Tempi nuovi, esigenze nuove

S. Marco in Lamis: Largo Piano.
S. Marco in Lamis: Largo Piano.
V’è infine da aggiungere - cosa non sempre notata - che col nuovo Regno circola ovunque una nuova atmosfera: un’aria di libertà di per se stessa inquietante, un'apertura mentale che si inebria e delira di libertà e che ingenera aspettative palingenetiche. Tutto questo creava una tensione che elettrizzava anche i migliori, quei buoni cittadini cioè che per la prima volta si accorgevano del veloce passo dei tempi nuovi e dell'arretratezza del proprio paese, nonostante i suoi 18.000 abitanti, chiuso in un'angusta valle, in un 'fosso' senza vie rotabili e avulso così per oltre un millennio dal circolo vitale del mondo circostante. La consapevolezza di questa situazione pervase un pò tutti, donde le promesse, i sogni e l'impazienza per la urgente risoluzione di problemi e la realizzazione di innumeri progetti venuti tutti insieme a maturazione. A conferma di questa differenza di temperie, basta rileggere con attenzione due verbali delle sedute consiliari: nel breve giro di pochi mesi, modeste le richieste del decurionato borbonico, molteplici, pressanti invece quelle del decurionato liberale. Nell'aprile del 1860 re Francesco, sotto la spinta dei tempi nuovi, per venire incontro ai vari bisogni locali, chiedeva ai comuni di formulare un piano di provvedimenti per dare lavoro ai loro “bracciali”.
L'allora sindaco Francesco Paolo Spagnoli concretava così le sue richieste, dopo essersi prosternato in iperboliche, spagnolesche espressioni di gratitudine verso la benigna grazia sovrana e divina.

Strada S. Marco-S. Severo: la gola-strettoia di Stignano.
Strada S. Marco-S. Severo: la gola-strettoia di Stignano.
'Atti decurionali (Nota 1). L'anno 1860 il giorno 15 aprile in San Marco in Lamis. Il sindaco presidente fa sentire al Decurionato di essere volontà del nostro Clementissimo Sovrano che ciascun comune esprima i propri bisogni allo scopo di ottenere dalla clemenza del Re i necessari provvedimenti. Il Decurionato, lodando sempre il Nostro Augusto Monarca (D.G.) manifesta che questo Comune ha la Chiesa Madre in costruzione, quale è stata finanziata in riguardo al fabbricato, eccetto il campanile e tutti i lavori interni e poiché per portarvi a fine i cennati lavori di fabbrica si è dovuto prendere a prestito ducati 8.000 sullo scorso anno, la quale somma devesi restituire al proprietario fra il periodo di quattro anni, cioè ducati duemila annui, oltre all'interesse convenuto e poiché tali lavori nello stato finanziere si sono fissati i dazi sul macinato dei grani e sulle carni da macello per ducati 1.995 a tutto il 1860, e questa somma è stata investita per i ducati 2.000 annui da pagarsi al creditore dei due. 8.000, per conseguenza non avendo il comune altre risorse lascerà incompleto il Tempio di Dio tanto necessario a un popolo numeroso e perciò onde potersi finanziare tali lavori vi fanno bisogno di circa ducati 10.000. È necessario pure costruirsi la strada interna piazza seconda per essere scabrosa. Stante che si è conosciuta la filantropia dei proprietari del Comune di San Severo di costruire a proprie spese un braccio di strada per avvicinare il Ponte di Brancia sarebbe utile oltre modo che l’intiero distretto concorra a proseguire la strada da detto punto ed incamminarsi per Foresta e Vallata di Stignano onde qui raggiungere il braccio che mena a San Giovanni Rotondo e va a unirsi alla Consolare Garganica fino alle falde di Montesantangelo; se poi la Garganica debba aver principio dal comune di Apricena, allora questo Comune avrebbe maggior utile se potesse riunirsi a quello di Apricena e si troverebbe nel corso della detta strada garganica con poca spesa. Dippiù essendo questo comune il più popoloso ed industrioso di tutti i paesi del Gargano e poiché corrisponde ancora la rata delle opere provinciali, ha tutto il diritto di godere il beneficio del commercio della strada di cui è parola; al contrario si farebbe un danno coll’allontanamento della medesima. Posto ciò è pregato il consiglio di far diritto a quanto si espone dal Collegio comunale in favore del Comune di San Marco in Lamis'.

Come può vedersi, i lavori richiesti sono soltanto una strada che finalmente rompa l'isolamento del grosso borgo, nonché una sovvenzione per il compimento di una chiesa, dove la necessità di soddisfare un’esigenza sociale è in rapporto strumentale con un fine pietistico. Richieste assai discrete e modeste.
Si badi invece alla grandiosità di progetti a cui si abbandonano, otto mesi dopo, gli amministratori sammarchesi, cittadini del nuovo Regno.

Montesantangelo: vecchia foto che illustra il Castello.
Montesantangelo: vecchia foto che illustra il Castello.
"Atti decurionali (Nota 2). Sessione Straordinaria del giorno 27 dicembre 1860. Il sindaco presidente in vista della circolare a stampa del Sig. Governatore della Provincia del 23 corrente mese ed anno, oggetto: Per attivarsi le opere Pubbliche, ha straordinariamente convocato il consiglio cui ha dato lettura ed ha proposto le domande contenute nella suddetta circolare. Il Decurionato nella prima domanda ha considerato che la più utile ed economica via per unirsi alle principali strade sia la rotabile nella Valle di S. Maria di Stignano che incominciando da fuori di questo abitato mena a San Severo capoluogo del distretto ove potrebbe circolare per tutti gli altri paesi della provincia forniti di strade rotabili e per tutti gli altri di Puglia e Garganici che andranno a provvedersi, fatto il discreto tragitto di circa sei miglia fino al confine del tenimento, stante che dal quel punto dovrebbe il Distretto o la Provincia concorrere: per la costruzione di tale utilissima strada prudenzialmente vi occorrono ducati 24.000, del quale esito non vi è articolo fissato sullo stato [bilancio], tranne una variazione di circa ducati 1.800 progettati nel finanziere del 1861, né ha fondi di cassa né offerte volontarie effettive. Ove di questa strada si facesse a meno, il Comune resterebbe rinchiuso verso ponente e non potrebbe circolare agevolmente per il Distretto e per il Gargano, né gli innumerevoli pellegrini al Santuario di S. Michele Arcangelo provenienti dagli Abbruzzi, dall’Aquilano, dal Teramano e dal Chietino attraversando quello del Molise, troverebbero l'agio nel loro lungo cammino. Al progetto esistente in ordine alla traversa che verso levante mena a
San Giovanni Rotondo: foto del 1907
San Giovanni Rotondo: foto del 1907
San Giovanni Rotondo, pensa il Decurionato che sia pur compiuta al più presto, sebbene di minore utilità, perché mette il comune in circolazione cogli altri comuni più distanti, col porto di Manfredonia e col capoluogo della Provincia per via più lunga di quella che s’intende aprire per San Severo e per tale continuazione crede potersi esitare circa ducati 4.000. Progetta la costruzione di un braccio di strada rotabile lungo il tenimento di due miglia ad un di presso per circolare fino a Rignano, comune annesso a questo circondario, occorrendovi l'esito di circa ducati 2.000. Restaurazione delle strade interne ed esterne rese intrafficabili per vetustà e costruzioni delle strade esterne vicinali ai molti piccoli fondi rustici e perciò crede occorrervi la spesa di ducati 6.000 circa. Continuazione fino al compimento della Chiesa Collegiale chiusa al pubblico fin dal 1841 perché crollante, occorrendovi lo spesato di circa altri ducati 16.000, compresi gli anticipati in debito in ducati 6.000. Ristaurazione dell'antico Palazzo Badiale [comunale] per adibirlo a prigioni, al locale della municipalità, del giudicato regio e della forza, ed opina all'oggetto devesi spendere ducati 8.000. Edificazione di un ospedale, mancando affatto uno stabilimento per gli ammalati poveri, per lo che occorrono ducati 8.000 potendo i ricchi proprietari nella loro filantropia costituire una dote al detto stabilimento. Sicché il collegio decurionale porta avviso che l'amministrazione per tutte le suaccennate bisogna abbia la necessità di prendere a prestito la somma di ducati 68.000 da soddisfarsi nel volgere di 60 anni con risorse comunali e con l'interesse annuale del tre per cento".

S. Marco in Lamis: Largo Piano in una vecchia immagine.
S. Marco in Lamis: Largo Piano in una vecchia immagine.
Come si vede, l'ansia di rinnovamento dà soprattutto coscienza e consapevolezza ai sammarchesi dei problemi dell’ora, come a chi si fosse improvvisamente destato da un lunghissimo sonno.
Si chiedono lavori per necessità intrinseche, al fine di compiere un preciso balzo in avanti, ponendosi così alla pari dei Comuni della Piana, variamente più favoriti dalla loro posizione geografica; si chiedono lavori per il prestigio del nuovo regime e del nuovo Stato; lavori per soddisfare pressanti esigenze sociali sempre più insorgenti in regime di libertà, essendo numerosa e paurosa la massa dei disoccupati: lavori comunque per un generale benessere economico.
E molti di questi progetti non resteranno sulla carta: alla strada per S. Severo, la più urgente, verrà subito posto mano e, via via, anche alle altre. Purtroppo il tempo occorrente all'esecuzione, non aveva però il passo incalzante e impetuoso dei desideri, dei sentimenti e degli ideali: e vi era chi guardava con diffidenza e misoneismo a queste opere pubbliche eseguite in nome di re Vittorio e non più di re Francesco.