
La questione delle vendite di un qualsiasi prodotto da parte di un qualunque venditore, in un mercato ormai globalizzato, va posta non ponendosi alcuna limitazione e avendo sempre presente il mondo intero come possibile acquirente.
La possibilità di avere informazioni in tempo reale e a costi bassi tramite Internet, infatti, pone dall’altra parte, l’acquirente in una posizione di scelta enormemente più varia rispetto al passato.
Questi fatti, però, non autorizzano a pensare alla eliminazione o alla sottovalutazione di forme di promozione che non siano quelle on-line.
Al di là delle possibili fregature sempre in agguato, occorre sottolineare il fatto che c’è la necessità di constatare di persona e realmente la qualità dei prodotti.
Non è possibile trasmettere tramite i nuovi mezzi tecnologici gli odori, i sapori, le atmosfere che caratterizzano i prodotti tipici.
Per questo si ritiene che la partecipazione a manifestazioni di vario genere sia da sostenere e vada perseguita anche da piccole realtà che, in tali occasioni, hanno la possibilità di farsi conoscere e di espandere la loro attività tenendo presente che, almeno per ora, il loro mercato resta sempre un mercato di nicchia.
Filosofia alla base della realizzazione del sito
Il sito avrà un catalogo ben organizzato che servirà prima di tutto come vetrina di ciò che è possibile acquistare, anche a punto fisso.
Il Catalogo sarà fonte di informazione non solo sulle caratteristiche commerciali dei prodotti in vendita, ma anche sui sistemi e tecniche produttive, sugli ambienti dove sono prodotte le materie prime, sulle persone che le producono e le trasformano.
Nel sito ci saranno informazioni che daranno, tramite pubblicità comparativa, una spiegazione sulla differenza di prezzo tra un prodotto di qualità e uno commerciale, sulla differenza di prezzo tra un prodotto venduto in un negozio a punto fisso e uno venduto on-line.
Caratteristiche del sito
Il sito sarà impostato in due sezioni.
La prima assicurerà la visibilità sul web al sito stesso fornendo materiali da indicizzare ai motori di ricerca.I materiali, cioè i contenuti, saranno dati da testi e foto che illustreranno gli aspetti naturalistici, culturali, sociali, storici, religiosi, produttivi, ecc. del territorio.
La seconda sezione riguarderà specificamente l’organizzazione della vendita on-line.
La gestione del portale di e-commerce avrà due aspetti principali:
1. Frontend
Ogni articolo conterrà un carrello della spesa, una descrizione dettagliata, un accurato apparato fotografico consistente in tre o più immagini del prodotto.
La procedura di acquisto sarà la seguente: Il cliente inserirà nel carrello gli articoli scelti, sarà invitato ad inserire i suoi estremi anagrafici con password, che gli daranno in automatico una casella personale nella quale potrà controllare i suoi acquisti e le offerte di nuovi prodotti.
Nella casella potranno essere inseriti più indirizzi di consegna, onde favorire la possibilità di effettuare regali a distanza.
Dopo aver scelto gli articoli, il cliente sceglierà un metodo di spedizione ed un metodo di pagamento. Un pannello riepilogativo gli permetterà di fare delle variazioni.
Dopo avere accettato le condizioni di vendita e quelle sulla privacy, terminerà l’acquisto. Il cliente riceverà una mail di conferma ed il venditore riceverà un ordine di acquisto.
2. Backend
Permetterà la gestione dello shop: descrizione, inserimento articoli, clienti, acquisti con diverse statistiche, acquisti interrotti ecc.
Questa sezione è uno strumento potentissimo di web marketing, che permette il monitoraggio continuo dell’andamento dello shop: acquisti, prodotti visti, vendite interrotte.
Caratteristiche tecniche
· Utilizzo di software open source
· Congruo numero di caselle di posta elettronica
· Contenuti inseriti in database, che dovranno essere più di uno e open source
· Modularità, onde permettere una facile gestione dei contenuti ed una eventuale aggiunta di schede e/o servizi
· Sistemi di sicurezza lato server
Caratteristiche dei contenuti
a) Sezione promozione
· I contenuti saranno proposti in tre lingue: italiano, inglese, tedesco
· I contenuti riguarderanno i seguenti argomenti:
- Produzioni tipiche e tecniche produttive riguardanti i prodotti tipici del Gargano
- Notizie di carattere culinario (ricette) e nutrizionali sui prodotti proposti
- Aspetti sociali, culturali, religiosi e storici del Gargano
· I contenuti illustrativi del Gargano saranno, per lo più, organizzati in schede.
Ogni scheda sarà composta da un testo e da almeno 6 foto con le seguenti caratteristiche: anteprima, ingrandimento, didascaliaposta sotto l’anteprima.
b) Sezione prodotti
· Descrizione del prodotto con foto
· Possibilità di pagare con carte di credito ed altri sistemi di pagamento avanzato
· Newsletter (a richiesta in fase di iscrizione) con novità merceologiche, curiosità ed avvenimenti riguardanti il Gargano
· Possibilità, per gli utenti registrati, di inviare articoli
· Forum, Facebook e Social in genere
Si ritiene che le finalità descritte nello studio possano essere realizzate attraverso i seguenti obiettivi:
- Realizzazione di un negozio a punto fisso;
- Negozio on-line (E-commerce) con esposizione degli stessi prodotti venduti nel negozio a punto fisso, eccetto quelli deperibili in tempi brevi. Realizzazione di un catalogo delle produzioni agro-alimentari e artigiane che si ottengono sul Gargano;
- Partecipazione a fiere e manifestazioni nazionali e internazionali;
- Organizzazione di vendite a gruppi di acquisto;
- Azioni di marketing territoriale:
- Promozione delle tematiche, dei sistemi produttivi, delle tecniche produttive dei prodotti tipici del Gargano tramite una pubblicazione che illustri i principali prodotti presenti sul mercato
- Promozione delle tematiche riguardanti i prodotti tipici mediante campagne educative nelle scuole; - Campagne di promozione del territorio e dei prodotti tipici.
Caratteristiche del negozio tematico a punto fisso
Si ritiene che la realizzazione di un negozio tematico (prodotti tipici) a punto fisso, posto in una posizione di grande afflusso turistico che abbia un orizzonte temporale non limitato alla sola stagione estiva, sia di fondamentale importanza.
Tale negozio deve avere prima di tutto la funzione di vendita; secondariamente quella di vetrina di ciò che è possibile rinvenire sul Gargano. Esso deve, infine, fungere da centro di promozione di tutte le risorse del Gargano, a cominciare, ovviamente, dai prodotti tipici.
Questi vanno promossi illustrandone tutta la filiera a cominciare dagli aspetti produttivi, passando per quelli della conservazione, della trasformazione e finendo a quelli della distribuzione e della commercializzazione.
Accanto ai prodotti tipici ci saranno prodotti artigianali e prodotti editoriali su supporto vario che trattano i vari aspetti del Gargano.
Caratteristiche dei punti vendita di prodotti tipici esistenti sul Gargano
Sul Gargano, i punti di vendita più importanti di questi prodotti, anche se talvolta con ampia disponibilità di spazi e con possibilità di accesso diretto alle zone di produzione o di trasformazione, nella maggioranza dei casi, sono posti in posizione decentrata rispetto all’asse principale dei flussi turistici e lontani dai consumatori locali. Infatti, essi sono posti, per lo più, presso il centro aziendale.
Oppure sono gestiti, per condizioni oggettive, in maniera non sempre rispondente alle esigenze dell’acquirente.
Gli aspetti più disattesi appaiono i seguenti:
- Vendita
Prodotti non sempre presenti - Personale
Addetti alle vendite non sempre presenti - Esposizione dei prodotti
Non sempre in maniera adeguata con vetrine ad hoc, illustrazione (materiali informativi) insufficiente, etichette non sempre rispondenti alle esigenze - Orari di apertura
Spesso non rispettati - Produzione di documentazione per la vendita
Lenta - Tempi di consegna
Biblici - Cataloghi
Non sempre aggiornati - Orari di contatto stabiliti
Spesso non rispettati
Questi appunti sono del 2006, cioè di 10 anni fa. Penso che la situazione, da allora, sia peggiorata. Nelle prossime settimane, complici alcune elezioni comunali, toccherà di sorbirsi molte chiacchiere che verteranno, ovviamente, sui Prodotti Tipici e sul mitico Territorio. Senza dimenticare, of course, il Bosco Difesa di San Matteo, il Convento di San Matteo e Borgo Celano. Ah, dimenticavo. Si parlerà animosamente di Dinosauri. Scommettiamo? |
Si parlerà in maniera approfondita di questi aspetti nel punto 3.
Obiettivi dello studio. Finalità generali dell’intervento
Lo studio prende in esame la sperimentazione di forme diverse di commercializzazione, da utilizzare in maniera integrata, per ampliare gli sbocchi commerciali dei prodotti tipici del Gargano. Propone la finalità di fornire una immagine unitaria del Gargano, capace anche di contribuire alla formazione di una identità unica del territorio ed evitare la proposizione di un territorio disunito e frammentato che nulla ha a che fare con la molteplicità delle risorse presenti.
Si ritiene che le finalità proposte si possano realizzare attraverso:
-
Diffusione delle problematiche che riguardano i prodotti tipici;
Diffusione della conoscenza delle filiere produttiva dei prodotti tipici del Gargano;
Diffusione della conoscenza delle aziende garganiche inserite nella produzione:
Aumento delle modalità di vendita dei prodotti;
Ampliamento degli sbocchi commerciali.
L’ampliamento degli sbocchi commerciali investe dunque entrambi gli aspetti sui quali è necessario fare delle riflessioni.
Diffusione della conoscenza delle problematiche riguardanti i prodotti tipici del Gargano.
Quantità e qualità
In queste zone, troppi fattori produttivi (costo del denaro, approvvigionamento delle materie prime, costi del trasporto, vicinanza dei mercati, presenza di servizi alle aziende, bacini di utenza, professionalità della manodopera, centri di assistenza e di formazione, ecc.) hanno costi più elevati rispetto alla media nazionale. Ne deriva allora l’emarginazione produttiva per le aziende che tendono a competere con altre aziende ubicate in zone vocate.
La conseguenza di un simile svantaggio produttivo si traduce generalmente in un abbandono dell’attività stessa che significa abbandono del territorio oppure trasformazione delle attività in una pura economia di sopravvivenza con parametri produttivi al di fuori di ogni sistema moderno: ore lavorative non quantificate, contributi non versati, sicurezza sul lavoro inesistente, condizioni di vita pressoché inaccettabili se paragonate ad un lavoro, ad esempio, svolto in una città.
Poiché generalmente nelle zone marginali l’attività preponderante è quella legata al comparto agricolo in senso ampio (agricoltura in senso stretto, zootecnia, gestione dei boschi, trasformazione delle materie prime ad un livello molto basso), l’abbandono delle aziende significa abbandono del territorio con tutte le conseguenze che questo fatto comporta: pericolo di incendi e frane per mancata manutenzione di strade e boschi, ricettacolo del territorio rurale di ogni sorta di attività illegale, trasformazione delle strade rurali e di parte dei terreni in vere e proprie discariche a cielo aperto.
Rispetto alla quantità di prodotti rinvenibili, si possono comunque distinguere due grosse categorie di prodotti.
a) Prodotti rinvenibili in grandi quantità organizzate e per i quali è possibile pensare alla organizzazione di vendite anche in circuiti allargati. E’ il caso, per esempio, dell’olio, soprattutto quello certificato e offerto in pezzature diverse (0,50 cc - 0,75 cc - 1 litro - 5 litri). E’ il caso anche della pasta e, in parte, del vino.
b) Prodotti rinvenibili in modo disorganizzato o non in grandi quantità. E’ il caso, ad esempio, di formaggi e conserve.
Organizzare per essi vendite in circuiti allargati è senz’altro molto più problematico. Talora, per venire incontro ad alcune esigenze commerciali di carattere prettamente industriale, si rischia di snaturare il prodotto e proporre operazioni di carattere dubbio quando si parla di prodotti tipici.
E’ il caso, ad esempio, della introduzione di lieviti selezionati nella produzione dei formaggi per andare incontro alla esigenza di standardizzare il gusto del prodotto; La standardizzazione è un procedimento tipicamente industriale e contraddice nei termini la definizione stessa di prodotto tipico che richiede tecniche produttive tradizionali che non prevedono alcuna standardizzazione sofisticata.
Qualità
La prima risorsa da considerare è l’ambiente, inteso sia in senso naturalistico che nel senso della conservazione, - certamente forzata, ma ancora esistente e vitale (dove ancora esiste) -, di alcuni prodotti non del tutto soppiantati da quelli industriali e dei sistemi produttivi tradizionali che ne sono alla base.
I prodotti e i sistemi produttivi tradizionali quasi sempre sono sinonimo di qualità e di valore. Questo è un assunto che non ha bisogno di essere dimostrato e costituisce, di per sé, un valore aggiunto al prodotto di queste zone.
Il fatto stesso che un prodotto derivi dal Gargano ha in sé un valore aggiunto rispetto ad un analogo prodotto, per esempio, del Tavoliere delle Puglie.
Il mercato, dunque, tendenzialmente riconosce ai prodotti delle zone marginali una maggiore qualità e un maggior valore economico. Perché questo fatto si traduca però in fatti economici concreti, c’è bisogno di una lunga serie di fattori che siano convogliati verso un’unica direzione.
Schematicamente si può affermare che i fattori attorno ai quali è possibile costruire una politica dello sviluppo nelle zone marginali sono tre:
-
Ambiente
Qualità
Cultura
Soltanto in questo caso i prodotti tipici sono ritenuti prodotti di qualità per i quali c’è, da parte del mercato, la disponibilità a pagare un prezzo superiore.
Filiere produttive
Con l’aggettivo sostenibile si intende un insieme di pratiche e di tecniche che solo di recente sono state codificate dalla legge e che, in maniera molto generica, vanno riferite ad un tipo di agricoltura denominata biologica la quale, in realtà, abbraccia non solo un insieme di tecniche produttive, ma anche un insieme di filosofie di vita che le hanno ispirate.
Per estensione, si è passati dalla produzione di materie prime con metodo biologico, all’allevamento biologico e alla trasformazione biologica degli alimenti, anch’essi normati dalla legge.
L’approccio produttivo biologico porta sicuramente al massimo della qualità possibile, ed esso deve essere la stella polare che guida i produttori. Tuttavia, bisogna riconoscere anche i prodotti tipici tradizionali che, anche se non sono biologici, non sono da sottovalutare.
Si fa riferimento, per esempio, a gran parte dei prodotti da forno che riprendono solo alcuni aspetti dei prodotti tradizionali come ad esempio gli ingredienti, ma sono realizzati con materie prime di produzione industriale, spesso con ingredienti estranei alla tradizione, e con tecniche produttive non tradizionali (forni elettrici, macchine operatrici, ecc.).
La questione degli ingredienti è fondamentale.
Si assiste spesso all’utilizzo di olio di semi di provenienza extracomunitaria, di olio di oliva in prodotti dove la tradizione vuole olio extravergine di oliva, ecc.
La questione degli ingredienti, inoltre, rimanda ad una questione ben più profonda. Rimanda cioè alla conservazione dei sistemi produttivi e degli ambienti dove essi sono prodotti. L’approvvigionamento dell’olio, infatti rimanda alla conservazione del patrimonio olivicolo la cui gestione spesso, come si sa, è antieconomica.
Le filiere produttive vanno allora conosciute e vanno illustrate come parte integrante del processo di vendita. L’acquirente, se deve pagare un prodotto ad un prezzo superiore rispetto a quello industriale, deve sapere cosa compra e come viene prodotto e deve anche sapere che il suo acquisto contribuisce al mantenimento di equilibri a rischio.
La commercializzazione dei prodotti tipici va fatta allora selezionando accuratamente ciò che si propone. Ciò implica un controllo costante sui prodotti ad iniziare dalla fase di produzione o di acquisizione delle materie prime.
Proporre una immagine unitaria del Gargano che aiuti la formazione di una identità unica.
E’ molto importante dare del Gargano una immagine unitaria. Si deve offrire al visitatore o all’acquirente una visione complessiva, organica, anche se fatta di grande molteplicità di fattori che, di fatto, ne costituiscono la ricchezza. La grande varietà di ambienti, di condizioni sociali ed economiche determinano, in fondo, l’assenza di monotonia che altri posti, anche se ben organizzati, finiscono col dare sempre la stessa immagine, curata quanto si vuole, ma ripetitiva.
Si devono interiorizzare convinzioni e comportamenti che devono portare alla eliminazione di chiusure mentali ancora in essere tra i comuni del promontorio. I paesi del Gargano non devono più vedersi come singole entità, indipendenti tra loro, ma come componenti di un aggregato unico, interdipendente. I problemi non possono essere più affrontati individualmente, ma è necessario avere una visione globale di cui ci si senta parte.
Le condizioni storiche hanno portato ad una divisione netta tra le popolazioni della costa e quelle dell’interno con esigenze ed aspirazioni spesso contrastanti. Questo tipo di atteggiamento, obiettivamente non ha portato molto lontano e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
I paesi della costa hanno pensato di risolvere, ognuno per conto suo, i problemi che li riguardavano. Ognuno ha pensato di costruirsi il suo percorso di sviluppo distruggendo spesso in maniera irreversibile la risorsa primaria data dal territorio. Il risultato è che il turismo costiero dura sostanzialmente uno-due mesi durante i qual si assiste ad eccessi, spesso a furbate, di ogni genere che scoraggiano o allontanano il visitatore.
I paesi dell’interno, S. Giovanni Rotondo in testa, agganciati per lo più al fenomeno del turismo religioso legato a Padre Pio, sono andati in una direzione a dir poco insensata. Hanno realizzato una quantità di alberghi assolutamente sproporzionata rispetto alla domanda, determinando un crollo dei prezzi e una sottoutilizzazione degli impianti. Ognuno se ne è andato per i fatti propri pensando ad uno sviluppo inarrestabile e autoreferenziale.
Il Gargano dunque va proposto come unitario anche se la cosa non è facile da realizzare. Ormai non si tratta più di una scelta, ma di una necessità.
I problemi di destagionalizzare e decongestionare il turismo sulla costa, quelli di un maggiore utilizzo delle strutture dell’interno sono fermi lì come macigni irremovibili che aspettano una soluzione.
Non è certamente con un piccolo studio di fattibilità come questo che si possa pensare di affrontare la questione. È importante però sapere che gli oceani sono fatti di tante piccolissime particelle di acqua ognuna delle quali ha la sua importanza.
Analogamente, ogni sforzo, anche se piccolo, deve andare nel senso di portare ad unità una situazione di divisione, scopo primario, tra l’altro, perseguito dal GAL.
La Garganoverde srl era una impresa fondata a San Marco in Lamis nel 2003 e chiusa nel 2012. Trattava Internet, Multimedia, E-Commerce. Aveva, addirittura, registrato i Marchi Garganoverde e Garganoshop! L'attività è cessata a causa del boicottaggio e dell'indifferenza della Classe Dirigente e del Popolino, che si interessano a certi temi solo in occasione di qualche campagna elettorale. Purtroppo solo a chiacchiere. |
Esse costituiscono il punto di partenza per la proposizione del presente studio di fattibilità.
Sin dalla sua nascita la Garganoverde srl di San Marco in Lamis ha scelto di promuovere le risorse del Gargano, in particolare i suoi aspetti naturalistici e culturali da una parte e quelli produttivi dall’altra. Per la realizzazione di questa finalità, cioè per la promozione e la vendita delle risorse del Gargano, ha puntato sull’utilizzo delle nuove tecnologie che costituiscono, tra l’altro, una parte integrante del suo lavoro e, in generale, uno dei due pilastri della sua attività: produzione di siti web, portali telematici, realizzazione di contenuti per il web, realizzazione di prodotti editoriali (libri – flora del Gargano, attività tipiche dei Parchi Nazionali, Aree Marine Protette –) e multimediali (CD e DVD, tutti aventi per argomenti la natura e la cultura del Gargano).
Il secondo pilastro dell’attività della Garganoverde srl è costituito, invece, dalla vendita di prodotti tipici. Si è puntato direttamente sulla vendita on-line a livello nazionale ed internazionale e sulla organizzazione di vendite a gruppi di acquisto, saltando del tutto la vendita in negozi a punto fisso.
Si era ritenuto che i tempi fossero maturi per poter portare a termine con successo un simile tentativo. Alla base di questo ragionamento c’era la convinzione che, basandosi su una buona visibilità sul Web, offerta da diversi portali tematici in grado di assicurare circa 1.000 visite uniche giornaliere e con oltre 5.000 pagine viste al giorno, ci fosse la possibilità di indirizzare parte di queste visite verso l’acquisto di prodotti di qualità, offerti in vendita sullo stesso portale.
L’obiettivo è stato realizzato, ma non nella misura attesa. Il che ha indotto la Garganoverde srl a pensare a un cambiamento di rotta nelle sue strategie. In particolare, tra i motivi che hanno indotto tale mutamento di atteggiamento, ci sono:
I costi di trasporto
Essi, in Italia, sono sostenibili mentre, all’estero, sono proibitivi. Prendiamo ad esempio l’acquisto di una lattina da 5 litri di olio extravergine di oliva e di due confezioni di carciofini sottolio da 340 grammi. Il valore dell’acquisto è di € 51.98, il peso lordo da trasportare è di Kg 7,3 + imballaggio. I costi di trasporto per un cliente in Italia (abbonamento ad SDA – tariffa fino a Kg. 15) ammontano a € 12.50; per lo stesso acquisto in Germania ammontano (formula Quick Pack Europe delle Poste Italiane – servizio gestito anch’esso da SDA) a € 43,80; in Svizzera e Norvegia a € 51,95.
Alcune normative internazionali
Altro elemento da considerare è relativo alla etichettatura dei prodotti. Per il mercato USA, canadese ed australiano le normative relative alle etichette sono completamente diverse e sono regolate da norme molto severe.
Ogni prodotto (all’infuori degli alcoolici) deve avere ben in evidenza i cosiddetti Nutritional Facts. Questi devono essere stampati secondo regole rigidissime (font, grandezze dei caratteri, formattazione del testo ecc.) e da esperienze maturate sul campo possiamo dire che la stragrande maggioranza dei piccoli produttori non è in grado di risolvere questi problemi. E’ da considerare che ogni singolo prodotto deve essere necessariamente sottoposto a costose analisi di laboratorio (ca. € 250.00 x analisi), in quanto le dogane sono severissime e molto pignole, almeno all’inizio dell’esportazione. Questo, ovviamente, a condizione che le procedure siano effettuate da operatori registrati nei luoghi di importazione. I costi di trasporto rappresentano un elemento importantissimo in questo business.
Questa situazione ha portato la Garganoverde ad abbandonare il mercato nordamericano.
Una più incisiva azione nei confronti dei mercati internazionali avrebbe bisogno di un più strutturato retroterra produttivo e culturale e di azioni di marketing e supporto finanziario che privilegino i soggetti produttori ed esportatori.