L'Illustrazione popolare, Vol. V, N. 28 del 4 Febbraio 1872
Contemporanei celebri
Carlo Cattaneo.
Nella notte del 5 febbraio 1869 moriva a Castagnola, presso Lugano, all'età di sessantanove anni, Carlo Cattaneo.
Nato nel 1801 da una famiglia di non ricchi fittabili della bassa Lombardia, compiva i primi suoi studii nel Seminario Arcivescovile, ed in età giovanissima professava umane lettere a Milano nel Ginnasio Comunale di Santa Marta. Mentre educava con nobile entusiasmo al bello ed al vero i numerosi suoi alunni, che l'ebbero caro per tutta la vita, studiava privatamente la giurisprudenza e l'economia pubblica presso quel sommo luminare di Gian Domenico Romagnosi, che lo proclamò sempre pel primo fra i suoi più eletti discepoli.
Associatosi a quel grand'uomo pubblicò preziosi scritti di economia e di studii civili negli Annali universali di statistica. Poscia nel Giornale di Giurisprudenza pratica scrisse una pregiata Memoria sulle Interdizioni israelitiche, che valse più che mai a ridonare a questa storica progenie i contrastati diritti sì giuridici che politici.
La penna che in questo libro profondeva i tesori della erudizione giuridica, era la medesima che faceva meravigliare gli economisti, in un suo scritto prezioso contro le teorie economiche di Litz; che soggiogava gli ingegneri nella polemica ardente e vittoriosa sulla ferrovia lombardo veneta; che strappava ai chimici i segreti della loro astrusa scienza, per rivelarli nelle Varietà chimiche pei non chimici agli sguardi profani, abbelliti di colori ridenti; che dettava la memoria intorno all'Irlanda, in cui profetizzò molti anni prima la rovina che sovrastava a quell'isola nella scomparsa della primissima fra le sue derrate. Questi lavori, e molti altri che lo spazio non ci consente di registrare, comparivano dapprima nel Politecnico, che fu veramente per il Cattaneo il suo campo letterario e scientifico di battaglia. Questa rivista fondata verso il 1837 e salita ad alto posto nella storia delle lettere lombarde - anzi ad una fama europea - ebbe dal Cattaneo vita, impulso e vigore; egli riuscì a formarne un vero centro di vita intellettuale, intorno al quale si venne rannodando man mano il fiore delle intelligenze di Lombardia.
Nel 1844, all'atto di inaugurare in Milano il sesto Congresso degli Scienziati italiani, il Cattaneo si assunse co' suoi dotti amici l'incarico di raccogliere in due volumi le Notizie naturali e civili della Lombardia. Quei tempi troppo critici non gli permisero che di pubblicare il primo volume che riguardava gli studii naturali, ma seppe premettervi una storica introduzione sulle vicende della Lombardia, che fu giudicata un vero capolavoro.
Poco dopo, per invito avuto dal Governo britannico, dettò cinque lettere sulla condizione comparativa del sistema irriguo della Lombardia e dell'Irlanda, e si giovarono gli Inglesi di quelle preziose notìzie per dotare varie regioni dell'India del sistema d'irrigazione lombarda.
Carlo Cattaneo conquistò il suo posto di principe tra i geografi italiani nel solo sbozzo delle sue Notizie naturali e civili sulla Lombardia, libro che si potrebbe facilmente compiere, e si dovrebbe, come il miglior monumento alla memoria del solitario di Castagnola.
Sopravvenute le memorande giornate del 1848, il Cattaneo diresse con un pugno di valorosi la civica difesa contro l'esercito di Radetky e si rese benemerito del suo paese. Portato in
tal modo dal campo pacifico degli studi al campo belligero dell'azione, il Cattaneo si abbandonò alle sue troppo ardite aspirazioni. Repubblicano, osteggiò la fusione, e si separò dal governo provvisorio; dopo la sciagurata resa di Milano emigrò a Lugano.
Ivi scrisse la Storia della Rivoluzione del 1848 , piena d'ira contro Carlo Alberto, ma dove si trovano splendide pagine; e diresse l'Archivio triennale delle cose d'Italia.
Ma ben presto abbandonò queste polemiche; e mentre viveva a Lugano con una meschina cattedra, ritornò ai prediletti studi della filosofia civile.
Dopo la liberazione della Lombardia, si recò di tratto in tratto a Milano per comunicare all'Istituto Lombardo (di cui era membro effettivo) alcuni suoi preziosi scritti sulla filosofia delle menti associate. Fece anche rivivere per alcun tempo il Politecnico, ma affranto dagli anni e da certa stanchezza di spirito ne lasciò ad altri la direzione.
Venne due volte eletto dalla cittadinanza milanese qual deputato al Parlamento nazionale, ma non seppe mai trovar l'occasione per recarvisi. La sua elezione fu sempre soggetto di fiere lotte; la sua presenza a Napoli durante la dittatura di Garibaldi, i suoi opuscoli politici, le sue lettere agli elettori, ne facevano uno dei capi dell'opposizione extra parlamentare.
Ammogliato da più anni con una distinta gentildonna inglese, egli diede prove delle più squisite virtù di famiglia. Fu co' suoi parenti affettuosissimo e cogli amici sempre cordiale.
La lucidezza della sua mente ed il vero splendore del suo stile lo posero meritamente in altissima fama. L'Italia perdeva in Carlo Cattaneo una delle sue celebrità contemporanee.
Il Cattaneo non si lasciò mai ritrarre durante la sua vita; dalla maschera presane, e dai ricordi personali è tolta questa incisione che è riuscita, ci pare, molto somigliante.
Biografia
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