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Convento dei Cappuccini con l’elce secolare, foto del 1930
Convento dei Cappuccini con l’elce secolare, foto del 1930
La presenza francescana a Vico del Gargano s’identifica con i Cappuccini arrivati nel 1569 in un bel convento, dedicato alla SS. Annunziata, costruito a spese del marchese Colantonio Caracciolo.

Distrutto dal terremoto del 31 maggio 1646. Il convento fu ricostruito di sana pianta. La nuova chiesa nell’atto della consacrazione fu dedicata sempre alla Madonna, ma sotto il titolo di S. Maria degli Angeli.

Ingresso del cimitero monumentale di S. Pietro
Ingresso del cimitero monumentale di S. Pietro
Il convento fu chiuso dai provvedimenti soppressivi del 1867. Riaperto nel 1902 divenne uno dei centri di formazione dei giovani frati della Provincia Cappuccina di Sant’Angelo.

Nel 1956 la presenza cappuccini si estese anche al complesso monumentale e storicamente importante del Cimitero di Vico.

Il Cimitero fu costruito su iniziativa e a spese del can. Don Pietro Finis per dare degna sepoltura ai defunti e nello stesso tempo tutelare la salute dei concittadini nel 1792, nove anni prima che l’ imperatore Napoleone Bonaparte emanasse il famoso editto di Saint Cloud che proibiva anche in Italia l’inumazione dei cadaveri nelle chiese, e oltre dieci anni prima che fosse costruito il cimitero Père Lachaise di Parigi, ritenuto a torto il primo cimitero dei tempi moderni.

Poi anche questo cimitero, benché fosse un complesso notevole per bellezza, divenne insufficiente, per cui si decise di costruirne uno nuovo.

I Cappuccini ne presero possesso e lo utilizzarono come istituto di educazione della gioventù.