Ma che cos'è un bosco? È un'entità costituita da alberi e da altre forme biologiche sia vegetali (arbusti, erbe, muschi, funghi, licheni, alghe, ecc.) che animali (mammiferi, uccelli, rettili, insetti, protozoi, ecc.).
Gli alberi ne costituiscono la parte principale ed essi stabiliscono tra di loro e con le altre forme biologiche rapporti di natura diversi i più importanti dei quali si possono così schematizzare.
a) - Competizione per l'acqua, gli elementi nutritivi, lo spazio e la luce.
b) - Simbiosi. Si ha quando due entità diverse (individui o specie) traggono dal rapporto che stabiliscono dei vantaggi reciproci. Un esempio è dato dalle querce e dai funghi Porcini.
e) - Parassitismo. È un tipo di rapporto nel quale un individuo o una specie ricava dei vantaggi a spese di altri. Un esempio è dato dai Chiodini.
d) - Saprofitismo. Si ha quando un'entità si nutre di altri organismi o parte di organismi ormai morti, È il caso di molti funghi e batteri che utilizzano rami, foglie, frutti, ecc., caduti a terra. Questo tipo di rapporto non intacca individualmente l'integrità di una pianta o di un altro organismo, ma esso è molto importante nell'economia generale del sistema bosco. Se non ci fossero i saprofiti, non avremmo la degradazione della sostanza organica morta e la rimessa in circolo degli elementi nutritivi.
Vari tipi di bosco
I boschi vengono classificati in vari modi.
1) Classificazione in base alle foglie degli alberi.
Si distinguono:
- boschi di specie a foglie larghe (latifoglie);
- boschi di specie a foglie aghiformi (aghifoglie);
- boschi di specie a foglie caduche (caducifoglie);
- boschi di specie a foglie sempreverdi (sempreverdi).
In tal modo si hanno: aghifoglie sempreverdi (Pino); aghifoglie caducifoglie (Larice); latifoglie sempreverdi (Leccio, Arancio); latifoglie caducifoglie (Acero).
2) Classificazione sulla specie o sulle specie arboree dominanti. Esempi: Cerreta, Faggeta, Pineta; Cerro e Roverella, Faggio e Abete.
3) Classificazione in base al governo (descritto più avanti): alto fusto, ceduo semplice, ceduo composto.
Albero
Pianta legnosa in cui sono visibili: tronco e rami che vanno a formare la chioma o corona fogliare conformata a seconda della specie. Il diametro, a circa 1 metro da terra, non deve essere inferiore a 5 cm e l'altezza non inferiore a 10 metri. Il diametro è importante perché, ad esempio, edera e vite, che possono raggiungere altezze considerevoli, non sono considerate alberi proprio per il tronco sottile.
Arbusto o frutice
Pianta legnosa con ramificazioni che prevalgono sulla massa del fusto e che partono ad una certa altezza dal suolo.
Cespuglio o suffrutice
Pianta legnosa di piccole dimensioni con diramazioni che partono dalla base e hanno diametro simile al fusto principale.
La distinzione, che sembra chiara, nella pratica non lo è perché:
a) in base all'ambiente una stessa specie può presentarsi nelle tre forme appena descritte. Esempio: la Roverella, in condizioni favorevoli, è un albero; sui suoli rocciosi cresce come arbusto o cespuglio;
b) nelle piante arboree c'è uno stadio arbustivo nella fase giovanile;
c) nelle stesse condizioni, ci possono essere diverse forme di una stessa specie: una arborea e l'altra arbustiva, allo stesso modo come esistono uomini altissimi e uomini bassissimi.