
Ma presi poi i Sannicandresi dallo spirito del trafficare fabbricarono due buone strade. Una al Sud guida da S. Nicandro all'Apricena, ed alla pianura Dauna; l'altra al Nord, che guida al Piano di Sagro.
D'allora in poi ingrandì qui il commercio sì attivo, che passivo; perché per mezzo delle strade si dette la facilità al giro delle cose mercatabili. Al presente queste due strade veggonsi in pessimo stato. Elle adunque di riattazione abbisognano; e riattate esser dovrebbono, essendo S. Nicandro un paese di passaggio, che ha molto del soverchio, ed a cui manca molto del necessario.
E le Società non si slontanano dai costumi della gente salvatica e feroce, che a proporzione de' maggiori comodi, che esse si vanno procurando. Dunque non riparandosi le dette strade, diverranno tra poco impraticabili; il che è il segnale della salvatichezza.
Si dirà, che le spese pel risarcimento sono enormi. Ma in tanti altri paesi, dove le strade si riparano sempre, le spese non sono pure enormi?
E poi gli odierni Sannicandresi ebbero essi dai loro padri strade belle? Dunque belle strade devono essi lasciare ai loro nipoti. Nol faranno?
Io chiamerolli figli scioperati di padri savj.
Strade Esterne
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