garganovede, il web dal Gargano, powered in S. Marco in Lamis

Antonio Gramsci

Dalla Treccani.
Uomo politico e pensatore (Ales, Cagliari, 1891 - Roma 1937). Membro del PSI e fondatore de L'Ordine Nuovo (1919), fece parte dell'esecutivo dell'Internazionale comunista (1923). Divenuto segretario del Partito comunista d'Italia (PCd'I) e deputato (1924), affrontò la questione meridionale, indirizzando la politica dei comunisti verso l'unione con i socialisti massimalisti. Nel 1924 fondò il quotidiano politico l'Unità, organo del PCd'I. Per la sua attività e per le sue idee fu condannato a venti anni di carcere (1928). Il suo pensiero politico, espresso anche nei numerosi scritti, si articolò in una rilettura globale dei fenomeni sociali e politici internazionali dal Risorgimento in poi, che lo portò a criticare per la prima volta lo stalinismo, a teorizzare il passaggio dalla "guerra di movimento" alla "guerra di posizione", a formulare i concetti di "egemonia" e di "rivoluzione passiva". Per la statura del suo impegno intellettuale e politico è considerato una tra le maggiori figure della prima metà del Novecento italiano.

 
  • Antonio Gramsci - Alcuni temi della questione meridionale

    Antonio Gramsci - Alcuni temi della questione meridionale

    Martedì, 19 Luglio 2022 - 176.27 Kb - pdf - a25f0263cf1531411f99cc98246a0a27 - Antonio Gramsci, La questione meridionale, a cura di Franco De Felice e Valentino Parlato, Roma, Editori Riuniti, 1966.Lo spunto per queste note è stato dato dalla pubblicazione, avvenuta nel Quarto Stato del 18 settembre, di un articolo sul problema meridionale, firmato Ulenspiegel che la redazione della rivista ha fatto precedere da un esordio alquanto buffo. Ulenspiegel dà notizia, nel suo articolo, del recente libro di Guido Dorso (La Rivoluzione meridionale, Torino, edit. Piero Gobetti, 1925) e accenna al giudizio che il Dorso ha dato intorno all'atteggiamento del nostro partito sulla quistione del Mezzogiorno; nel suo esordio, la redazione del Quarto Stato, che si proclama costituita di "giovani che conoscono perfettamente nelle sue linee generali (sic) il problema meridionale", protesta collettivamente per il fatto che si possano riconoscere dei "meriti" al partito comunista. E fin qui niente di male; i giovani del tipo Quarto Stato hanno, in ogni tempo e luogo, fatto sopportare alla carta ben altre opinioni e proteste senza che la carta si ribellasse. Ma poi questi "giovani" aggiungono testualmente: "Non abbiamo dimenticato che la formula magica dei comunisti torinesi era: dividere il latifondo tra i proletari rurali. Quella formula è agli antipodi con ogni sana realistica visione del problema meridionale"'. E qui occorre mettere le cose a posto, poiché di "magico" esiste solo l'improntitudine e il superficiale dilettantismo dei "giovani" scrittori del Quarto Stato.La "formula magica" è inventata di sana pianta. E devono avere ben poca stima dei loro intellettualissimi lettori i “giovani” del Quarto Stato se osano con tanta loquace sicumera simili capovolgimenti della verità. Ecco, infatti, un brano dell'Ordine Nuovo (numero del 3 gennaio 1920) nel quale è riassunto il punto di vista dei comunisti torinesi. [...]

  • Antonio Gramsci - La questione meridionale

    Antonio Gramsci - La questione meridionale

    Martedì, 19 Luglio 2022 - 375.78 Kb - pdf - fd69d9b44aa1e31fa887eff5e977a62b - Antonio Gramsci, La questione meridionale, a cura di Franco De Felice e Valentino Parlato, Roma, Editori Riuniti, 1966La quarta guerra del Risorgimento italiano non pare debba avere per il Mezzogiorno conseguenze diverse da quella delle altre tre. Lo ha fatto notare A. Labriola alla Camera durante la discussione della politica economica del gabinetto Salandra, ma l'Agenzia Stefani ha trasmesso delle sue parole un riassunto generico e scolorito.Già nel 1911 in una pubblicazione semiufficiale posta sotto il patronato dell'Accademia dei lincei, Francesco Coletti, un economista serio e poco amante dei paradossi, aveva fatto notare che l'unificazione delle regioni italiane sotto uno stesso regime accentratore aveva avuto per il Mezzogiorno conseguenze disastrose, e che la cecità dei governanti, dimentichi del programma economico cavouriano, aveva incrudito lo stato di cose dal quale originava la annosa e ormai cronica questione meridionale. [...]

  • 01 - 1975 - Antonio Gramsci - Il Risorgimento - Riforma e Rinascimento

    01 - 1975 - Antonio Gramsci - Il Risorgimento - Riforma e Rinascimento

    Martedì, 02 Agosto 2022 - 300.18 Kb - pdf - 46a5e2e84f3bc0ab23fada281118990c - Antonio Gramsci, Il Risorgimento, Roma Editori riuniti 1975.Una doppia serie di ricerche. Una sull’Età del Risorgimento e una seconda sulla precedente storia che ha avuto luogo nella penisola italiana, in quanto ha creato elementi culturali che hanno avuto una ripercussione nell’Età del Risorgimento (ripercussione positiva e negativa) e continuano a operare (sia pure come dati ideologici di propaganda) anche nella vita nazionale italiana così come è stata formata dal Risorgimento. [...]

  • 02 - 1975 - Antonio Gramsci - Il Risorgimento

    02 - 1975 - Antonio Gramsci - Il Risorgimento

    Martedì, 02 Agosto 2022 - 1.03 Mb - pdf - e83e480c26900867905e75b5e11b76eb - Antonio Gramsci, Il Risorgimento, Roma Editori riuniti 1975.[...] Questo libro di Adolfo Omodeo pare sia fallito nel suo complesso. Esso è il rifacimento di un manuale scolastico e del manuale conserva molti caratteri. I fatti (gli eventi) sono semplicemente descritti come pure enunciazioni da catalogo, senza nessi di necessità storica. Lo stile del libro è sciatto, spesso irritante; i giudizi sono tendenziosi, talvolta pare che l’Omodeo abbia una quistione personale con certi protagonisti della storia (per esempio coi giacobini francesi). Per ciò che si riferisce alla penisola italiana, pare che l’intenzione dell’Omodeo sarebbe dovuta essere quella di mostrare che il Risorgimento è fatto essenzialmente italiano, le cui origini devono trovarsi in Italia e non solo o prevalentemente negli sviluppi europei della Rivoluzione francese e dell’invasione napoleonica.Ma questa intenzione non è attuata in altro modo che nell’iniziare la narrazione dal 1740 invece che dal 1789 o dal 1796 o dal 1815. [...]

  • 03 - 1975 - Antonio Gramsci - Il Risorgimento - Appendice

    03 - 1975 - Antonio Gramsci - Il Risorgimento - Appendice

    Martedì, 02 Agosto 2022 - 309.14 Kb - pdf - e34a15950288db75a891f533d71603d8 - Antonio Gramsci, Il Risorgimento, Roma Editori riuniti 1975.[...] L’unità storica delle classi dirigenti avviene nello Stato e la storia di esse è essenzialmente la storia degli Stati e dei gruppi di Stati. Ma non bisogna credere che tale unità sia puramente giuridica e politica, sebbene anche questa forma di unità abbia la sua importanza e non solamente formale: l’unità storica fondamentale, per la sua concretezza, è il risultato dei rapporti organici tra Stato o società politica e "società civile". Le classi subalterne, per definizione, non sono unificate e non possono unificarsi finché non possono diventare "Stato": la loro storia, pertanto, è intrecciata a quella della società civile, è una funzione "disgregata" e discontinua della storia della società civile e, per questo tramite, della storia degli Stati o gruppi di Stati. [...]

  • 04 - 1975 - Antonio Gramsci - Note bibliografiche

    04 - 1975 - Antonio Gramsci - Note bibliografiche

    Martedì, 02 Agosto 2022 - 120.98 Kb - pdf - ebafe1686f08851c5dd33445f7e66f26 - Antonio Gramsci, Il Risorgimento, Roma Editori riuniti 1975.[...] Nelle edizioni Remo Sandron molti libri per questa rubrica. Due direzioni. Il Sandron ha avuto un momento di carattere "nazionale": ha pubblicato molti libri che riguardano la cultura nazionale e internazionale (edizioni originali di opere del Sorel); ed è editore "siciliano", cioè ha pubblicato libri sulle questioni siciliane, specialmente legate agli avvenimenti del ’93-94. Carattere positivistico, da una parte, e, dall’altra, sindacalistico delle pubblicazioni del Sandron. Molte edizioni esauritissime, da ricercare nell’antiquaria. Pare che la collezione degli scritti di Marx-Engels-Lassalle diretta da Ettore Ciccotti, prima che da Luigi Mongini, sia stata iniziata dal Sandron (col Capitale) (vedere questo particolare di storia della cultura). Il libro di I. Bonomi sulle Vie nuove del socialismo, di A. Zerboglio, Il socialismo e le obbiezioni più comuni, di Enrico Ferri Discordie positiviste del socialismo, di Gerolamo Gatti Agricoltura e socialismo (ediz. francese con prefazione di Sorel), di G. E. Modigliani La fine della lotta per la vita fra gli uomini, di A. Loria Marx e la sua dottrina, di E. Leone sul Sindacalismo, di Arturo Labriola su La teoria del valore di Carlo Marx (sul III libro del Capitale), di E. Bruni su Socialismo e diritto privato, di Carlo F. Ferraris su Il materialismo storico e lo Stato, ecc. Libri sulla quistione meridionale. Del capitano Francesco Piccoli la Difesa del Dr. Nicola Barbato innanzi al Tribunale di Guerra, pronunziata in Palermo, maggio 1894.Nel catalogo Sandron è contenuto anche un libro di Filippo Lo Vetere sull’agricoltura siciliana. Il Lo Vetere (cfr. Problemi del Lavoro del 1 febbraio 1932) era della generazione dei Fasci siciliani. Dirigeva una rivista Problemi Siciliani, che sarà interessante ricercare e vedere. È morto nel settembre 1931. Era del gruppo Rigola. [...]

  • 2003 - Antonio Gramsci - Davide Lazzaretti

    2003 - Antonio Gramsci - Davide Lazzaretti

    Mercoledì, 03 Agosto 2022 - 130.39 Kb - pdf - 14756c50a3b2b90bc2b648f1dc954b0b - Avevo assistito, nel maggio scorso, ad uno spettacolo di Simone Cristicchi dal titolo “Il secondo figlio di Dio” dedicato alla figura di Davide Lazzaretti. Aveva giocato nella scelta la curiosità di verificare se Cristicchi facesse riferimento in qualche modo alle note dedicate da Gramsci alla figura dell’amiatino. Poi, l’estate di letture mi propose, più per caso che per mia deliberata volontà, una copia dell’organo dell’attuale Presidente del Consiglio, ossia “l’Unità” fondata dallo stesso Gramsci, come ancora recita la testatina del quotidiano in un atteggiamento che, personalmente, reputo offensivo sia nei confronti di Gramsci sia nei confronti di quante/i ebbero quella testata come punto di riferimento nel corso di lunghi e rimpianti (parlo per me) anni di militanza politica (si acquistava comunque l’Unità anche se si militava in Lotta Continua o in un gruppo qualsiasi della sinistra extraparlamentare oppure se si era fortemente critiche o critici rispetto alla politica del Pci). In quell’intervista Cristicchi parlava del suo spettacolo e ancora una volta non faceva parola alcuna del fatto che Gramsci avesse scritto di Lazzaretti nei Quaderni del carcere (sia ben chiaro, nessuno è obbligato a parlare di Gramsci sempre e comunque ma ci si sarebbe attesi almeno un cenno en passant, vista la sede dell’intervista; il che,scritto di sfuggita, conferma che quel quotidiano nulla spartisce neanche con la memoria del suo fondatore).
Powered by Simple
Hai mai visto gli ex voto di san Matteo? Conosci Giovanni Gelsomino?