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1969

 
  • 1969 - Astrolabio - I moti di Battipaglia

    1969 - Astrolabio - I moti di Battipaglia

    Giovedì, 28 Ottobre 2021 - 650.79 Kb - pdf - 707a271970e945cad2292c9f5302bfe9 - L’Astrolabio, n. 16 del 20 aprile 1968Battipaglia, aprile. Sciopero. Celere e morti ammazzati. Piombo per chi invoca lavoro. Dopo questa rapida istruttoria sommaria il dibattito politico si è impossessato dell'eccidio di Battipaglia rinchiudendolo nel paradigma degli episodi storici, punti focali della lotta fra l'Italia popolare e l'Italia moderata dei padroni. Non è così semplice. Restituiamo Battipaglia al Mezzogiorno, ai suoi protagonisti, uomini e partiti, guappi e disoccupati, operai e contadini, agrari e notabili. La sommossa del 9 aprile è una matassa aggrovigliata di cui bisogna trovare il bandolo per apprenderne una lezione che non sia quella stereotipata che viene dopo l'eccidio, per trarne conclusioni che non si riducano soltanto alla necessità di disarmare la polizia. [...]

  • 1969 - M. - L'Astrolabio - Le oche legalitarie

    1969 - M. - L'Astrolabio - Le oche legalitarie

    Sabato, 08 Gennaio 2022 - 315.48 Kb - pdf - 6a0c88ace1c533f2e956a0b57a6d1e58 - M., l’Astrolabio, n. 6 del 9 febbraio 1969Boldrini va a Palermo, messaggero della solidarietà del suo partito ai compagni deputati regionali che hanno occupato per protesta la Sala d'Ercole.Quelli della maggioranza considerano il governo dell'isola come un bene proprio, inalienabile, del quale non si ha da render conto a nessuno, come fanno dei cacicchi capi di clan. Premono i bisogni urgenti, l'amministrazione è paralizzata, ma il governo non si fa, perché i condomini democristiani litigano, e litigano gli alleati per il controllo dell'ESPI. L'ESPI, che dovrebbe curare lo sviluppo economico della Sicilia, è una cosa importante; ma è importante per i partiti, non per i lavoratori, che peraltro il carrozzone che lo ha preceduto, la SOFIS, ha già allenato alla prese in giro. Se un governo si tenta, interviene il partito dei franchi tiratori, di antica e consolidata tradizione in quell'Assemblea regionale, dove è quasi acquisito anche il costume di comperare o affittare per i salvataggi parlamentari i voti che mancano. [...]

  • 1969 - Angiolo Bandinelli - Il santo capitalismo

    1969 - Angiolo Bandinelli - Il santo capitalismo

    Sabato, 08 Gennaio 2022 - 258.08 Kb - pdf - 1268d838a41d0e2b041f149b14746e26 - Angiolo Bandinelli, l’Astrolabio, n. 6 del 9 febbraio 1969Nessuna manifestazione laica o anticlericale quest'anno, sembra, per l'11 febbraio. Nessuna delle punture fastidiose degli anni immediatamente precedenti, dunque, e completamente fugato l'incubo della formazione di un qualche blocco che riesumi certe rivendicazioni così vecchie, così ottocentesche, magari prendendo spunto dalla nomina della commissione tecnica per la revisione del Concordato voluta dal governo Leone. Per allontanare tali tentazioni, il cardinal Dell'Acqua non si è fatto scrupolo di ricevere perfino, qualche mese fa, dirigenti massoni. Il quarantennio dei Patti Lateranensi non darà al mondo clericale forse altro fastidio che quello di leggere un paio di articoli commissionati, per l'occasione, da frettolosi rotocalchi.Però la Chiesa concordataria non ha avuto molte soddisfazioni, in questo 1968. Una forte campagna parlamentare e la denuncia contro tre ex ministri delle finanze hanno avuto come effetto di fare mettere a ruolo il pagamento della cedolare sui titoli azionari del Vaticano. [...]

  • 1969 - D.P. - Astrolabio - La sagra della polizia

    1969 - D.P. - Astrolabio - La sagra della polizia

    Martedì, 11 Gennaio 2022 - 230.83 Kb - pdf - baa5844d4217c2a3c4836dfd80bcbc49 - D. P., l’Astrolabio, n. 10 del 9 febbraio 1969[...] Diremo dunque, onorevole e disinformato Ministro, che non le è stato detto nulla della sfrenata gazzarra fascista che si è scatenata nella stessa occasione per le vie di Roma, sia attorno al corteo che accompagnava Nixon al Quirinale, sia poi per via Nazionale. Non c'è reato di vilipendio e di esaltazione al quale queste masnade di ragazzotti e ragazzacci - vittime di una occlusione cerebrale che segnaliamo all'analisi dei sociologi togati - non si siano dati con gioiosa voluttà. A meno che ... invocando "duce, duce" non acclamassero Nixon come loro nuovo condottiero.Disinformato, Ministro: non le è stato detto certamente nulla del contemplativo disinteresse dei funzionari e responsabili dell'ordine pubblico, dei quali Ella elogia lo zelo come tutori della legalità costituzionale. Disinteresse è un eufemismo per non dire frequente ed evidente compiacimento. L'agnosticismo costituzionale della polizia ha toccato il colmo quando gli avanguardisti nazifascisti hanno dato l'assalto alla Facoltà di Magistero. I reparti che avevano cercato di bloccare le colonne di studenti usciti dalla Università si sono fermati, abbassando i manganelli e aspettando. [...]

  • 1969 - Jon Halliday - I due volti dell'unionismo

    1969 - Jon Halliday - I due volti dell'unionismo

    Martedì, 11 Gennaio 2022 - 139.57 Kb - pdf - edee8ed3a5887c2c8afe7579f21bb28c - Jon Halliday, l’Astrolabio, n. 10 del 9 febbraio 1969Le elezioni tenutesi nell'Irlanda del Nord il 24 febbraio scorso possono essere considerate da due differenti punti di vista. Nelle intenzioni del primo ministro in carica, O' Neill, esse dovevano servire a risolvere la crisi creatasi nel suo gruppo parlamentare (gruppo che detiene il potere politico reale, dal momento che nel sistema britannico non esistono vere e proprie organizzazioni di partito e il feticismo parlamentare regna sovrano) e a ristabilire la sua leadership nel partito attraverso una sorta di plebiscito. Il suo calcolo si è però dimostrato sbagliato.Le elezioni possono tuttavia essere inquadrate in un processo più ampio, iniziatosi l'autunno scorso con le dimostrazioni per i diritti civili: in questo senso possono essere viste come un tentativo di bloccare un processo ormai irreversibile di ribellione non tanto all'interno del movimento unionista quanto all'esterno e contro tale movimento L'Irlanda del Nord è la più remota delle tre aree di cui si compone la Gran Bretagna, la sola che abbia un parlamento separato, logoro simbolo di una certa autonomia reale. Non è una Val d'Aosta o una Bretagna. Presenta contemporaneamente i problemi dell'Algeria ai tempi dell'OAS, della Germania occidentale e un conflitto religioso di carattere medievale. Nessuno è stato ancora in grado di districare l'intreccio di contraddizioni che possono essere schematicamente riassunte come segue.

  • 1969 - Carlo Valeri - Assedio alla laguna

    1969 - Carlo Valeri - Assedio alla laguna

    Venerdì, 14 Gennaio 2022 - 225.18 Kb - pdf - 40f64572b23fca8c376a16d81161b0b6 - Carlo Valeri, l’Astrolabio, n. 15 del 13 aprile 1969Venezia. aprile Ormai tutti vogliono “salvare la Laguna”. C’è una Venezia patrimonio artistico e rarità urbanistica, e c'è anche una Venezia "città", imprevista appendice esotica di un tessuto industriale in espansione che risponde a inesorabili tendenze economiche.Da qualche tempo si è sviluppato un enorme battage, in Italia e all'estero, proliferano gli appelli perché "Venezia sia salva". Non è chiaro su quale terreno questi appelli si muovano né a quali soluzioni aprano la strada; di sicuro si sono confusi i termini reali del problema-Venezia. La conclusione cui era approdato il dibattito iniziato dopo l'alluvione del '66, fu che il problema di questa città, per essere correttamente impostato, doveva essere inteso come problema squisitamente politico. Politico si precisò non perché se ne volesse sottovalutare l'aspetto tecnico, tutt'altro che marginale, ma per assorbirlo in una più corretta dimensione culturale nel quadro di alcune fondamentali e ragionate scelte dalle quali soltanto avrebbe potuto acquisire un senso il conseguente intervento tecnico.La recente discussione che il senato ha intrapreso sul tema e concluso con una mozione ne ha rovesciato radicalmente i termini, prefigurando, quale futura condotta governativa, un insieme di misure tecniche da predisporre al di fuori del contesto politico già individuato in più sedi come l'elemento qualificante del problema. Quel contesto si era riassunto nel rapporto in cui si trova Venezia con il suo retroterra industriale, inteso questo come espressione di forze e interessi economici e politici propri di una situazione verificabile su scala nazionale, ma che qui si conferma particolarmente tesa e sintomatica: quella che contrappone le ragioni del profitto alle ragioni della collettività. [...]

  • 1969 - Renato Tomasino - Cinema sexy: Il gioco delle parti

    1969 - Renato Tomasino - Cinema sexy: Il gioco delle parti

    Sabato, 15 Gennaio 2022 - 327.17 Kb - pdf - 4ee200b03c41793c1d871452acc3ca0c - Renato Tomasino, l’Astrolabio, n. 16 del 20 aprile 1969Il cinema "proibito" trova la sua forza nella censura e questa trova nei film erotici la sua ragion d'essere. Un gioco delle parti che rivela il meccanismo nascosto dell'industria cinematografica.Un'ondata di interventi censori, o della Magistratura, si abbatte sul cinema italiano in difesa del "comune sentimento del pudore" offeso da troppi film. Vediamo un po' i titoli attualmente in circolazione nel nostro paese: La Rivoluzione Sessuale, L'altra faccia del peccato (ovvero, come dice la pubblicità, gli aspetti più sconvolgenti della libertà sessuale in Svezia, Danimarca, etc.), Inghilterra nuda, Io sono curiosa (reportage erotico politico sulla Svezia), Svezia inferno e paradiso, Nuda sotto la pelle, Vedo nudo, Orgasmo etc ...Sembrerebbe che l'ondata censoria sia priva di effetti pratici, in realtà le cose vanno diversamente, l'istituto della censura vive sull'esistenza di questi film e questi film vivono proprio grazie all'esistenza della censura, che conferisce loro un carattere "proibito", il carattere di opere giocate al limite della tolleranza e della moralità pubblica. La manipolazione commerciale del sesso, e la conseguente repressione, non sono che due facce di una stessa politica produttiva, che non può rinunziare al momento della libertà sessuale, in quanto momento di spinta ai consumi e di accrescimento del mercato, in questo caso cinematografico, e d'altra parte ritiene pericoloso per la sua stessa esistenza, trascurare il momento repressivo e moralizzatore dei costumi, e quindi anche dei consumi.Così il giuoco di sessualità e repressione si svolge in un ciclo costante di espansione del mercato, regolamentazione moralizzatrice, e nuova espansione del mercato proprio sull'onda della curiosità, della moda, a volte della morbosità, suscitate dall'intervento repressivo. Il fenomeno va dal cinema alla pubblicità, alle riviste per "soli uomini", a certi capi d'abbigliamento, senza per questo volere stabilire una astratta equivalenza tra fenomeni con caratteristiche specifiche diverse. [...]

  • 1969 - Michel Friedman - I ribelli di Belfast

    1969 - Michel Friedman - I ribelli di Belfast

    Lunedì, 17 Gennaio 2022 - 252.53 Kb - pdf - 825cc473b038cc79648076639adde0bb - Michel Friedman, l’Astrolabio, n. 18 del 4 maggio 1969Belfast, maggio. Anche se non ha gli occhi blu né la zazzera di capelli rossi né il berretto di traverso, come l'eroe cinematografico di John Ford, il capitano Terence O’Neill, 54 anni, primo ministro dell'Ulster, è senz'altro l'ultimo irlandese del nord a recitare la parte deell’uomo tranquillo.Con il suo cappello nero, bastone e largo soprabito di tweed ha più l'aria di un gentleman a passeggio per la city che quella del capo di un paese sull’orlo della guerra civile. E' difficile che O’Neill alzi un sopracciglio quando infuriano gli scontri o echeggiano le esplosioni provocate dai dinamitardi. Ed è stato proprio grazie ad uno dei suoi sorrisi aristocratici e disarmanti che due settimane fa è riuscito a strappare al suo gruppo parlamentare il permesso di far uscire Belfast dal Medio Evo: ha ottenuto 28 voti contro 22 e toccherà ancora a lui, questa settimana, convincere il “comitato permanente" e, infine, l'assemblea generale del Partito Unionista. Superati tutti questi ostacoli, finalmente le elezioni locali potranno aver luogo a suffragio universale.“Insieme al Sudafrica razzista e alla arretrata Nuova Zelanda abbiamo il discutibile onore di essere fra gli ultimi paesi reputati civili, a conservare un sistema elettorale basato sul censo". [...]

  • 1969 - Mauro Cappelletti - La durata dei processi

    1969 - Mauro Cappelletti - La durata dei processi

    Martedì, 18 Gennaio 2022 - 330.57 Kb - pdf - e500c99af8f690706af5539dd86fb966 - Mauro Cappelletti, l’Astrolabio, n. 18 del 4 maggio 1969In un precedente articolo dal titolo Giustizia: riforma o rivolta (L'Astrolabio, 30 marzo 1969) indicavo alcune radicali riforme, che sembrano consigliabili al fine di arrestare e curare la situazione di cancrenoso disfacimento, in cui versa in Italia la giustizia civile (ma simile discorso potrebbe farsi per la giustizia penale). Le riforme proposte - abolizione del giudizio di appello; soppressione del collegio, sostituito dal giudice unico in primo grado; collegio di tre giudici, in luogo del collegio ad pompam di sette giudici, in cassazione; introduzione di un meccanismo permanente di automatica abolizione degli organi giudiziari non giustificati da un ragionevole numero di procedimenti pendenti, e di automatico adeguamento del numero dei giudici alle concrete necessità dei veri organi giudiziari - sono parse "iconoclastiche" a qualcuno.Proposte iconoclastiche? A me non paiono tali. Ho anzi l'impressione che chiunque abbia dinanzi a sé un quadro esatto e realistico del processo di dissoluzione, in cui versa la giustizia italiana, considererà invece quelle proposte assai ragionevoli e fors'anche moderate: - a parte poi il fatto che le principali fra esse, come già avvertivo nell'articolo menzionato, trovano rispondenza nel sistema giuridico di molti altri Paesi, in particolare tanto dei Paesi socialisti quanto di quelli di common law (Inghilterra, USA, ecc.). [...]

  • 1969 - L'Astrolabio - Lettere al Direttore

    1969 - L'Astrolabio - Lettere al Direttore

    Sabato, 29 Gennaio 2022 - 286.73 Kb - pdf - 9ece41c8ac1a536fa88a5306cacf556e - L'Astrolabio, n. 29 e 31 del 1969[...] Finché la Cassa Del Mezzogiorno e le connessioni saranno considerate una dipendenza ed esclusiva riserva di un sistema centrista tutto procederà come prima, o anche peggio di prima. Una politica occupazionale di base nel Mezzogiorno ora può essere condotta, o guidata, solo dall'intervento pubblico.Quando le plebi meridionali, caro Rossi Doria, prenderanno coscienza di tante ragioni del loro maleandare saranno dolori se la sinistra non avrà prodotto gruppi, direttive ed iniziative capaci d'iniziare un nuovo corso.

  • 1969 - Giovanni Costa - Se i marines se ne vanno

    1969 - Giovanni Costa - Se i marines se ne vanno

    Martedì, 01 Febbraio 2022 - 155.53 Kb - pdf - 033b5bf408e81d3eb875fd1bf6e4f15a - Giovanni Costa, l’Astrolabio, n. 32 del 10 agosto 1969Bangkok, agosto. Il viaggiatore sbarcato all'aeroporto di Don Muang raggiunge velocemente la periferia di Bangkok, dopo aver percorso un'autostrada colossale, costruita pochi anni or sono dagli americani con scopi più strategici che civili. Basta, infatti, rimuovere gli alti pali dell'illuminazione pubblica perché questa larghissima arteria, diritta come un tiro di cannone per 18 chilometri, si trasformi in una pista per i più pesanti bombardieri. Poi ci si addentra, lungo la poderosa Silom Road, nel nucleo urbano meno recente (Bangkok non è una città antica, in quanto risale a meno di 200 anni fa).Il viaggiatore crede per pochi istanti di trovarsi nel cuore dell'Oriente. Invece, con sua delusione, si accorge di essere capitato in una specie di Dallas, con brutte architetture "funzionali", grattacieli alternati a fabbriche basse secondo un caotico pseudopiano regolatore, disegnato appunto da americani negli anni immediatamente successivi alla guerra.Un tempo Bangkok era davvero la "Venezia dell'Asia'', che si articolava, insieme con la città gemella di Thon Buri, su una rete di klongs (canali) intorno al policromo complesso dei palazzi reali e dei templi sulla sponda sinistra del solenne fiume Chao Phya.Ora i klongs - "vivai di zanzare", come dicono gli americani - sono stati riempiti o ricoperti con una coltre di cemento armato e di asfalto; donde la formazione di un sistema di strade eccezionalmente ampie e desolate, senza l'ombra dei meravigliosi alberi che sorgevano sulle prode dei canali e che sono stati spietatamente abbattuti per far posto alla tumultuosa corrente dei veicoli. L'ultima sopravvivenza dei klongs è rimasta nel Floating Market, un'oasi di tradizione, anche se fin troppo illeggiadrita dalle esigenze del turismo, a molte miglia dalla città. [...]

  • 1969 - A.M. - La probabile alluvione

    1969 - A.M. - La probabile alluvione

    Giovedì, 17 Febbraio 2022 - 213.28 Kb - pdf - bf742a73cb34f9ac9716366ae0544ae5 - A. M., l’Astrolabio, n. 44 del 9 novembre 1969Difesa del suoloLa probabile alluvioneOgni 4 novembre, anniversario della tragica alluvione del '66, qualche volenteroso rievoca in modo più o meno coreografico quell'avvenimento. Poi tace, per un anno ancora. Poche e retoriche rievocazioni di quei giorni non sarebbero di per sé rilevanti se non esistesse il pericolo reale del ripetersi, soprattutto in autunno, di eventi altrettanto catastrofici. Tra i paesi europei l'Italia è quello più duramente colpito dalle alluvioni: negli ultimi venti anni ne abbiamo subite tutta una serie, che non è bastata a suggerire gli sforzi necessari ad alleviare o ridurre conseguenze devastatrici e spesso funeste di tali avvenimenti.Basti dire che la Calabria – tra le regioni più colpite negli anni '50 – è stata investita lo scorso 13 ottobre da una alluvione che ha danneggiato il Coriglianese proprio in quelle zone dove l'intervento dello Stato è rimasto semplice promessa. [...]

  • 1969 - Giorgio Manzini - Come chiudere una fabbrica

    1969 - Giorgio Manzini - Come chiudere una fabbrica

    Sabato, 27 Agosto 2022 - 289.78 Kb - pdf - af3105effb8019275f9949dd56bac82d - Giorgio Manzini, l’Astrolabio, n. 35 del 7 settembre 1969Parma. Tutti d'accordo, stavolta: dopo il crollo della Salamini l’economia parmense rischia di fare un salto indietro di dieci anni. Via, quindi, quel poco di industrializzazione che aveva rotto gli antichi "ntrru" di una provincia "affondata" nella campagna.Anche perché il tonfo della Salamini ha sollevato tutt'attorno un denso polverone che ha oscurato senz'altro l'orizzonte di un centinaio di industrie artigiane: cascato il "grosso” i "piccoli" che gli si erano addensati vicino si sono sentiti stringere la gola, senza lavoro e con un sacco di crediti ormai inesigibi1i. Ma non è solo questo il problema, c'è pure la coda, quasi una reazione a catena che si è accesa di colpo, una fila di crack che stanno ancora "esplodendo". La Cavazzinì è fallita, la Soal di Sorbolo è in esercizio provvisorio, la Gei di Calestano idem, senza contare tutto un gruppetto di industriette metalmeccaniche e di imprese edili che, se non hanno chiuso i battenti, sono lì che tirano fiato a stento, con la cannula dell'ossigeno in bocca. [...]

  • 1969 - Astrolabio 35 - Libia - Il putsch d'autunno

    1969 - Astrolabio 35 - Libia - Il putsch d'autunno

    Sabato, 27 Agosto 2022 - 265.55 Kb - pdf - 6dfce815574d2037fb200e1cfa0f4e4a - L’Astrolabio, n. 35 del 7 settembre 1969Un consiglio rivoluzionario al potere in Libia. Re Idris, in vacanza in Turchia, è stato deposto ma si è impegnato a “ritornare": si potrebbe pensare alla dichiarazione obbligata di un vecchio sovrano privato con la forza del potere se non ci fosse il precedente di Hailé Selassié, rovesciato nel 1960 da un colpo di Stato mentre si trovava in Brasile e autorestauratosi sul trono appena rientrato ad Addis Abeba. Re Idris, oltre che il monarca, è un capo religioso, il suo prestigio immenso e la sua autorità indiscussa, e i militari che il 1 settembre hanno proclamato la Repubblica Araba di Libia si muovono nel vuoto di un paese spoliticizzato, entrato senza passaggi intermedi da pochi anni nella modernità artificiosa del boom petrolifero. La prova di forza si è decisa al vertice, la posta in palio è altissima e tutte le soluzioni sono possibili. [...]

  • 1969 - Mario Passi - Astrolabio 39 - Il mercato del superstite

    1969 - Mario Passi - Astrolabio 39 - Il mercato del superstite

    Sabato, 27 Agosto 2022 - 252.39 Kb - pdf - 608c618d6328287485d07e12d43aac6f - Mario Passi, l’Astrolabio, n. 39 del 5 ottobre 1969Vajont L'Aquila. Ottobre. Il Presidente dottor Marcello Del Forno, riposato e abbronzato, riprendeva posto al suo scranno alle 10.30 di lunedì 22 settembre Il processo per la catastrofe del Vajont poteva ricominciare. Era andato in vacanza tre mesi prima, alla fine di giugno, dopo le aspre contestazioni fra i periti ed i consulenti tecnici delle opposti parti che ribadivano le proprie tesi con feroce accanimento. Da ultimo, autentico protagonista, aveva fatto la sua comparsa il dottor Leopold Műller, il geomeccanico austriaco che nel 1961 aveva presentato alla SADE un rapporto, il XV rapporto, architrave di questo processo definitivo come una sentenza. Qui - diceva il rapporto - ci troviamo di fronte ad un fenomeno inarrestabile di dimensioni grandiose.Una frana di almeno 200 milioni di metri cubi è stata attivata dal bacino idroelettrico. Al punto in cui siamo, una frana di tal genere è sicuramente destinata a cadere, persino se si rinunciasse al lago artificiale. [...]

  • 1969 - Umberto Eco - Astrolabio 39 - Parole magiche sul processo Braibanti

    1969 - Umberto Eco - Astrolabio 39 - Parole magiche sul processo Braibanti

    Sabato, 27 Agosto 2022 - 275.16 Kb - pdf - 87597803234e4c01d61b95722b15f376 - Umberto Eco, l’Astrolabio, n. 39 del 5 ottobre 1969"Le parole magiche: analisi semiologica dell'istruttoria, del processo e della sentenza Braibanti". E’ questo il titolo di un lungo e documentato studio di Umberto Eco dedicato alle vicende giudiziarie del filosofo di Fiorenzuola. Il saggio, che è compreso nel volume Sotto il nome di plagio, edito da Bompiani, apparirà tra non molto nelle librerie. Eccone un estratto in anteprima per i lettori dell'Astrolabio.Riflettere sul caso Braibanti significa riflettere su alcuni comportamenti sociali (primo fra tutti gli usi del linguaggio e i sistemi di valori legati a questi usi). [...]

  • 1969 - Ferruccio Parri - Programmi e bilanci

    1969 - Ferruccio Parri - Programmi e bilanci

    Sabato, 27 Agosto 2022 - 269.16 Kb - pdf - 34ca4166cb37e43d507aad636b93e1b2 - Ferruccio Parri, l’Astrolabio, n. 41 del 19 ottobre 1969Se il direttore di questo giornale fosse Giacomino che protesta dello "Zecchino d'oro" non mancherebbe certo di materia per fare le pulci alle esposizioni che i ministri Caron e Colombo hanno fatto la settimana scorsa presentando al Senato la Relazione previsionale e programmatica e informandolo dei problemi trattati e risolti alla recente riunione di Washington del Fondo Monetario Internazionale.Ma desiderando restar fedeli, nei limiti che il permanente malumore ci consente, alla consegna della oggettività, è doveroso premettere il riconoscimento al primo della buona architettura di un discorso serio ed anche sincero, al secondo la lucidità e la competenza della esposizione, oltre all'abitudine delle signorili reticenze.Un primo appunto, che riguarda anche il ministro del Tesoro, tocca la insufficienza, più volte lamentata, della documentazione statistica. [...]

  • 1969 - Ferruccio Parri - Astrolabio 46 - De Lorenzo e il suo piano

    1969 - Ferruccio Parri - Astrolabio 46 - De Lorenzo e il suo piano

    Sabato, 27 Agosto 2022 - 250.24 Kb - pdf - 7b9728d71a3db7abce171711d6a3c55b - Ferruccio Parri, Astrolabio, n. 46 del 23 novembre 1969Il processo ora in corso presso il Tribunale di Roma su querela per diffamazione sporta dal gen. De Lorenzo contro l’Espresso ed il gen. Gaspari ha riaperto e riproposto alla opinione pubblica il fastidioso interrogativo del Sifar e fatti del luglio 1964.Il De Lorenzo conta probabilmente su una sentenza che prevenga e tagli comunque le gambe alle conclusioni della commissione di inchiesta parlamentare, ed al ritorno in appello del primo processo Espresso-De Lorenzo. E non è detto che arriverà prima il rapporto della Commissione. Le notizie pubbliche sui suoi lavori, pur intensi, ed a giudicare dal numero e durata delle sedute quasi affannosi, rivelano gli inquirenti ancor impigliati in contestazioni ed accertamenti testimoniali tali da far pensare ad una nuova proroga oltre il 15 dicembre: la Commissione dovrà ancor tirar le somme e definire le proposte, che le sono state richieste, per una miglior regolazione del segreto di stato e del segreto militare.Un grosso interrogativo pesa evidentemente sui lavori della Commissione, e può egualmente condizionare l'esito del contemporaneo processo. Sono ormai pubbliche, le relazioni fondamentali, Beolchini, Lombardi, Manes: non sono noti, o non integralmente noti, gli allegati, tuttavia essenziali per conoscere in primo luogo i tratti concreti e quindi la natura del piano De Lorenzo. E' da presumere che la Commissione ne abbia chiesto comunicazione, secondo quanto dispone la legge istitutiva, al Presidente del Consiglio. Non si sa quale sia stata la risposta dell'on. Rumor. Non sarebbe male che la Commissione si scaricasse fin d'ora della sua responsabilità dando notizia delle sue richieste e del loro esito. [...]
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