È una specie che presenta molte varietà per cui, a volte, ci sono problemi per la classificazione. Tanto per avere un'idea, ci sono le varietà Opalus (la varietà tipica), la Opulifolium, la Rotundifolium, la Ambiguum, la Obtusatum (A. d'Ungheria), la Neapolitanum (A. napoletano). Comunque, quando nella Difensa trovate un acero che non sia il campestre, pensate all'Acero opalo e non sbagliate.
Il suo areale di vegetazione è il Castanetum, ma di frequente si sposta nel Fagetum. In genere è consociato con l'Acero campestre ed altre latifoglie e non forma popolamenti puri.
Nella Difensa molti esemplari di Acero opalo si trovano lungo la strada che conduce al convento di S. Matteo . È abbastanza diffuso nel bosco, ma in maniera sporadica.
Da un punto di vista selvicolturale ha le stesse caratteristiche dell'Acero campestre: non va bene per la fustaia perché la specie è di piccole dimensioni. Va meglio nei cedui perché possiede ceppaie vigorose che assicurano una buona produzione di legna. Nel rimboschimento ha la sua importanza perché si adatta bene in terreni molto argillosi.
Acero opalo In evidenza
Caratteristiche
-
Foto:
-
Didascalia foto:
Foglie
-
Nome scientifico:
Acer opàlus Mill. (Aceraceae). In dialetto è detto 'Acere'
-
Albero:
- alto 15-20 mt.
-
Corteccia:
- color cenere con varie macchie biancastre;
- liscia nei giovani;
- a grosse placche negli adulti. -
Foglie:
- caduche;
- opposte;
- grandi;
- margine intero o poco dentato;
- picciòlo lungo;
- base cordata -
Gemme:
- grosse;
- a forma di uovo;
- rossastre;
- apice acuto -
Fiori:
Pianta monoica con:
- fiori ermafroditi in corimbi agli apici dei germogli tra due foglie opposte. -
Frutti:
Disàmare disposte ad angolo non molto grande e con ali di 2-3 cm.
-
Aneddoto:
I due Aceri
L'Acero campestre e l'Acero opalo si recarono a S. Marcuccio. Sbrigati gli affari, si sedettero al tavolo di un bar.
"Ti va una birra?" domandò l'Acero campestre.
"Purché sia fresca", rispose l'Acero opalo.
"Una birra a testa!" ordinarono i due al cameriere, dopo di che fecero quattro chiacchiere da buoni amici.
"Questo così, quello colì", diceva l'Acero opalo.
E l'Acero campestre, di rimando: "Tizio crede di essere il più furbo. Caio ha cercato di farmi fesso".
Finita la birra, finirono le chiacchiere e venne il tempo di pagare.
"Facciamo a metà?" propose l'Acero opalo.
"Eh, no!", rispose l'Acero campestre. "Pagamento alla romana. Io sono solo, ma tu hai diverse varietà e tutte bevitrici!".