Il parto avveniva in casa con l'aiuto di una mammana e il neonato si teneva fasciato per sei mesi con panni di stoffa. Facevano parte del corredo del neonato la camiciola, la magliettina, le fasce bianche e a righe, i coprifasce, le cuffiette, le copertine e il velo per la culla. Al neonato veniva dato il succhiotto che veniva preparato riempiendo di zucchero un pezzo di stoffa, che era legato con un po' di filo e bagnato in acqua prima di farlo succhiare al neonato. Per la nutrizione, oltre al latte materno, si somministrava al bambino il pancotto con aglio e olio, utilizzato anche per lo svezzamento insieme all'uva e al melone. Il battesimo avveniva a breve distanza dalla nascita, di solito dopo otto-dieci giorni, perché la credenza popolare attribuiva al battesimo celebrato entro un mese dalla nascita il potere di salvare un'anima del purgatorio. Il battezzando, vestito con la veste candida, era portato in chiesa dalla levatrice e battezzato dal compare d’anello.
Le malattie più frequenti durante l'infanzia erano il tifo, la peritonite, la gastroenterite, l’ossiurìasi. I giocattoli dei bambini erano prodotti artigianalmente: trottole, bocce, carretti, cavallucci di cartapesta, fionde, aquiloni, bambole. Giochi diffusi erano la campana, la corda, il nascondino. La scolarità era piuttosto bassa. I ragazzi, appena potevano, aiutavano i genitori in campagna, imparavano un mestiere o andavano a giornata. Le ragazze, invece, imparavano a cucire e ricamare e lavoravano in casa.
Il giovane che voleva prender moglie passeggiava nelle vicinanze dell'abitazione della ragazza. A volte il domicilio veniva violato dal giovane che con la forza entrava in casa della ragazza imponendo alla famiglia il matrimonio. Diffusa era anche l'usanza della fuga consensuale e del matrimonio riparatore. Solitamente, comunque, il giovane mandava un intermediario presso la famiglia della sposa; cugini, amici, parenti, vicine di casa svolgevano questo compito e davano i primi consigli. Per il fidanzamento i parenti del giovane si recavano a casa della ragazza e usavano una particolare simbologia cromatica; una calza rossa e una celeste significava la prima visita a casa della sposa, una striscia rossa e una bianca era il segno della visita per il parentado. Alla futura sposa venivano intrecciati i capelli mentre sedeva sul moggio, come simbolo di abbondanza.
La famiglia dello sposo portava un completo di pettinini e forcine, chiamato cuncertine. Un altro rituale per chiedere la mano della ragazza consisteva nel portarle davanti alla casa un gran tronco, a significare l'accettazione la giovane portava il tronco in casa. Impegno di fidanzamento era anche il togliere lo scialle dalle spalle della donna. Il giovane usava inoltre cantare delle serenate, accompagnato da amici che suonavano nacchere, tamburelli, armonica a bocca e tamburo. In previsione del matrimonio veniva fatto il parentado e in alcuni casi, alla presenza del notaio, si compilava la carta dotale.
Il corredo era esposto in casa. Quello femminile era di solito a 8 o a 10, e comprendeva 5 pieghe, 10 lenzuola, 5 coperte, 20 camicie, 20 mutande, 20 paia di calze, 20 asciugamani, 20 coprispalle.
Il corredo maschile comprendeva cesti, tegami, pentole, teglie di rame, asciugapanni, mestolo, scaldaletto, graticola, braciere di rame, caffettiera di latta, catena per il camino (camastra) con dieci anelli, scolapasta di latta, cavalletti per sostenere il letto. Il corredo si sistemava nei cesti e si portava a casa; il letto nuziale era preparato dalla madre e dalla suocera. Al vestito della sposa provvedeva la madre del giovane, mentre la madre della giovane regalava allo sposo la camicia e la cravatta. Anche il pranzo nuziale era organizzato in casa, solitamente in quella dello sposo: c'erano donne che provvedevano alla preparazione del pranzo e altre che intrattenevano gli invitati con macchiette o strumenti musicali. A volte le feste duravano due giorni e la musica diffusa dal grammofono faceva ballare tarantelle e valzer. Era usanza il giorno dopo recarsi a pranzo dalla madre dello sposo e la sposa usciva di nascosto la mattina presto per andare a casa della suocera. La tradizione popolare ha elaborato doni e proverbi relativi al matrimonio e al rapporto tra suocera e nuora.
Il ciclo della vita
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