Vi presento un buon testo scritto nel 1970 su di una rivista ciclostilata locale (Lu paponn). L'autore è Giuseppe Giuliani, del quale offriamo, in altra parte di questo web, un altro scritto. Nel pezzo si parla delle prospettive di sviluppo per Borgo Celano offerte dal nascente turismo di massa. Lo scritto è di 46 anni fa e l'auspicio (=sviluppo per il tramite del turismo) è stato fallito di grosso; forse il problema non è stato mai affrontato seriamente. Perciò parlare ancora una volta di turismo come arma di sviluppo e crescita sarebbe come sfondare una porta aperta, pestare l'acqua nel mortaio oppure 'uccidere un uomo morto'. Alla luce di quanto accaduto negli ultimi decenni viene amaramente da sorridere: gli enunciati dello scritto sono ancora validi ed attuali ma non vengono in alcun modo messi in pratica. Pare che qualcuno, prossimamente ci proverà: staremo a vedere.
Il webmaster
Il nostro Gargano sta attraversando il periodo più che favorevole al suo sviluppo turistico. Gli alberghi esistenti sono insufficienti a contenere l'enorme massa di stranieri e di italiani che nel periodo estivo si riversano sul promontorio. Le acque del nostro mare non ancora inquinate, la bellezza delle nostre spiagge e il verde dei Boschi fanno della nostra terra un centro turistico di grande interesse anche internazionale.
Per gli italiani il Gargano è diventato la meta d’obbligo. Non vi è ragazza del nord Italia che non sogni di venire a trascorrere la sua luna di miele sulle nostre coste. Chi ha avuto modo di viaggiare per il Gargano nei mesi estivi, da Torre Mileto a Rodi a Peschici, Vieste, S. Nicola, Manacore, Pugnochiuso, la baia del Monaco, la baia delle Zagare e Mattinata, si è accorto che la ricettività è insufficiente ad accogliere questa massa enorme di turisti che affluisce da noi (i comuni di Peschici e di Vieste sono l'esempio più evidente di una ripresa economica nel tenore di vita, soprattutto per aver praticamente contenuto il fenomeno dell'immigrazione, e, quello che desta sorpresa, per aver richiamato nei loro paesi di origine molti emigrati).
Ed ora ci domandiamo: S. Marco in Lamis ha avuto la sua parte? E purtroppo la risposta è negativa. Da un attento esame delle statistiche del 1969 risulta che 31.233.000 stranieri hanno passato le loro vacanze in Italia, lasciando una valuta pari a 1.020 miliardi di lire contro i 308 miliardi che gli italiani spendono all'estero.
Qualche sprovveduto lettore potrebbe dirci: noi non abbiamo il mare. E noi rispondiamo che è opportuno fare molte considerazioni, alle quali far seguire quello che si potrebbe e si dovrebbe fare perché S. Marco in Lamis possa finalmente inserirsi negli itinerari turistici.
Niente o quasi si è fatto perché la nostra cittadina risolvesse quelle infrastrutture inerenti a questo problema. Finora iniziative sono state prese da privati, Zingaro e Castracane, i quali hanno costruito due ottimi alberghi ristoranti. Borgo Celano, da alcuni definito giustamente, il borgo della salute, potrebbe con opportune iniziative rendere fisso il soggiorno a quei villeggianti pendolari che, di sera, vi si recano dal capoluogo e dai comuni della pianura per consumare una cena all’aria fresca dei nostri monti.
E manca, come dicevamo, un parco di divertimento per i bambini: ce lo hanno fatto notare molte signore, mamme e nonne di bambini che si annoiano per tante ore, perché qui non hanno il mare che li tiene «occupati». Bisognerebbe creare un parco alberato con altalene, scivolini ecc. in modo che i bimbi abbiano un luogo dove trascorrere le loro ore di svago.
La risoluzione delle infrastrutture è a buon punto; sono previsti 226 milioni per il completamento della rete idrica e la sistemazione delle strade interne.
Solo se si riesce a risolvere questi tre problemi, Borgo Celano con opportune iniziative potrà inserirsi nel contesto dello sviluppo turistico del Gargano.
Per la prossima estate la "sagra del pancotto" potrebbe avvenire presso gli ottimi ristoranti: S. Maria di Stignano, Il Faro, El Sombrero, da Pietro e da Caterina. Si potrebbero dedicare due domeniche di luglio a questa sagra, che richiamerebbe un rilevante numero di forestieri.
Non si deve dimenticare che Borgo Celano dista dal mare appena 30 minuti di auto da Siponto e 60 minuti da Rodi e da S. Menaio. La nuova strada costruita dal Consorzio di Bonifica del Gargano in pochi minuti ci porta a Carpino e, quindi, alle porte di Rodi. Moltissimi sono quelli che preferiscono trascorrere il giorno al mare e la sera in montagna;quindi è necessario che il retroterra si adegui alle esigenze del momento, altrimenti saremo inesorabilmente tagliati fuori dal boom turistico.
In questa occasione il turista si ferma appena qualche ora e lascia sul luogo appena pochi spiccioli.
E per poter realizzare tutto ciò che noi abbiamo cercato di sensibilizzare; è estremamente necessaria la fattiva opera di uomini capaci, consci e responsabili di ciò che si può si deve fare per il nostro turismo. E' necessario, senza demagogia, lasciare il passo ai giovani capaci di prendere le opportune iniziative. Non dobbiamo aspettare che tutto ci piova fatalmente dall'alto. Dobbiamo essere noi, col nostro lavoro e con le nostre capacità ad inserirci nello sviluppo industriale (turistico) della nostra terra, la quale non ha possibilità di offrirci altre risorse, se non il turismo.
Potremmo così veramente trovare una buona occasione di lavoro per tanti lavoratori che sono costretti ad emigrare in cerca di un tozzo di pane, e conseguente smembramento di centinaia di famiglie.
Coloro che dirigono e amministrano la cosa pubblica ed i nostri circoli (turistici e culturali) sapranno prendere queste iniziative? Noi diciamo di 'si': è il nostro augurio e la nostra speranza.
Giuseppe Giuliani
Articolo tratto da 'Lu Paponn' di S. Marco in Lamis - Settembre 1970