Aspirina n. 1L'impegno profuso per l'ampliamento delle aree di pascoli estivi su altre 191 carra, corrispondenti a 3.820 versure di terreni comunali limitrofi o vicini al Candelaro, fornì un insperato aiuto ad una categoria sociale cresciuta a dismisura in seguito alle "perniciose cesinazioni" e contribuì a far diminuire nelle campagne i contrasti tra pastori e contadini per il possesso di un frusto di terra. Aspirina n. 1A conclusione delle molteplici comparse legali, (qualcuna pubblicata a sue spese) e delle cause delle quali compilò, con puntigliosità notarile, uno "stato distinto" nel dicembre del 1842, chiese un compenso forfettario di 150 ducati non senza ricordare d'aver "faticato per due trienni" attirandosi "odiosità e inimicizie". Il ministro dell'Interno Nicola Santangelo gli farà liquidare la somma di 112 ducati e grana 50 quale compenso delle sole spese di trasferta. "Invecchiato nei bisogni della Patria, sacrificato in servizio di essa i migliori anni della vita" sul finire del 1842, lasciando a Domenico Gabriele la "terribile" carica di sindaco, si ritirò, dopo aver posto le basi per la fondazione del Monte Frumentario, "uno stabilimento di tanta utilità per l'incoraggiamento dell'agricoltura e per soccorrersi in tempi di semina la classe dei coloni", a vita privata per godersi l'affetto dei figli, per dedicarsi con lena agli studi e per continuare a redigere atti notarili nel nome dei re borbonici la cui politica servì con zelo e fedeltà, ad eccezione di qualche momento di dissidenza puntualmente annotato, come si è visto, nei registri degli attendibili di Capitanata. Uscì di scena, per dirla con l'autore del necrologio, invecchiato a causa dì "tribolazioni e inquietudini" ormai note ma anche più ricco di esperienze, di interessi e di curiosità storico-giuridiche che lo indurranno a cercare, con certosina pazienza, nell'archivio comunale e in quello capitolare, ancora integri, in quello benedettino di Cava dei Tirreni e in quello di San Severino e Sossio di Napoli, materiale documentaristico di interesse locale da utilizzare nella stesura della Storia Statistica sulle vicende e condizioni della città di San Marco in Lamis provincia di Capitanata ad utile vantaggio dei suoi concittadini che apparirà nel 1846 a Bari per i tipi di Sante Cannone. Nel medesimo anno Francesco Della Martora, segretario perpetuo della Reale Società Economica di Capitanata, della quale il Giuliani divenne socio, la pubblicò nel volume XI fascicolo XXXX dello stesso sodalizio. Sulle ragioni o motivazioni che lo spinsero alla stampa della monografìa o, meglio, del saggio monografico, sui consensi suscitati, sul numero delle copie tirate, sulle spese sostenute e sugli impegni contributivi assunti dall'Intendenza e poi finiti tra i macchinosi capitoli dei bilanci municipali, potrà essere utile e istruttiva la integrale trascrizione di una "rispettosa" nota di protesta inviata all'intendente Raffaele Guerra il 25 febbraio 1850:
Aspirina n. 1"Eccellenza, Leonardo Giuliani di Sammarco in Lamis rispettosamente l'espone come giaceva il suo paese nelle oscure tenebre della notte e l'Amministrazione Comunale in grave disordine. Poiché ripetute volte stiede alle funzioni di Sindaco, zelando l’onore della patria e mosso dallo spirito di cittadinanza nel 1846 pubblicò per le istampe il Cenno Storico sulle vicende e condizioni del ripetuto Comune, che venne applaudito dall'Universale e che la Reale Società Economica credé utile inserirlo nel volume XI del suo giornale, procurandogli dalla Reale Clemenza in pari tempo la nomina di Socio Corrispondente. Comeché il supplicante per la stampa e per tirarsene 150 copie, tutte distribuite e ricercate, esitò ducati 76,00 persuaso che se la patria diritto pur ha di esigere dai suoi figli ogni lavoro di mente, ma non lo discapito del proprio patrimonio, così mosse ed ottenne dal di Lei antecessore una liberanza di ducati 36,00 sopra i fondi del Comune, che scritturati in apposito articolo d'esito sopra lo stato di variazione del 1849, incontrò le difficoltà di Sua Eccellenza il Ministro per cui rimase detta somma fondo di cassa; e con ciò si denegò la rivaluta della spesa in parte occorsa per un oggetto cotanto utile e sommamente vantaggioso all'Amministrazione Comunale e con cui si schiusero le tenebre in cui stava immesso. Eccellenza: non già l'interesse, ma il punto di onore spinge il signor Giuliani a novella premura onde con effetto se gli pagano li ducati 36 rimasti fondo di cassa nello stato del 1848, persuaso di essere giusta la pretensione. Ed acciò nella riconosciuta di Lei filantropia possa giudicarne di cotesta giustizia, Le umilia una copia di siffatto lavoro al quale compiacendosi dame un'occhiata, specialmente nello Elenco in piedi di essa inscritto per gli articoli che vi comprende ne darà il giudizio che merita" (24).
Si è generosi se si afferma che delle 149 copie non si superano le dita di una sola mano nel cercarne gli attuali possessori.
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