Dal 1966 al 2018: quattro periodi della crescita culturale di S. Matteo

L'idea mise in moto tutto un mondo intellettuale che, a cominciare da San Marco, si estese alla Provincia di Foggia, buona parte della Puglia giungendo anche in regioni lontane. I proff. Pasquale Soccio, Tommaso Nardella, Michele Martino, l'avv. Berardino Tizzani di Manfredonia fecero l'impossibile per coinvolgere studiosi, uomini di cultura, Università e altre Istituzioni culturali, l'Amministrazione Provinciale e altri Enti pubblici. Il risultato fu importante con alcune realizzazioni che diedero il via a processi di crescita tuttora in atto.
Fu allestita la prima Mostra del Libro Garganico curata dalla Biblioteca Provinciale di Foggia con una sezione speciale organizzata dal prof. Tommaso Nardella. Dalla Mostra uscì il Catalogo della prima Bibliografìa Garganica che diede il via a studi seri sul nostro Promontorio.
La Mostra fece uscire allo scoperto la questione della Biblioteca di S. Matteo. Anche il Prof. Angelo Ciavarella, direttore della Biblioteca Palatina di Parma, diede il suo contributo a che il tema Biblioteca fosse assunto dalla cittadinanza come elemento che desse forma e sostanza attuale all'antica tradizione culturale di S. Marco in Lamis. Ma la visione che i proff. Soccio e Nardella avevano della biblioteca di S. Matteo era molto più ampia: se da una parte voleva spingere gli interessi culturali dei sammarchesi al di là degli stretti confini delimitati dalle dolci curve del Monte di Mezzo e dall'allora bianco calcinato triangolo di Monte Celano, dall'altra ambiva a sviluppare in loro una diversa e più profonda coscienza di se stessi, protagonisti di storie umili, ma non meno importanti delle battaglie e delle bandiere. In quel privilegiato periodo furono poste le basi per una conoscenza più adeguata della storia locale e delle tradizioni civili e religiose.

Ho dedicato un po' di spazio a quanto accaduto nel primo periodo tra il 1966 e il 1968 perché è stato il momento che ha dato vita al nuovo corso di S. Matteo dedicato ai pellegrini e all'attività religiosa, ma anche alla cura culturale del territorio come è giusto che sia per una istituzione che è sempre stata un irrinunciabile punto di riferimento per tutto il territorio garganico.


Seguì un terzo periodo intermedio in cui uscirono ben quattro numeri del Bollettino della Biblioteca progettato come strumento di diffusione e di approfondimento di alcuni contenuti specifici della biblioteca: le sezioni bibliografiche, i beni culturali contenuti nel Santuario, momenti particolari della storia del territorio e le attività della Biblioteca. Frequenti furono i saggi di archeologia scritti spesso da eminenti archeologi come Arturo Palma di Cesnola dell'Università di Siena. Tra l'altro il n. 5 fu dedicato alla Mostra fotografica allestita in occasione della giornata dedicata al regista sammarchese De Robertis col titolo di Luci del Gargano. Altri numeri 6/1 e 6/2 furono dedicati alle Tavolette votive del Santuario. Per quest'opera, uscita con il contributo del GAL Gargano, ci fu intensa collaborazione [da parte di, NdR] tutti i soci del Gruppo di Studio: fotografie di Giuseppe Bonfitto, Schede e Introduzioni di Anna Maria Tripputi e P. Mario Villani, Revisioni di Giuseppe Soccio e Domenico Scaramuzzi, Database di Garganoverde di Michele Colletta, Rapporti con gli Enti pubblici di Raffaele Fino, Direzione e coordinamento di P. Mario Villani. Il n. 6/2 fu un documentario sulle Tavolette Votive allestito da Michele Colletta con testi di P. Mario Villani, musica di Angelo Gualano voce narrante del prof. Ciro Iannantuono e allestimento di Michele Colletta. Questo documentario è rimasto inedito.
Questa è la 1. parte del filmato. Su Youtube puoi vedere le altre 2 parti. Il documentario dura ca. 30 minuti.

I programmi proseguirono sviluppandosi sulla base delle potenzialità culturali che il Santuario aveva acquisito nel tempo e delle relazioni intessute con studiosi di tutta Italia. Vennero pubblicati alcuni inediti di P. Diomede Scaramuzzi, uno dei primi Frati che riaprirono il convento nel 1905. Con lui fu riaperta la Biblioteca. Alcuni suoi scritti, composti nella quiete garganica, portarono il nome di S. Matteo fino alla Lombardia e alla Liguria. In seguito a P. Diomede fu affidato il prestigioso incarico di Direttore dell'Ufficio della stampa Francescana e divenne un giornalista stimato.
Fu riedita, in collaborazione col Parco Nazionale del Gargano, in edizione anastatica la Fisica Appula di P. Michelangelo Manicone. Uscì anche la Bibliografia della Chiesa di Foggia Bovino nella biblioteca di S. Matteo, un'opera fondamentale per gli studi di storia ecclesiastica nella nostra regione. Fu organizzato un convegno di studio su Pellegrini e Pellegrinaggio, un altro convegno trattò il rapporto fra Montagne, Gargano e Sacralità. Furono dedicate giornate a Il Gargano di Michelangelo Manicone nella prospettiva attuale, alla Terra Santa e ai suoi rapporti con la Puglia e il Gargano. Due giornate di studio furono dedicate all'imperatore Federico II con interventi dei professori Franco Persia e Anna Maria Tripputi dell'università di Bari, dell'arch. Nunzio Tomaioli della Soprintendenza ai Monumenti e del prof. Franco Cardini dell'Università di Firenze.






