E' stata introdotta dall'America nord-orientale agli inizi del 1600. Ben presto si è però naturalizzata in Italia dove la si rinviene a formare anche piccoli boschetti puri. Per lo più però è isolata o a piccoli gruppi. Non è esigente né in fatto di terreno né in termini nutrizionali per cui va ad occupare spazi incolti, terreni sabbiosi e sciolti lasciati liberi da altre specie, scarpate ferroviarie.
E' pianta ubiquitaria e la troviamo dal Lauretum sino al Castanetum. E' considerata una specie arborea infestante per la sua grande capacità di emettere polloni, in ciò molto simile all'Ailanto e ai Pruni.
La Robinia, oltre al legno, ha in canna altri colpi da sparare: vanno infatti ricordati i suoi fiori che, molto profumati, forniscono il cosiddetto 'miele di gaggia' (Poletti) molto apprezzato per la sua fluidità e la zuccherificazione lenta.
Le virtù dei suoi fiori però non finiscono qui. Ben le conosce infatti chi, per suo fastidio e disappunto, soffre di spasmi allo stomaco e agli intestini o di acidità di stomaco e ad essi si affida fiducioso ingurgitando tiepidi infusi. Ad essi si affida anche chi cerca di liberarsi di noiose flatulenze di cui soffre il basso intestino.
Nel bosco è presente lungo la strada che porta al Convento e nei pressi della Lammia Nuova. Resiste molto all'inquinamento atmosferico e perciò la si trova spesso nelle alberature di viali e giardini di città, ma anche in alberature lungo strade extraurbane.
Sopporta benissimo la potatura e, pur capitozzata, cioè priva di tutti i rami, fornisce, già nell'anno di potatura, un'abbondante chioma apportatrice di un'ombra continua.
In Italia, dove forma dei boschetti, la Robinia è governata a bosco ceduo dando legna da ardere con buona capacità calorica. Dal legname degli individui adulti, molto duro e resistente, si ricavano liste per pavimenti, materiale per paleria, eccetera.
La Robinia si presta però bene ad essere governata anche a fustaia e da molti è definita, per le caratteristiche tecnologiche del suo legno, la pianta del futuro.
Robinia In evidenza
Caratteristiche
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Foto:
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Didascalia foto:
Strada per il Convento di S. Matteo, luglio 93. Robinia
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Nome scientifico:
Robinia pseudacacia L. (Leguminosae). In dialetto è detta 'Pane 'mpusse'
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Albero:
- alto 20 m;
- rami dotati di robuste spine;
-molto pollonante;
- chioma espansa e arrotondata -
Corteccia:
-da giovane grigia e compatta;
-da adulto: grigio-brunastra con fessurazioni longitudinali e cordoni a volte anastomosati tra loro -
Foglie:
- caduche;
- composte;
- imparipennate;
- con stipole divenule aguzze spine di 2 cm;
- lunghe 20-30 cm;
- foglioline:
• 6-10 paia
• con breve picciuolo
• elissoidali
• lunghe 4 cm, larghe 2,5 cm
• a margine intero
• verde- pallide nella pagina superiore, più chiare in quella inferiore
• glabre -
Fiori:
in racemi:
• penduli
• ascellari
• lunghi 10-20cm.
• a base fogliosa
- fortemente odorosi;
- bianchi;
- papilionacei;
- fioritura: maggio-luglio -
Frutti:
- legumi;
- lunghi 5-10 cm;
- appiattiti;
- rossiccio-brunastri;
- con semi:
• 4-10;
• neri;
• a forma di rene