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Le piante arboree In evidenza

Località Antenne: Popolamento di alberi contornato da Roverella, specie eliòfila che si distingue benissimo in inverno per le foglie rossastre ancora attaccate ai rami. In primo piano ciò che resta delle conifere utilizzate per il rimboschimento e danneggiate dagli animali al pascolo. Località Antenne: Popolamento di alberi contornato da Roverella, specie eliòfila che si distingue benissimo in inverno per le foglie rossastre ancora attaccate ai rami. In primo piano ciò che resta delle conifere utilizzate per il rimboschimento e danneggiate dagli animali al pascolo.

Le piante arboree autoctone (spontanee) della difensa
Dopo aver capito come è fatto e si presenta un bosco (struttura) e come viene gestito dall'uomo (governo e trattamento), possiamo entrare un po' più nel dettaglio delle singole specie e iniziare a rispondere alla domanda che ancora non ha avuto una risposta: Che albero è questo?.
Catalano direbbe che, per rispondere alla domanda, bisogna conoscere gli alberi. Noi siamo dello stesso avviso ed è proprio questo il compito che ci accingiamo ad affrontare.
Precisiamo subito che non è nostra intenzione passare in rassegna tutte le piante presenti sul territorio di S. Marco, ma solo quelle della Difensa la cui altitudine va dai 700 ai 1.000 metri. La gran parte dei suoi terreni, però, si trova sugli 800-900 m. Ne deriva che questo bosco appartiene al Castanetum, la zona del Castagno e dei querceti caducifogli, cosa che dovremmo sapere ricordandoci delle zone fìtoclimatiche.
La caratteristica peculiare del Castanetum è che non presenta conifere spontanee, ma principalmente querce e castagni per cui tutti i pini e i cipressi che si trovano nella Difensa derivano da apporti esterni e cioè da rimboschimenti avvenuti in più tempi e per opera di Enti diversi. La vegetazione spontanea della Difensa, invece, è costituita soprattutto da due specie di querce, la Roverella ed il Cerro. Un'altra quercia, il Leccio, pur presente, è confinata solo in alcune zone.
La Difensa è, dunque, essenzialmente un bosco a Roverella e Cerro anche se notevole è la presenza del Carpino nero. Altre specie arboree sono rappresentate in buon numero, ma rivestono sempre importanza secondaria.
Fatta questa premessa, converrà dire che, come ognuno di noi è identificato dal nome, dal cognome e dall'indirizzo, lo stesso avviene, più o meno, per le piante. Infatti, se facciamo coincidere il cognome con il genere, il nome con la specie e l'indirizzo con la famiglia, così come con cognome, nome e indirizzo siamo in grado di identificare una persona, allo stesso modo, con genere, specie e famiglia siamo in grado di identificare una pianta.
Genere, specie e famiglia, nella terminologia scientifica, sono indicati in latino. Poiché, spesso, una stessa pianta è stata classificata da due o più autori diversi, è capitato che questa pianta è stata identificata con due o più nomi diversi. Allora, per evitare confusione, accanto al nome latino, si indica anche il nome dell'autore che l'ha classificata. Esempio: la quercia che in italiano indichiamo come Roverella, in termini scientifici, è così detta: Quercus pubèscens Wild (Fagaceae), dove Quercus = genere, pubèscens = specie, Wild = autore che l'ha classificata, Fagaceae = famiglia di appartenenza della pianta.
La stessa pianta è indicata anche con il nome di Quercus robur L. varietà lanuginosa Lamk. Quando, al posto del nome dell'autore, c'è una L., con tale lettera si intende il nome di Linneo che ha introdotto questo tipo di classificazione.

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