essersi posti fuori della democrazia, dal momento che essi avevano sempre richiesto niente di più e niente di diverso dell'attuazione della Costituzione e si erano affidati come metodo alle vie legali della conquista dei suffragi e dell'azione parlamentare. [...]

  • 1965 - Panfilo Gentile - Il passaggio al governo di

    1965 - Panfilo Gentile - Il passaggio al governo di "centro-sinistra"

    Lunedì, 17 Agosto 2020 - 122.14 Kb - pdf - 1fe4949e9ad1e2208123a53fb7e85929 - Panfilo Gentile, Polemica contro il mio tempo, Pagg. 77-104, Giovanni Volpe Editore, Roma 1965Abbiamo visto che il pensiero politico fondamentale dell'on. De Gasperi, dopo avere avuto il coraggio di sbarcare dal governo i social-comunisti, era stato di stabilizzare l'equilibrio del Paese mediante un governo di coalizione, nel quale la democrazia cristiana avrebbe dovuto collaborare a sinistra coi social-democratici ed a destra coi liberali. Abbiamo detto che questa concezione, che poi nella nomenclatura d'uso, venne chiamata centrista, era la sola ragionevole e saggia che comportasse la situazione. La democrazia cristiana, grazie ai suffragi ricevuti, figurava legittimamente come partito egemone. Ma il contributo liberale e socialdemocratico era di grande importanza, perché i due partiti, ancorché minuscoli, rappresentavano due grandi tradizioni.

  • 1965 - Panfilo Gentile - La degenerazione oligarchica della democrazia

    1965 - Panfilo Gentile - La degenerazione oligarchica della democrazia

    Martedì, 18 Agosto 2020 - 86.46 Kb - pdf - 513dedf436aad84a42fbf16533dcff6d - Panfilo Gentile, Polemica contro il mio tempo, Pagg. 105-116, Giovanni Volpe Editore, Roma 1965[...] Certo è che oggi gli oligarchi infliggono o tentano di infliggere ai loro avversari un trattamento di eccezione, di reclusi in una specie di lazzaretto etico-politico. E gli italiani praticamente sono stati divisi in due categorie: in cittadini optìmo-jure e in cittadini di non optimo jure. E questa sarebbe la nostra democrazia. Molti studiosi o uomini politici, i quali più o meno coraggiosamente condividono con noi la convinzione della decadenza della nostra democrazia, si sono dati a studiare i rimedi. Alcuni, prendendo atto della impossibilità di ripristinare la democrazia parlamentare tradizionale, inclinerebbero verso una repubblica presidenziale, più o meno simile a quella americana o a quella gollista. Ma ognuno comprende, per le recenti esperienze, che il cesarismo personale nel nostro Paese è sempre in agguato e che da noi una repubblica presidenziale sarebbe appena sinonimo di una dittatura. [...]

  • 1965 - Panfilo Gentile - Il tramonto dei notabili

    1965 - Panfilo Gentile - Il tramonto dei notabili

    Martedì, 18 Agosto 2020 - 121.22 Kb - pdf - 011f530b0e45923914984e96bf269545 - Panfilo Gentile, Polemica contro il mio tempo, Pagg. 116-140, Giovanni Volpe Editore, Roma 1965Le province esistono ancora nel nostro ordinamento amministrativo. Ed esistono ancora le nostre belle città capoluoghi di provincia, per quanto irreparabilmente offese dalla edilizia moderna pretenziosa e squallida. Ma quel che non esiste più è la “provincia” come mondo morale coi suoi contorni precisi e nitidi; perché nell'ultimo mezzo secolo essa ha perduto quel carattere chiuso e isolato, che conservava in tempi meno aperti ai contatti e al movimento e che la individuava con una propria mentalità, con un proprio costume. [...]

  • 1965 - Panfilo Gentile - Intellettuali di sinistra

    1965 - Panfilo Gentile - Intellettuali di sinistra

    Martedì, 18 Agosto 2020 - 85.79 Kb - pdf - 05da86b9a73273d5b17de45e6b29685c - Panfilo Gentile, Polemica contro il mio tempo, Pagg. 141-150, Giovanni Volpe Editore, Roma 1965Sottolineo che nella mia critica e nel mio giudizio, certamente non benevolo, non influiscono punto le mie preferenze politiche. Quello che ho scritto e che continuerò a scrivere su questa gente che oggi si qualifica di sinistra, lo avrei scritto e lo scriverei ugualmente, se, in situazioni opposte, mi trovassi di fronte alla stessa gente con la qualifica di destra. Non faccio della polemica politica ma di costume e debbo confessare che la polemica di costume mi rende più intransigente della politica. Anche nei rapporti personali sono riuscito a restare amico di elementi politici che militano addirittura nel partito comunista e sono comunisti convinti e qualche volta fanatici. Un abisso separa il mio modo di pensare dal loro. Ma, messe da parte le idee, li rispetto e li stimo specie se la loro fede comunista ha una data di nascita anteriore al 25 luglio del 1943. Viceversa, mi riuscirebbe impossibile mantenere contatti amabili con quest'altra gente, rispetto alla quale sento una incompatibilità assolutamente insuperabile. [...]

  • 1965 - Panfilo Gentile - Il più moderno dei marxisti

    1965 - Panfilo Gentile - Il più moderno dei marxisti

    Lunedì, 17 Agosto 2020 - 78.56 Kb - pdf - fdf5ff04f43089962f5e45182fae0570 - Panfilo Gentile, Polemica contro il mio tempo, Pagg. 151-157, Giovanni Volpe Editore, Roma 1965Sono passati venti anni da quando l'economista austriaco Giuseppe Schumpeter pubblicò in America il suo libro: “Capitalism, Socialism and Democracy” (1942). E ne sono passati otto (1957) da quando quel libro è stato tradotto in italiano nelle Edizioni di Comunità. Eppure, Schumpeter, sebbene sia uno degli scrittori più significativi del nostro tempo, da noi è ancora presso che ignorato, e, ciò che più sorprende, è che sia ignorato totalmente soprattutto dai socialisti, i quali invece avrebbero dovuto decretargli un grande successo, essendo egli uno dei più acuti, o comunque il più moderno degli scrittori marxisti. Non voglio farmi un merito speciale se sono stato uno dei primi a parlarne ed a cercare di divulgarlo. [...]

  • 1965 - Panfilo Gentile - La mondanizzazione della Chiesa

    1965 - Panfilo Gentile - La mondanizzazione della Chiesa

    Martedì, 18 Agosto 2020 - 122.72 Kb - pdf - 572604f8a951a91b3972a84ca13879c1 - Panfilo Gentile, Polemica contro il mio tempo, Pagg. 158-181, Giovanni Volpe Editore, Roma 1965Preti politicanti ce ne sono stati sempre. Tutti ricorderanno il gustoso ritratto fattone da Anatole France nella sua “Histoire de la France contemporaine”. Ma i preti della Terza Repubblica erano più discreti di quelli dei nostri tempi ed in ogni caso dovevano tenere conto che la Terza Repubblica mandava al governo uomini come Combes e Waldeck-Rousseau, esponenti di quel radicalismo massonico che in fatto di anticlericalismo non scherzava. Oggi, invece, nel nostro Paese, da circa vent'anni è al potere un partito confessionale, il quale si guarda bene dal reprimere le ingerenze degli ecclesiastici negli affari dello Stato, anche quando sono palesemente violatrici delle nostre leggi. Tipico, ad esempio, l'intervento oramai abituale dell'episcopato, alla vigilia di ogni elezione, per imporre ai cattolici di votare in una determinata maniera, contravvenendosi così ai Patti Lateranensi, alla Costituzione e alla legge penale. L'art. 7 della Costituzione, uniformandosi ai criteri dei Patti Lateranensi, dichiara: “Lo Stato e la Chiesa sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani”. [...]
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