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1873 - Il popolo italiano - Cap. VI
Angelo Mazzoleni, Il popolo italiano, Milano Vallardi 1873
La Chiesa e l’Italia.
Non fu la sposa di Cristo allevata
Del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto,
Per esser ad acquisto d’oro usata;
Ma per acquisto d'esto viver lieto
E Sisto e Pio, Callisto ed Urbano
Sparser lo sangue dopo molto fleto.
Non fu nostra intenzion ch’a destra mano
De’ nostri successor, parte sedesse,
Parte dall’altra, del popol cristiano;
Né che le chiavi, che mi fur concesse,
Divenisser segnacolo in vessillo,
Che contro i battezzati combattesse;
Né ch’io fossi figura di sigillo
A privilegi venduti e mendaci,
Ond’io sovente arrosso e disfavillo.
In vesta di pastor lupi rapaci
Si veggon di quassù per tutti i paschi.
O difesa di Dio, perché pur giaci?
Dante, Parad., c. XXVII.
Ogni rivoluzione italiana è una protesta contro i due capi rappresentanti della cattolicità - il papato e l’impero -i due mali geni che per lunga stagione fecero strazio della nostra terra, disseminando ovunque i germi di interne e continuate discordie.
Con la Chiesa e coi preti, scrisse già Macchiavelli ne’ suoi discorsi, siam diventati senza religione, cattivi e l’uno all’altro nemici. Le rivoluzioni che cominciano verso il mille e come bufera si scatenano sulle città libere italiane, le innumerevoli vicissitudini dei Guelfi e dei Ghibellini, le dispotiche ambizioni di Gregorio VII e tutte le idee che si succedono dopo di lui, non escono mai dal circolo tracciato dalla Chiesa colla fede e dall’Impero colla legge. [...]
| Data creazione | Mercoledì, 04 Maggio 2022 |
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| Categoria | Angelo Mazzoleni |
| Dimensione | 146.44Kb |
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