Non è superflua una premessa interlocutoria al fine di ravvisare quei mezzi validi per riconoscere la luminosa evidenza di una realtà che si manifesta nella molteplicità dei suoi aspetti; e Dio ci guardi, in quanto a questa validità dei mezzi, da ogni seriosa epistemologia.
Non è qui il caso, sia pure per un possibile avallo, richiamarsi alle cosiddette scienze della natura e dell'uomo con una rapida rincorsa. Si deve temere la rigidità dello schema e la vaghezza di una formula generica.
Etnografìa e antropologia, nel loro rigore quantificante, tendono a una razionalità quanto più pura tanto più astratta. Occorre invece immergersi con tutto se stesso, mente e corpo, sensi e sentimenti, affetti e ragione, esperienze in tempi ed età diverse, per cogliere la realtà epifanica di un messaggio o semplicemente il significato e il valore dell'esistenza.
Non si capisce mai tutto con la sola ragione; mi riferisco precisamente al necessario concorso di altri mezzi per la scoperta di una realtà, di una verità o, almeno, di una certezza.
Supremamente è la sensibilità somma e dono a un tempo di tutti questi mezzi, che ci consentono la rivelazione di tanti aspetti e attimi fluenti.
Ma sono i sensi i veri veicoli nel percorrere d'incanto le segrete vie del cuore, i grimaldelli atti a disserrare gli scrigni dei più occulti tesori dello spirito e della natura e a dare di scatto il varco alla fantasia.
E questo è il caso, come afferma un noto critico letterario,
ove l'intelligenza fantastica va più in là di quella razionale. (Nota 1)
E lo scienziato aggiunge, sia pure con perplessità di tono:
Superare la frattura che c'è tra il pensiero razionale, analitico, e l'esperienza meditativa della verità mistica è per me molto difficile, e lo è tuttora (Nota 2).
Senza timore di sbagliare, per comprendere l'intimo nesso in simbiosi tra natura e uomo, specchi reciproci l'una dell'altro in questa valle, auspice un santo nello svolgimento di ogni singola età degli abitanti, affidiamoci all'arte o, meglio, a quella poietica attività feconda di fede e di bellezza.
Si rassicuri pertanto il lettore con la dottrina di alcuni scienziati odierni per i quali verità e bellezza vanno insieme: La misura in cui la scienza è inferiore all'arte è la misura in cui è incompleta come scienza (NOTA 3).
Intanto, per quello che ci riguarda, nota è la frase del poeta:
questa terra simile a sé gli abitator produce.
E lo scienziato conferma: Nella scienza l'inevitabilità dei rapporti rimane egualmente definita e dimostrabile (NOTA 4).
E piace concludere questa doverosa premessa teoretica con autorevoli pezze di appoggio, col mio Cesare Angelini:
Santità e arte, congiunte insieme, redimono e trasfigurano compiutamente la favola della vita.
Indulga il lettore a questi accenni a modi e metodi per decodificare e meglio comprendere una vivida realtà che ci tiene e ci preme. Duplice lo scopo: offrire il conforto della certezza ricorrendo a testi e testimonianze di indubbia o probante serietà scientifica, unitamente al dovere di chiarimenti preliminari per agevolargli la lettura di quel che segue.