Gli ubbriachi della magistratura.
Nel numero precedente abbiamo segnalato lo spirito nuovo da cui si mostrano animati i magistrati italiani dacché imperversa il nazionalismo austro-borbonico-papalino. Però gli ottimisti obbiettavano che i casi da noi allora indicati potevano essere considerati come effetto accidentale della idiosincrasia di singoli magistrati. Oggi l'obbiezione rimane senza fondamento perché, arresti, processi e condanne continuano da pertutto per reati di stampa per eccitamento allo sciopero e all'odio di classe e ad altri reati essenzialmente politici ed essenzialmente elastici.
Si condanna per tali capi di accusa a Ferrara, si arrestano De Ambris e Zocchi a Parma, si arresta Giusquiano a Pisa, si spicca mandato di cattura contro Lori a Firenze.... E c'è il continua, come nei romanzi in appendice!
Qualcuno ha attribuito questo improvviso furore reazionario agli ordini partiti dal Ministro di Grazia e giustizia. Non lo crediamo perchè conosciamo il Ministro Finocchiaro Aprile alieno dallo spirito reazionario. La spiegazione è diversa. I magistrati reazionari e vili si sono mostrati di manica larga specialmente verso i socialisti quando credettero che i socialisti fossero onnipotenti nelle alte sfere.
Oggi ritengono che l'indirizzo di governo sia mutato; oggi sperano di far carriera ingraziandosi il nazionalismo e il clericalismo e processano, arrestano e condannano all'impazzata. Ecco tutto.
Quanti leggevano il Mattino ne restavano sbalorditi. Ora ciò che scrisse il giornale di Scarfoglio, alla stregua di certi criteri che noi non approviamo, era enormemente più criminoso di ciò, che ha provocato il processo contro la Propaganda.
D'onde il mutamento improvviso? Dal vento di reazione che spira e che si crede dovrà durare e trionfare per l'accordo tra Giolitti, Bissolati, Sacchi, i nazionalisti e i clericali.
Ma trionferà davvero? Noi non lo crediamo. Fra i socialisti si fa sempre più viva e più generale la ribellione contro il riformismo cosidetto di destra, che fa capo a Bissolati; tra i repubblicani se ce ne furono favorevoli alla conquista tripolina non crediamo che ce ne siano stati mai veramente asserviti al Ministero - nemmeno Barzilai, ingiustamente sospettato per la sua soverchia gentilezza, che confina coll'amabile scetticismo. Epperò abbiamo ragione di sperare che il grido di allarme dell'on. Viazzi nella Ragione verrà ascoltato. Se così sarà si può essere sicuri che socialisti e repubblicani riuniti daranno del filo da torcere alla reazione. La loro sincera riunione, come nel 1900 farà cadere la maschera a molti radicali e se le elezioni avveranno si produrrà una situazione netta, dalla quale tutto avranno da sperare i repubblicani. La reazione, come sempre, avrà prodotto effetti contrari a quelli sperati; e tanto più facilmente quanto più tempo avrà il paese a convincersi che l'impresa di Tripoli fu compiuta ai danni del paese ed a benefizio del Banco di Roma. Il grido di allarme di Viazzi è la risposta all'invito di Turati, che dall'impresa tripolina intravvedeva ricementata l'unione tra socialisti e repubblicani. Utinam! noi concludiamo; aggiungendo che se questo risultato si conseguisse si potrebbe ripetere: {tip Nota del webmaster.::Traduzione libera: non tutti i mali vengono per nuocere!}à quelque chose malheur est bon!{/tip}
La magistratura
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