Ascoltate alcune parole del 17 capitolo del Deuteronomio, parole che tutti i governanti dovrebbero portare scolpite nei loro cuori: Cum sederit in solio regni sui, describit sibi Deuteronomium legis hujus, legetque illud omnibus diebus vitae suae, ut discat timere Deum neque declinet in partem dexteram vel sinistram, ut longo tempore regnet ipse, et filii ejus (Nota 20): appena il Re - dice Dio - si assiderà sul trono del suo regno, la prima cosa che farà, sarà scrivere di propria mano questa mia legge, e la leggerà poi tutti i giorni della sua vita, perché apprenda a temere Dio. Non si sposterà da essa neppure un punto, né a destra né a sinistra, e in questo modo conserverà a lungo il suo regno, per sé e per i suoi figli.
Se Aristotele sa più di Dio, si seguano le dottrine di Aristotele; se Senofonte sa più di Dio, si seguano le idee di Senofonte: se Tacito dice cose più giuste di quelle che dice Dio, si faccia tesoro delle sue sottigliezze e dei suoi consigli. Ma se Dio sa più di loro, Dio che è l'unica vera Sapienza, si studino, si imparino e si seguano le ragioni di Stato indicateci da Dio. Non dico con questo che non si debbano leggere libri; ma qualsiasi politica che esclude la legge di Dio è ignoranza, è inganno, errore, malgoverno, rovina. Al contrario la legge di Dio, pura e semplice senza complicazioni, è politica, è scienza, è certezza, è Governo, è conservazione, è sicurezza.
Tutta la politica di un uomo di Stato cristiano si può riassumere in quattro punti, che si risolvono in quattro rispetti: verso Dio, verso se stesso, verso i sudditi, verso gli stranieri. I mezzi per esternare questi rispetti li troviamo tutti nella legge di Dio; il rispetto verso Dio si esternerà con la Religione; verso se stesso con la temperanza; verso i sudditi con la giustizia; verso gli stranieri con la prudenza. Verso qualsiasi di queste direzioni navigherà sicura la navicella del governo, se i suoi Consigli terranno sempre gli occhi fissi a quella stella polare che è Dio e useranno di quel timone che è la sua legge: Consiliorum gubernaculum lex divina (San Cipriano).
I consiglieri sono i timoni dei Governi, e la legge di Dio deve essere il timone dei Consigli. Consiglio e Stato che non si governano con la legge di Dio sono nave senza timone. Per questa ragione i regni di Geroboamo, di Basa, di Jeù e di tanti altri naufragarono miseramente.
Il più prudente e il più politico dei Re, di cui si legge nelle Sacre Scritture, è senza dubbio David. E qual era il suo Consiglio? Egli stesso ce lo dice: Consilium meum iustificationes tuae (Nota 21): le tue massime sono il mio Consiglio, Signore!
Questo sì che era un buon Consiglio! Questi sì che erano consiglieri prudenti e saggi! Il Consiglio era la legge di Dio, i consiglieri erano i Dieci Comandamenti. Di Achitofel, di quel famosissimo consigliere, la Scrittura dice che i consigli erano come oracoli e risposte di Dio: Tamquam si quis consuleret dominum. I Comandamenti di Dio, che erano i consiglieri di David, non erano come oracoli, ma erano i veri oracoli di Dio. E chi si fa governare dagli oracoli di Dio, come può sbagliare?
Se Dio non sarà contro di noi, la conservazione del regno sarà assicurata: Ponam me juxta te, et cujusvis manum pugnet contra me, diceva Giobbe che fu Re (Nota 22). Mi ponga Dio vicino a Lui, e combatta pure tutto il mondo contro di me. Se avremo Dio dalla nostra parte, anche se tutto il mondo fosse contro di noi, esso non potrà recarci alcuna offesa; ma se Dio sarà contro di noi, anche se tutto il mondo fosse con noi, questo non riuscirà a difenderci. Bisogna far alleanza con Dio, alleanza offensiva e difensiva, e saremo sempre sicuri.
Ora vediamo il punto debole di quel cattivo Consiglio dei pontefici e farisei: essi per allearsi ai Romani si allontanarono da Dio; e poiché non esitarono a perdere Dio per conservare il loro Stato, persero lo Stato, dopo aver perso Dio. Iste homo multa signa facit: quest'uomo (essi dicevano) fa molti segni. Chiamavano segni i miracoli di Cristo, e benché conoscessero il numero dei miracoli, si ingannarono nel numero dei segni. I miracoli erano molti, ma i segni erano due soli: il seguire Cristo era segno di conservazione; il non seguirlo, segno di rovina.
Politica e legge di Dio
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