

Ora a Sammarco non c'è nessun calzolaio, che io sappia, che lavori per confezionare scarpe nuove dalla suola alle tomaie, dagli occhielli alla lingua, ecc.
Farsi fare un paio di scarpe nuove richiedeva impegno e fastidi: prima misura, seconda misura, e dopo ritorna perché fa male il calcagno destro e ancora dà fastidio il ditino del piede sinistro e poi c'era sempre qualche problema.
Il calzolaio aveva immancabilmente la sua bottega-laboratorio e difficilmente si trattava di locali spaziosi. La bottega era sempre un locale di dimensioni ridotte e pieno in tutti gli angoli di tutto quanto occorreva per lavorare.
Oltre al panchetto, con il piano diviso in tanti piccoli quadratini e triangolini, ognuno dei quali serviva a contenere chiodini delle misure più varie (semenzedde), c'era una pallina di pece che gli artigiani usavano per sfregarci lo spago e tenerlo ben unito, con una setola alla punta che serviva a infilare lo spago nel foro fatto con la sugghia (lesina). Sul piano aveva sempre il martello che gli serviva in qualsiasi momento per battere la suola. Appena tirata fuori dalla bacinella dell'acqua, in cui era stata immersa precedentemente, veniva posata su di una piastra di ferro e battuta ripetutamente per farla diventare più fine e resistente alle prove future.

Per gli uomini le scarpe. Per le signore scarpe a spillo, basse oppure li chianedde (pianelle da tenere in casa). La consegna del lavoro avveniva quasi sempre di domenica e comunque di festa: le scarpe erano consegnate da ragazze e ragazzi ai quali si dava lu parauante (mancia).
Accanto ai calzolai specializzati c'erano li ciabattine, i quali si limitavano a riparare scarpe vecchie e sfondate con materiale scadente o addirittura preso da altre calzature buttate via. Era un lavoro che rendeva poco, nonostante il tempo impiegato. Non rendeva, eppure si faceva quell'attività. Del resto che cosa avrebbe potuto fare se non sapeva fare altro?
Qualche calzolaio, che aveva locali idonei in qualche via centrale, ha messo su anche un negozio di calzature in modo da conciliare il proprio lavoro con la vendita di scarpe già confezionate dalle fabbriche di Varese. Più di un artigiano, col tempo, si è trasformato in negoziante di scarpe da uomo, da donna e bambino e anche di borse da donna e da viaggio.
Ora in Sammarco di calzolai non ce ne sono più. Anzi, ce ne sono alcuni, ma si limitano, un po' come i ciabattini, pur essendo bravi, alla riparazione di scarpe usate: mezze suole, tacchi, cuciture, ecc.
Il calzolaio
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