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Il convento dI san Matteo a San Marco in Lamis in una illustrazione di Filippo Pirro
Il convento dI san Matteo a San Marco in Lamis in una illustrazione di Filippo Pirro
Al sommo della valle più alta, svetta il Celano, ba­luardo antiboreale e saldo antemurale contro le av­versità della natura e la rapacità dell'uomo.

Accoglie paterno nel suo angusto seno la fortez­za di San Matteo radicata sul ciglio di un suo sprone, arditamente proteso nel vuoto precipite di un oriz­zonte in fuga che raggiunge il niveo diadema della Maiella.

Qui, senza soluzioni di continuità, un tenace rete di fede con pervicacia cuce e ricuce gli strappi della storia.

Dopo circa otto secoli si mutò il nome dell'evan­gelista; tramontò la pingue, contrastata potenza dell'autonomo Stato feudale; si assiderò l'avidità paras­sita degli abati commendatari; e tacendo già da gran tempo Benedetto, finalmente riprende e perdura con Francesco il suo viaggio nel tempo con diverso percorso solo di pia e feconda operosità. Simplex munditiis, direbbe il poeta latino questa pia e spo­glia eleganza francescana nel bene operare.

Ma di quel tempo medievale, rimane l'immagine imposta al sito dagli eventi: il sornione occhio di una occulta, campanilata vedetta che vigilava in tal modo sulle frequenti scorrerie e dominava i suoi be­ni feudali che andavano dal mare, al piano, al mon­te e, con le sue pertinenze, dalla terra barese all'Appennino.

Borgo e convento furono così congiunti per oltre un millennio dalla comune sorte della storia, ma an­che autonomi, li regge e ancora verdeggia quel filo della fede che fa di gentilezza un cuore solo.

Il dramma post-unitario, pur con le sue conse­guenti tristi vicende, non lo spezzò.

La desolata presenza di un solo vigile padre guar­diano resse per decenni anche al furore delle due grandi guerre.
Ma ora, risorto il convento nell'efficiente splen­dore di un nuovo volto, la rinnovata liturgia delle stagioni è scandita da una domenicale canorità gre­goriana. Avvince essa una più vasta fedeltà di devo­ta gente amica, vicina e lontana, ed erra una nuova armonia per questa valle.

Hai mai visto gli ex voto di san Matteo? Conosci Giovanni Gelsomino?