Presentazione
Lo spirito che anima la manifestazione è quello di conoscere sempre di più il proprio ambiente in modo da rispettarlo e valorizzarlo al meglio. Questa è un'opera lunga e difficile che richiede la collaborazione di tutti, in particolare della Scuola e dei suoi operatori.
Si ringrazia: la Lega Ambiente per la collaborazione; i Direttori Didattici, i Presidi e tutti gli insegnanti per l'opera di sensibilizzazione verso gli alunni; il dr. Alessandro Augello per la realizzazione dell'opuscolo.
Il Sindaco On. dr. Michele Galante |
L'Assessore all'Ecologia dr. Matteo Tenace |
Note dell'autore
Oltre a qualche necessaria correzione e aggiunta ai temi già affrontati, il mio compito doveva risolversi nella illustrazione delle più importanti specie arboree della Difensa.
A lavoro iniziato, però, mi sono accorto che era necessario esporre alcuni concetti sulla gestione del bosco, altrimenti gli argomenti trattati sarebbero stati poco comprensibili. Era necessario farlo anche per altri due motivi: il primo legato agli immancabili commenti negativi ascoltati in relazione al taglio della legna, sicché ne veniva fuori sempre la criminalizzazione di un'attività che invece merita il dovuto rispetto. Il secondo dato dalla risposta alla domanda: Ma perché, se gli alberi hanno tante funzioni, si permette che siano tagliati?.
Riguardo ai tagli, va detto che la pratica dell'utilizzo dei boschi a S. Marco è un'attività molto antica e che ha delle tradizioni consolidate e che, tuttora, costituisce l'unica fonte di sostentamento per molte famiglie. La questione del lavoro, però, non vuol essere in alcun modo un alibi. Infatti, il taglio del bosco, di per sé, non è un'attività nociva; gli alberi non solo possono, ma devono essere tagliati. Il che non significa affatto che si debba tagliare a piacimento. Anche se si è proprietari di un bosco, prima di eseguire un taglio, è obbligatorio, per legge, munirsi di autorizzazione e il taglio va eseguito sotto il controllo delle Guardie Forestali. Se poi ci sono delle persone che effettuano dei tagli abusivi, questo, anche se molto grave, è un altro problema.
Convinto di questa impostazione, ho quindi prima parlato di come è fatto e di come è gestito un bosco e poi delle singole specie. Ne è venuto fuori un lavoro che, se pur corretto da un punto di vista scientifico, era però inadatto per i lettori ai quali era destinato. Ho quindi riscritto il tutto con un linguaggio meno tecnico e più discorsivo senza tralasciare, però, i contenuti. Pensate che ne sia uscita una cosa più leggera? Macché! Pesante era e pesante rimaneva. Allora ho cambiato ancora il linguaggio e ogni tanto, tra un argomento e l'altro, ho provato ad inserire qualche storiella che si racconta in giro e qualcun'altra inventata lì per lì dal sottoscritto, senza starci troppo a pensare. Ho fatto bene, ho fatto male? Sono riuscito nell'intento? Col tempo si vedrà.
Mi restano due perplessità: sottolineando l'importanza dell'aspetto produttivo, c'è il rischio di fraintendere le cose. Ma, dopo aver ripetuto a iosa che i tagli devono essere eseguiti sempre sotto autorizzazione e controllo della Guardia Forestale, voler fraintendere mi sembra francamente malafede. Infine, essendo il libretto troppo denso di contenuti, può venir meno la scorrevolezza della lettura. Ho fatto questa considerazione: lavori tecnici e scientifici sulle nostre zone in giro ce ne sono pochini. Se questo libretto può diventare utile fonte di nozioni (anche per gli insegnanti) poco diffuse, perché sprecare l'occasione?
Per concludere, vorrei ringraziare, per le foto, i Signori: geometra Giuseppe Cipriani di S. Severo, i professori Vincenzo Bonfitto e Pierino Saracino di S. Marco in Lamis.