Prefazione di Joseph Tusiani

Prefazione di J. Tusiani a "13 click dal tetto del campanile", di Michele La Riccia
Prefazione di J. Tusiani a "13 click dal tetto del campanile", di Michele La Riccia
Mi son più volte chiesto quale possa apparire il panorama della nostra San Marco allo sguardo delle rondini che sfrecciano intorno al campanile della Chiesa Madre.
Dagli stessi neri volatili in continua ridda festosa davanti alle campane da anni mute la risposta non l’avremo mai, ma queste foto di Michele La Riccia potrebbero farcela indovinare.
Sono foto scattate “dal tetto del Campanile”. Ma che vuol dire questo titolo, che sembra facile e piano, ed è invece difficile e misterioso?
Immaginatevi questo Michele La Riccia che, nelle prime ore pomeridiane di una qualsiasi giornata estiva, riesce a strappare ai lavoratori addetti al restauro del Campanile, da lungo tempo recintato, il permesso di salire su su fino al tetto della torre campanaria, e, in quell’ora insolita, nella canicola che brucia, riesce finalmente a toccare la cima, munito di una piccola telecamera che tradisce lo scopo della sua scalata: fotografare una San Marco nuova da un punto fermo nuovo, direi sacro. Sì, proprio il tetto del Campanile, il dettaglio architettonico più noto e venerando che, pur nel miserevole stato in cui oggi appare, continua ad essere l’attrattiva maggiore del nostro panorama.
Abbiamo così questi “13 click” che fan subito pensare ai tredici scatti rapidissimi e quasi furtivi, con cui il La Riccia coglie, e assicura ai posteri, questi angoli impensati, e del tutto inediti, della nostra Città.
Esaminateli bene. Sembrano, a prima vista, non affatto dissimili dascorci o particolari osservati in altre foto; ma la sorpresa viene con la seconda visione. Passando da click a click, notiamo, per esempio, antistante all’Edificio Balilla, un viluppo di tetti mai prima fissato da altri fotografi; una Piazza Oberdan non altrimenti fotografabile; la parte frontale della vecchia Chiesa di San Giuseppe per la prima volta vista dall’alto; il Convento di San Matteo che, anche per la prima volta, come una provvida chioccia, sotto le sue ali protegge pa parte nuova e la parte vecchia (o inferiore) del nostro paesaggio; di nuovo una Piazza Oberdan mai prima vista dall’alto del Campanile; il verde accogliente e quasi irreale, del Villino Serrilli che dà al panorama un fiabesco accento di grazia; e una spettacolare veduta aerea dell’ingresso della Villa Comunale fino a Piazza Europa, con scorci di Via La Piscopia, Via Amendola, Via Marconi e Piazza della Repubblica; l’intera Villa con pozzo antistante; l’intera Via Palude con tutto “Fore lu Puzzeranne” ad essa congiunto; Piazza Padre Pio con giardinetto centrale e sedili laterali; il complesso scultoreo del monumento a San Pio colto nel delicato della sua recintura; l’intero Palazzo Badiale con la scalea di accesso e senza intralcio di case che ne diminuiscano la solennità; e, finalmente, una veduta globale di tetti e comignoli che ricordano la San Marco di un tempo e sono invece la San Marco di oggi.
“13 click”?
Direi piuttosto tredici atti di riverenza verso la nostra città da parte di un fotografo audace che dalla sua minuscola telecamera ha saputo estrarre non una ma tredici indimenticabili meraviglie.
Joseph Tusiani.
San Marco in Lamis, 16 giugno 2007