
Sarebbe meglio servirsi de' cavalli per cavalcare, e de' muli per trasportar pesi: giacché i muli portano molto peso, e reggono più de' cavalli alla fatica.
Allora un bestiame cotanto utile ascenderebbe ad un numero immenso; la carne di bove sarebbe anche il cibo generale del povero; il contadino comprerebbe a minor prezzo il cuojo pe' suoi scarponi; e laddove oggi il basso popolo non può farsi i maccaroni per mancanza di formaggio, allora per la gran copia del medesimo, esso mangerebbe spesso questo cibo de' beati negli Elisii (Nota).

Qui vi hanno numerose greggi di capre; ma dalle medesime poco profìtto si trae. Del grasso della carne di capra si fanno candele altrove; qui manca quest'arte. Delle pelli si fanno altrove marrocchini: qui manca pure qust'arte. Finalmente coi peli si fabbricano altrove i cammellotti: qui i peli si buttano. Quindi dalle capre non si ha qui che la pelle per uso di otri, la carne, ed il latte per formaggio.
La carne, che mangiasi nell'autunno, è buona, ma i formaggi sono cattivi. E sono tali, perché s'ignora l'arte di farli. Se quivi si migliorassero i formaggi sì vaccini, che caprini, grande utile certamente ne verrebbe. Ma chi li migliorerà? Il galantuomo intelligente. Imperciocché il popolo basso è dappertutto sì attaccato agli usi antichi, che si opporrà sempre ad ogni intrapresa di miglioramento.
Cavalli, Vacche, e Capre
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