Il brano che segue è tratto da Saggio sulle classi sociali di Paolo Sylos Labini, Laterza, 1975 |
- accanto a imprese moderne, grandi e piccole, esiste nell'industria un gran numero di unità produttive arcaiche e inefficienti, la cui attività si fonda sul lavoro a domicilio o sui sottosalari o su opere ottenute in sub-appalto;
- l'esodo agrario - che si è svolto e si svolge in tutti i paesi industrializzati - in Italia assume caratteristiche patologiche, poiché le terre che si spopolano non sono necessariamente le meno fertili e le meno suscettibili di sviluppo, ma quelle in cui manca il supporto dello sviluppo di attività extra-agricole moderne;
- le attività produttive moderne si concentrano in certe aree del Nord, in contrasto crescente con la rarefazione delle attività produttive in molte aree del Sud: alla congestione di quelle aree fanno riscontro i vuoti delle zone meridionali;
- la percentuale dei disoccupati è fra le più alte dei paesi industrializzati, e certamente la più alta è la percentuale di occupati precari, in gran parte concentrati nelle regioni meridionali; corrispondentemente, il sottoproletariato urbano e quello rurale assumono proporzioni enormi, specialmente nelle città e nelle aree ad agricoltura povera del Mezzogiorno; viceversa, la percentuale della popolazione attiva è fra le più basse (forse la più bassa dei paesi industrializzati);
- l'Italia è forse l'unico paese che riesce ad esportare simultaneamente lavoratori e capitali - un fatto apparentemente assurdo, da un punto di vista economico;
- allo sviluppo del settore privato moderno fa riscontro un gravissimo sottosviluppo del settore pubblico (problema della burocrazia e questione delle riforme).
A questi contrasti economici corrispondono, necessariamente, contrasti nella società e nella composizione delle classi sociali:
- la percentuale di semianalfabeti non trova riscontro in nessun paese civile;
- la classe borghese, che pure è relativamente la più omogenea, presenta, nel suo interno, differenziazioni culturali e politiche rilevanti;
- la classe operaia, se si eccettua il suo nucleo industriale moderno, è fortemente differenziata, come conseguenza dello sviluppo fortemente differenziato in senso geografico e settoriale (nel Mezzogiorno la classe operaia in senso proprio è molto limitata: i legami fra i diversi gruppi di salariati e di contadini poveri sono deboli);
- la piccola borghesia è ancor più fortemente differenziata, sia in senso economico che in senso sociale e politico; considerata l'instabilità di questa quasi classe e considerata la sua estensione numerica, è qui che occorre concentrare l'analisi critica per porre in termini appropriati i problemi politici del nostro paese.