Continua la illustrazione delle bellezze del Gargano fatta da un sammarchese. Era il 1996 ed Alessandro Augello pubblicava questo pregevole volumetto, stimolato dall'allora sindaco di San Marco in Lamis Michele Galante e dall'assessore all'ecologia Matteo Tenace. Assunto principale di questa pregevole opera, oltre che lo scopo didattico ed illustrativo, era che (uso le parole dell'Autore):
Ah, dimenticavo. Il dott. Alessandro Augello è emigrato con l'intera famiglia e di bosco, sviluppo, territorio, turismo ecc. si parla soltanto in occasione di qualche campagna elettorale oppure di qualche calamità naturale dovuta al dissesto idro-geologico. |
Presentazione
In questo opuscoletto viene presentato il tema delle specie arboree non originarie del Bosco Difesa San Matteo e quello del rimboschimento. Temi che ci fanno conoscere ancora meglio l'ambiente e il territorio su cui viviamo, in modo da rispettarlo, conservarlo e valorizzarlo.
Come abbiamo già detto nelle precedenti pubblicazioni, conservare l'ambiente e un'opera lunga e difficile che richiede la collaborazione di tutti, in particolare della scuola, per la sua funzione educatrice, e dei suoi operatori.
Si ringrazia: la Lega Ambiente per la collaborazione; i Direttori Didattici, i Presidi e tutti gli insegnanti per l'opera di sensibilizzazione verso gli alunni; il dr. Alessandro Augello per la realizzazione dell'opuscolo.
Il Sindaco On. dr. Michele Galante |
L'Assessore all'Ecologia dr. Matteo Tenace |
Note dell'autore
Devo dire che accettai l'incarico con un misto di interesse e curiosità. Poiché l'esperimento andò bene si pensò di estendere l'iniziativa anche al primo biennio delle Scuole Medie Superiori con un programma che prevedeva la descrizione della flora della Difesa divisa per sezioni: flora arborea, flora arbustiva e flora erbacea.
Iniziando però la trattazione del primo argomento è parso evidente che il lavoro sarebbe risultato alquanto sterile se non si fosse affrontato il tema della gestione del bosco. Se ne è quindi parlato ampiamente nella prima parte della pubblicazione di due anni fa e solo dopo si è passati alle specie arboree autòctone.
Saltata l'iniziativa dell'anno scorso, quest'anno si doveva puntare l'attenzione sulle specie arbustive, senonché la forza delle cose mi ha indotto a mutare obiettivo. Come si poteva infatti ignorare la grande quantità di Conifere che sono presenti nella Difesa? Come si potevano ignorare specie quali il Noce, il Pioppo canadese, l'Olmo campestre, la Robinia, l'Ailanto, il Tiglio?
D'altro canto, una volta decisa la trattazione di queste piante, come non parlare del rimboschimento e dei suoi problemi ai quali le Conifere sono strettamente legate?
Detto questo, è necessario accennare a una questione sorta discutendo delle piante arboree indigene: il Tiglio, nella Difesa, è pianta autòctona o allòctona? Sino a poco tempo fa propendevo per la seconda ipotesi. Alcuni fatti però mi hanno indotto a mutare opinione e sono:
a) il rinvenimento di un suo nome dialettale: Tégghia;
b) la scoperta nella zona dell'Agrifoglio di una ceppaia che, oltre a presentare le cicatrici del taglio di altri fusti, presenta anche un bel fusto di una ventina di centimetri di diametro;
e) la sua presenza nella zona del Faggio descritta da un anziano taglialegna che ha lavorato per molti anni nel bosco.
Pertanto sembra opportuno che il Tiglio sia ascritto alle specie arboree autòctone della Difesa anche se il Pignatti non segnala la sua presenza in Puglia. V’è di più: il discorso andrebbe approfondito pure per l'Acero montano e per l'Olmo montano anche se certamente non è questa la sede più adatta per un tal genere di discorsi.
Per finire vorrei ringraziare: per una parte delle foto, il Geometra Giuseppe Cipriani di S. Severo e il professor Vincenzo Bonfitto di S. Marco in Lamis; per la foto sull'alluvione dell'82 il Signor Mario Pignatelli di S. Marco in Lamis; per l'aiuto nella classificazione delle specie il dr. Domenico Angeloro di Torremaggiore; di nuovo, il prof. Vincenzo Bonfitto per i suggerimenti sul linguaggio utilizzato assieme a quanti, nella Legambiente, mi hanno dato una mano nel rendere il libretto in forma più leggibile, soprattutto da parte dei destinatari principali che sono i ragazzi delle scuole.
S. Marco in Lamis, Dicembre 1996
L'Autore
Alessandro Augello