www.allonsanfan.it/2020/11/20/silvio-darzo-casa-daltri/ del 20 novembre 2020

Bobbio
Bobbio
Scrittori ritrovati: Silvio D’Arzo. Il prete, Zelinda e lacoscienza di vivere tutti in Casa d’altri
Un romanzo inedito di Silvio D’Arzo,
Gec dell’avventura, è uscito a doppia firma per Einaudi, poiché è stato completato da Eraldo Affinati. La storia di un ragazzino, ambientata nell’Inghilterra del Settecento: la madre è la levatrice del paese, il padre è morto, era un sellaio ma Gec crede che fosse un corazziere del re caduto in battaglia. Quando viene a sapere la verità scappa da casa e finisce su una nave di pirati … Mentre lo leggiamo, ripubblichiamo qui una lettura del più famoso (e perfetto) racconto di D’Arzo, Casa d’altri (Einaudi e, in versione arricchita di scritti, Bompiani).
Navigava nei nostri scaffali, compariva nelle borse di cuoio dove mettevamo i libri dell’università, uno scarno volumetto Einaudi, Casa d’altri di Silvio D’Arzo, di cui sapevamo poco: l’autore era morto giovane e il racconto, uscito postumo per la prima volta nel 1953, si chiamava, in una delle precedenti redazioni, Io prete e la vecchia Zelinda. “Un’assurda vecchia: un assurdo prete: tutta un’assurda storia da un soldo”, questo l’abstract con iper understatement che si legge nel finale.
Era, si direbbe oggi, un racconto cult.
Ed era tristissimo, il più triste del mondo, non fosse stato troppo eccentrico e aristocratico – sia il testo sia lo scrittore -, e di un’inconsueta fattura angloamericana, rivelata anche dallo stevensoniano All’insegna del Buon Corsiero, l’altro titolo conosciuto di D’Arzo.
Comunque, Casa d’altri era il capolavoro, comprendendo pure i tanti libri che non riuscì a scrivere, del provinciale e appartato Ezio Comparoni, vero nome dell’autore (Reggio Emilia, 1920-1952): nel centenario della nascita esce di nuovo nei tascabili Bompiani, a cura di Roberto Carnero, unito ad altri dei pochi testi che lo scrittore ha lasciato.