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Illustrazione da H.M.De Mathuisieulx, La Tripolitaine d'hier et de démain, 1912
Illustrazione da H.M.De Mathuisieulx, La Tripolitaine d'hier et de démain, 1912
Rivista popolare di politica, lettere e scienze, Anno XVII, N. 24, Roma 31 dicembre 1911
Le carezze della Triplice entente.
La stampa francese, impersonata ed intensificata in Jean Carrère, è stata quella che si è mostrata più imparziale, più benevola e più simpatica per la impresa italiana in Tripolitania; quella tedesca, austriaca e inglese quasi unanimamente avversa.
Se e quanto l'attitudine dei governi della Triplice alleanza e della Triplice entente abbia corrisposto a quella della stampa, noi abbiamo esaminato altra volta, ma nulla di preciso né noi, né altri può affermare perchè i segreti diplomatici non sono stati svelati.
Un giudizio esatto sull'attitudine dei governi europei si potrà dare quando si potrà rispondere a queste domande: chi voleva prendere possesso di Tobruck? Chi spinse l'Italia a prevenire tale occupazione? Quanto c'è di vero nelle minaccie dell'Austria dopo le cannonate di Prevesa ? Ha ceduto l'Italia all'intimazione della Russia rinunziando al blocco dei Dardanelli?
In attesa di tali risposte precise, che forse non verranno mai o verranno quando gravi complicazioni renderanno necessaria la pubblicazione di documenti segreti, come quelli sugli accordi tra Francia e Inghilterra, tra Francia e Spagna, noi possiamo dire che molti indizi autorizzano a ritenere che tutte le grandi potenze, quelle della Triplice alleanza e le altre della Triplice entente, non ci sono favorevoli. Solamente il governo austriaco ufficialmente ci ha dato la sua approvazione. Lo splendido isolamento cui si è veduta costretta a rinunziare l'Inghilterra sarebbe ripreso dall'Italia tanto piu debole della prima. C'è chi se ne mostra lieto, come di una liberazione dalla Triplice; non noi per i motivi che abbiamo esposti varie volte ed anche in questo numero.
Illustrazione da H.M.De Mathuisieulx, La Tripolitaine d'hier et de démain, 1912
Illustrazione da H.M.De Mathuisieulx, La Tripolitaine d'hier et de démain, 1912
In Francia si direbbe che ci sia stata più armonia tra governo e stampa in nostro favore; ma le larghezze pel rifornimento dei Turco arabi attraverso la Tunisia direbbero che il favore del governo sia più apparente che reale. Ciò si argomenta da tutte le notizie che la Tribuna e altri giornali ricevono da Tunisi sul contrabbando nelle armi e dei viveri mollemente represso dalle autorità francesi; ciò potremmo anche noi documentare con una lunga lettera che un vecchio garibaldino, il maggiore Enrico Croce, ci manda da Nizza. Si aggiunge in questa che non piccola sarebbe la responsabilità per la fiacchezza in ogni occasione dimostrata dai diversi Consoli italiani in Nizza e specialmente da quello attuale Barone Acton.
Ma un colpo più grave ci è venuto da un'altra potenza della Triplice entente: dall'Inghilterra. E' ufficialmente annunziato infatti che il governo egiziano, ha fatto occupare dalle sue truppe il distretto di Solum in Cirenaica...
I Giornali inglesi e i giornali italiani si sono affrettati a spiegare il gravissimo avvenimento. Dicono essi che quel distretto era contestato sin dal 1841 tra l'Egitto e la Turchia quale padrone della Cirenaica: che ad una delimitazione di confini e ad una nuova carta si era stabilito di venire tra l'Egitto dopo che fu occupato dall'Inghilterra e la stessa Turchia, che il governo inglese protestò contro l'Italia pel blocco di Solum... Tutto ciò viene anche ricordato dall'on. De Marinis, che si è assunto l'incarico di dare ragione all'Inghilterra - egli il famoso denunziatore del pericolo di un'occupazione inglese nel golfo di Bomba! senza dare torto all' Italia.
Ma l'avvenimento di oggi è di una gravità ecceziomale e autorizza ogni italiano, non asservito a condannare la politica del proprio governo.
Noi in tempi in cui ci si mette del fanatismo a calpestare, a rinnegare sfacciatamente e allegramente ogni preoccupazione morale, ogni principio di diritto; in tempi in cui il brigantaggio collettivo trionfa col concorso dei radicali tutti, di molti socialisti e di qualche repubblicano non ci meravigliamo menomamente che l'Inghilterra abbia profittato dalla situazione presente per risolvere una quistione, che durava da 70 anni.
L'averla risoluta prima che divenisse pacifica e definitiva la conquista italiana dà la prova che l'Inghilterra non si sentiva forte del proprio diritto; altrimenti avrebbe atteso la pace: certamente non avrebbe potuto, essere l'Italia a negarglielo, sopratutto perché non avrebbe avuto con sé la forza per fare la negazione.
Illustrazione da H.M.De Mathuisieulx, La Tripolitaine d'hier et de démain, 1912
Illustrazione da H.M.De Mathuisieulx, La Tripolitaine d'hier et de démain, 1912
Il modo improvviso in cui è stato risoluto il problema prova che l'Inghilterra ha voluto il suo ricatto per fare pendant a quello consumato dalla Germania colla spedizione della Panther ad Agadir, e che lo ha fatto assestando un formidabile man rovescio all'Italia.
E dire che gli ubbriachi dei nazionalismo hanno esaltato sino al ridicolo l'aumento del prestigio internazionale nostro dopo la conquista di Tripoli.
Lo schiaffo dato all'Italia è stato formidabile non solo pel momento in cui è avvenuta l'occupazione del distretto di Solum; ma per l'accettazione della cessione, fattagliane dalla Turchia.
Questo episodio tanto umiliante per l'Italia spiega le grande riserve usate da Grey e da Asquith nel rispondere alle numerose interrogazioni sulla guerra italo-turca: essi non vollero disgustare la Turchia che le cedeva ciò che non possedeva più.
L'episodio, infine, assesta, un altro colpo ai nazionalisti, che pazzescamente se non disonestamente, avevano esaltato l'importanza di Tobruck e della Tripolitania dal punto di vista militare.
In proposito lasciamo la parola ad un giornale fanatico del nazionalismo, della conquista africana... e dell'alleanza coll' Inghilterra: gliela lasciamo senza un sol rigo di commento.

Solum con la rada di Tobruk, da cui non è separato da cento miglia, è uno dei pochi buoni ancoraggi della costa.
Solum può essere facilmente fortificata e in conseguenza verrebbe a togliere a Tobruk gran parte della sua importanza se il governo italiano si decidesse a fare di questo punto una base navale e le relazioni fra l'Italia e l'Inghilterra dovessero modificarsi... (Il Mattino 20 dicembre).

Illustrazione da H.M.De Mathuisieulx, La Tripolitaine d'hier et de démain, 1912
Illustrazione da H.M.De Mathuisieulx, La Tripolitaine d'hier et de démain, 1912
Ed ora lasciamo pure che la Tribuna, nella sua qualità di massimo ufficioso, si sdegni contro N. Colajanni che la sconvenienza della cessione e della occupazione di Soium insieme agli altri segni di diminuito rispetto all'Italia rilevò nella Ragione. Se pur fosse vero tutto ciò che essa dice non ci sarebbe imbecille che non rimarrebbe impressionato da questa concatenazione di fatti: l'Egitto - e per esso dal 1882 in poi l'Inghilterra - quistionava da 70 anni colla Turchia pel possesso di Solum, quistionava colla Turchia pel possesso di Djanet e Ghima la Francia quale protettrice della Tunisia; la Turchia sino a ieri non aveva voluto cedere né alla Francia né all'Inghilterra; ha ceduto oggi i distretti contestati della Cirenaica e della Tripolitania dopo il decreto di annessione dell'Italia!
Continua il sistema delle bugie.
Che il nostro soldato si batta magnificamente, nessuno, nemmeno i più malevoli e maligni nostri nemici, ne ha mai dubitato: disgraziatamente il valore dagli ufficiali e soldati diviene spesso inutile per la insufficienza dei capi che si dimostrano inetti e per nulla preparati e adatti al comando. Ed è una constatazione, questa, che non poche volte, e certo non con nostro piacere, siamo stati costretti a fare. Ed è appunto per mettere al coperto la responsabilità dei capi che il nostro governo spaccia menzogne per mezzo dei comunicati Stefani e castra e ritarda spietatamente i dispacci dei corrispondenti dove può esservi un timido accenno alla verità vera delle operazioni militari tripoline.
Così l'insuccesso della ricognizione (o forse occupazione) di Bir Tobras, dovuta all'ignoranza dei movimenti dei Turco-arabi, da parte del nostro comando, diventa una magnifica vittoria. Eppure non c'è bisogno di essere esperti di cose militari per comprender l'errore del Pecori Giraldi che manda di notte, in terreno sconosciuto, senza conoscere le posizioni del nemico, una colonna che sarebbe andata al massacro, se fosse stata al comando di qualcuno meno valoroso e meno intelligente del Fara. L'operazione non è riuscita, lo dice anche un competente, il generale Bompiani, e si è convertita per opera del Fara in una brillante ritirata ed il governo, come già fece per Sciara Sciat, lancia i più mirabolanti comunicati per nascondere la incapacità del comando.
Illustrazione da H.M.De Mathuisieulx, La Tripolitaine d'hier et de démain, 1912
Illustrazione da H.M.De Mathuisieulx, La Tripolitaine d'hier et de démain, 1912
Giuseppe De Felice, che vive nei migliori termini col Comando e ch'è un entusiasta della conquista, anche lui nella qualità di giornalista, di deputato e di socialista ha mandato al suo giornale (Corriere di Catania 27 dicembre) una vivace critica sulle operazioni di guerra e pur esaltando debitamente il Fara è severisssimo contro i suoi superiori. Il significato della vittoria di Bir Tobras, egli dice nel titolo dell'articolo, è preoccupante!... A quando la sua espulsione?
Uno scacco o un insuccesso non disonora nessuno esercito: non è detto che si debba vincere sempre o che debbano riuscire tutti i movimenti pensati o iniziati. Ciò che disonora e ci copre di ridicolo all'estero, è appunto il sistema di inverosimile bugie che si spacciano e che ci mettono a livello dei giovani turchi, accusati di spargere le più sciocche panzane.
Perchè parlare, poi, di malanimo e di calunnie quando, all'estero si riducono ai veri termini le pretese vittorie?
Intanto, come conseguenza del combattimento di Bir Tobras il Colonnello Fara è stato promosso generale per merito di guerra col plauso di tutti, proprio tutti gli italiani. Allo stesso titolo venne promosso il Comandante Cagni pel coraggio temerario spiegato al principio dell'impresa. Forse sarebbe stato meglio promuoverlo per l'opera sua sapiente ed energica a Reggio Calabria all'epoca del terremoto. Allora, però, la promozione sua sarebbe sembrata una punizione per parecchi dei suoi superiori.

Hai mai visto gli ex voto di san Matteo? Conosci Giovanni Gelsomino?